Giancarlo Cauteruccio lascia Firenze dove la sua arte non trova spazio

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RUMOR(S)CENA – FIRENZE – «Vado via per il dolore che questa città mi ha creato negli ultimi anni, per salvaguardare quel poco di creatività ormai massacrata, per togliere un peso al sindaco Dario Nardella già oberato dalla gestione di una città che soffre di tanti problemi»: è il congedo doloroso di Giancarlo Cauteruccio alla sua Firenze che lo aveva adottato e accolto a soli 19, quando l’artista arrivò dalla Calabria, la sua terra d’origine e nella quale ha deciso di tornare a vivere. Non è stata una scelta ma un obbligo considerando che a Firenze e più precisamente a Scandicci, dove il regista ha lavorato e creato opere teatrali e multimediali, immaginifiche, create al Teatro Studio Krypton. Uno dei registi più innovativi della seconda avanguardia teatrale italiana. Un polo culturale – artistico in grado di catalizzare un’attenzione e un seguito che ricordiamo ora con nostalgia. Sentimento che ora si abbina a quello della delusione per quanto accade a Firenze: una città che lascia andare via, senza colpo ferire, un artista e un uomo a cui deve tanto. «Conoscete la mia sfida sperimentale che si è svolta tra gli anni ‘70, ‘80 e ‘90 e il mio lungo viaggio compiuto dal ‘91 fino al 2005 a Scandicci. Tutti voi conoscete la disfatta del Teatro Studio Krypton che era come un figlio per me, io che di figli non ne ho mai avuti. Il primo vero responsabile di questa disfatta è il Teatro della Toscana».

Trittico Beckettiano foto di M. Buscarino

Chi è stato nel suo ex teatro (ora fa parte del Teatro nazionale della Toscana che comprende il Teatro della Pergola, Niccolini, Teatro di Pontedera, e il Teatro Studio di Scandicci), si ricorda bene quali emozioni provava nell’assistere ai suoi allestimenti; capaci di includere le arti nel suo insieme: dall’architettura alla grafica visuale, dalla musica all’utilizzo delle tecnologie all’avanguardia in anni in cui Cauteruccio firmava regie innovative, esponente di un’avanguardia senza paragoni. Un pregresso di esperienze fondamentale per la storia del teatro che ora è destinato a scomparire nell’oblio. Cauteruccio non esita a puntare il dito verso chi ritiene responsabile della sua scelta che appare come una sorta di rassegnazione e sconfitta: «Quando io terminai a Scandicci nel 2015 la mia lunga attività io sono stato messo da parte e non ho avuto la possibilità di lavorare con il Teatro , eppure di idee e proposte ne avevo presentate molte. Sono stato estromesso da chi dirige ai vertici del Teatro di Toscana». Eppure la cifra stilistica che contrassegna questo uomo di teatro è indelebile e solo pochi giorni fa è stato scelto dal ministero degli Esteri per rappresentare Firenze all’estero con la sua creazione Filippo Brunelleschi/nella divina proporzione.

Giancarlo Cauteruccio foto di Giusi Ingrosso

Opera tra l’altro «girato alla Pergola ma che loro non hanno voluto mettere in cartellone» – ha spiegato Cauteruccio in conferenza stampa alla vigilia della sua partenza per la Calabria. Un mesto addio dove lascia a Firenze la sua Compagnia Krypton: « …. per dare seguito a progetti in corso e per adempiere alle pratiche burocratiche necessarie, poi nel 2022 non so». Poche certezze e un futuro tutto da costruire altrove. Ha in mente un progetto “sogno”, quello di realizzare « un ponte di luce sullo Stretto di Messina e far dialogare a distanza Scilla e Cariddi ,riportando alla luce l’importanza e la storia di quei luoghi». L’unico ringraziamento lo fa all’assessore alla Cultura Tommaso Sacchi del Comune di Firenze e la Regione Toscana: «unica istituzione che ha continuato a sostenermi in questi anni». Lascia che un’altra idea non realizzata ma che aveva attinenza con le celebrazioni per i 700 anni dalla scomparsa di Dante. Cauteruccio aveva pensato di ricreare in Piazza Santa Croce a Firenze la tomba del poeta che si trova a Ravenna e solo la Regione era interessata a finanziarne in parte il costo di allestimento.

