Co-Scienze — 22/03/2021 at 22:09

Psychachè al Liceo Rosmini di Rovereto: un supporto per gli studenti

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RUMOR(S)CENA – ROVERETO (Trento) – Psychachè torna al Liceo: un supporto per i nostri studenti. Il progetto che – in classe – aiuta i ragazzi a riflettere sulla rinuncia alla vita per contrastare questo fenomeno sempre più diffuso tra i giovanissimi offre un momento di approfondimento online – il 23 marzo – anche per famiglie e insegnanti. I dati ci raccontano che quello dell’autolesionismo e dei suicidi tra adolescenti è un fenomeno in forte crescita, anche sul nostro territorio. In Trentino, ogni anno si stimano – secondo il Report annuale sugli eventi suicidari in Trentino-2018 – tra i 40 e i 50 casi di suicidio, con un andamento crescente a partire dal 2012. In particolare le fasce più colpite risultano essere quelle dall’adolescenza ai 30 anni e nella fascia d’età superiore ai 75 anni. Per questo il liceo “Rosmini” di Rovereto ha aderito al progetto “Psychachè”.

«Le finalità del progetto sono molteplici – spiega Maria Frapporti, la referente di Psychachè per la scuola-. L’intento è di far parlare e riflettere i nostri ragazzi su un tema difficile come quello della rinuncia alla vita, un fenomeno che ci è vicino spesso più di quello che pensiamo. Sono convinta che questo percorso possa davvero essere di enorme aiuto agli studenti soprattutto in questo periodo di pandemia dove le relazioni sociali vengono a mancare e dove è sempre più difficoltoso trovare un aiuto concreto, soprattutto tra coetanei». “Psychachè” vuole favorire la capacità di riflettere ed interiorizzare i vissuti per poi esprimerli con i vari linguaggi attraverso un  lavoro di gruppo e sviluppare la capacità di dialogare tra simili e con se stessi per decodificare la sofferenza interiore.

Il progetto – sostenuto da 9 Club Service di Rovereto, Fondazione Caritro con il patrocinio del Comune di Rovereto della Comunità della Vallagarina in collaborazione con AMA – Associazione Auto Mutuo Aiuto – è partito lo scorso anno scolastico in collaborazione tra diverse scuole, ma le limitazioni dovute alla pandemia hanno costretto i ragazzi del liceo a proseguire da soli.

I ragazzi della 4 A classico del liceo “Rosmini” stanno seguendo un percorso, che si inserisce nelle ore di educazione civica. Con la psicoterapeuta e psicologa Giovanna Bronzini i ragazzi hanno potuto capire cosa sono depressione, irritabilità, apatia, disturbi alimentari, solitudini, atteggiamenti socialmente non accettabili, autolesionismo e rinuncia alla vita. Guidati da una persona competente hanno potuto riflettere su questi comportamenti e nelle prossime settimane individueranno alcune storie, che verranno analizzate e serviranno come base per produrre un video in italiano e inglese che possa essere d’aiuto alla comprensione di questi fenomeni anche per altri ragazzi. Al video lavoreranno grazie al regista Michele Comite e l’art director Veronica Bellei. Incontreranno pure Monica Sadler, referente del progetto Tra di Noi Youngle Trento che (con associazione AMA) gestisce una chat anonima, gratuita e dedicata ai giovani dai 10 ai 35 anni che sentono il bisogno di qualcuno con cui parlare.

Martedì 23 marzo alle 16.30 per approfondire queste tematiche i ragazzi parteciperanno a un webinar, promosso con il supporto di Iprase. Si intitola “Crescere oggi. Dialoghi sui giovani al tempo della pandemia”. All’incontro saranno presenti psicologa/ psicoterapeuta Giovanna Bronzini, Matteo Lancini, psicologo/ psicoterapeuta, che parlerà del benessere dei giovani nel periodo della pandemia. Stefano Alemanno, pedagogista e formatore, parlerà di ascolto dei giovani e counseling online e Pier Cesare Rivoltella, professore di Education Technology Università Cattolica di Milano e presidente di CREMIT, di cittadinanza digitale: cosa è, come promuoverla.

Il webinar – che si terrà sulla piattaforma e-learning di Iprase https://www.iprase.tn.it/formazione/dettaglio-iniziative?corsoId=21515 – è aperto a tutti.

«Anche noi insegnanti, come le famiglie, – spiega la professoressa Frapporti – dobbiamo essere vigili e pronti ad aiutare nel modo migliore i nostri studenti e per farlo abbiamo bisogno di essere formati e aiutati da persone esperte».

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