BRUNELLESCHI foto Massimo-Bevilacqua

ll Brunelleschi di T S Krypton va all’estero

Con il progetto dello spettacolo Filippo Brunelleschi/nella divina proporzione la compagnia Teatro Studio Krypton il 2 ottobre 2020 è risultata prima dei cinque progetti selezionati dalla commissione esaminatrice del Bando del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione internazionale Vivere all’Italiana sul palcoscenico. Una importante iniziativa di promozione e diffusione della cultura italiana all’estero che mira a sostenere la ripresa delle produzioni italiane nel settore dello spettacolo dal vivo e al rilancio internazionale grazie alla rete di Ambasciate, Consolati, Rappresentanze e Istituti Italiani di Cultura nel mondo. Il video dello spettacolo, girato al Teatro della Pergola di Firenze , e prodotto grazie alla vincita del bando, è ora visibile sul canale Vimeo ”italiana” collegato al nuovo portale del Ministero degli Esteri. Il nuovo portale Italiana rappresenterà la piattaforma virtuale ufficiale sulla quale verranno promossi e diffusi gli eventi e i progetti culturali realizzati con il sostegno del Ministero

BRUNELLESCHI foto Massimo-Bevilacqua

Muovere un cielo pieno di figure vive. Un’ opera di Teatro/Architettura dedicata a Filippo Brunelleschi, ideazione e regia Giancarlo Cauteruccio (2017)

Il Teatro Studio Krypton presenta dal 11 al 13 ottobre 2017 alle ore 21 in Piazza SS. Annunziata di Firenze, “Muovere un cielo pieno di figure vive”. Un’ opera di Teatro/Architettura dedicata a Filippo Brunelleschi, ideazione e regia Giancarlo Cauteruccio: un’opera pensata per la facciata de l’Ospedale degli Innocenti, caposaldo del Rinascimento italiano. La piazza Santissima Annunziata, sede dello storico complesso architettonico, primo brefotrofio specializzato d’Europa, è collegata con l’altra architettura simbolo della città, la cattedrale di Santa Maria del Fiore con la famosa cupola sempre di mano brunelleschiana. In questo luogo si vive in un capolavoro di simmetrie in cui arte ed architettura traspirano umanesimo ed invenzione, creando uno dei luoghi più belli del mondo, incastonato nel cuore pulsante di Firenze. E qui il regista dedica a Brunelleschi un lavoro appositamente progettato di teatro/architettura, dopo Metamorfosi che nel 1986 allestì utilizzando la totalità della stessa piazza, in occasione delle manifestazioni per Firenze Capitale Europea della Cultura.

Muovere un cielo pieno di figure vive è fondato sulla geometria, sulle proporzioni, sulla simmetria, parole chiave ed ispirazione di tutta l’opera del Brunelleschi, che guidano l’idea registica e drammaturgica. In scena un cast di giovani danzatori, attori, artisti, pattinatrici e il coro delle Voci Bianche del Maggio Musicale Fiorentino diretto dal maestro Sara Matteucci, oltre agli allievi del laboratorio Tearc. Una presenza che allude a Brunelleschi accenderà quella nuova luce attraverso cui egli scardinò le ombre medievali per creare il chiarore del Rinascimento, segnando così l’inizio della performance, in cui Cauteruccio, in un dialogo ideale con Ser Filippo, farà rivivere nello spazio le intuizioni, le ossessioni, la determinazione che lo condussero alla creazione della bellezza, allo straordinaria sintesi tra Arte e Scienza. Un mapping digital video di cinquanta metri di base determinerà lo scenario di una architettura dinamica, di un palcoscenico urbano nel quale abiteranno i performer, operai delle geometrie, le pattinatrici, angeli in volo, e i giovani artisti, macchinisti costruttori di quella scenotecnica di cui Brunelleschi fu il primo sperimentatore.

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