Co-Scienze, Culture, editoria, racconti, poesie — 24/03/2024 at 22:22

Quando in montagna sulle Odle i sentieri delle proprie vite si incrociano.

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RUMOR(S)CENA – VAL DI FUNES – DOLOMITI DELLE ODLE (BZ) – Il Parco naturale Puez-Odle è delimitato a nord dal Passo delle Erbe e a sud dal Passo Gardena, a est il parco si estende fino alla Val Badia (Longiarü, Antermöia), ad ovest fino alle Valli di Funes e Gardena. La parte settentrionale è dominata dal complesso delle Odle di Eores, di Funes e dal Sas da Pütia, la parte meridionale dagli altipiani della Gherdenacia, del Sassongher, dal Gruppo del Puez con la Vallunga, e dal Gruppo del Cir. . Si trovano tutti i tipi di roccia, strati di sedimento e forme di disgregazione caratteristici per le conformazioni dolomitiche, tra cui l’arenaria della Val Gardena, la formazione a Bellerophon e le formazioni di Werfen che risalgono al tempo quando il Mare della Tetide si espanse in quest’area.

Gruppo delle Odle

In una giornata caratterizzata da alternanza di sole e nubi con qualche debole nevicata in quota, la scelta di salire fino al Rifugio Odle – Geisler situato a 1996 metri di altitudine, per soddisfare la passione per la montagna (quando non vi sono escursioni organizzate dal CAI, sezione di Bolzano) diventa occasione di fare degli incontri in cui il collante diventa il piacere dello scambio e della condivisione per la bellezza del luogo, in cui tutte le diversità si annullano. Siano linguistiche, geografiche o di altra natura. I sentieri della vita a volte corrono paralleli e si incrociano fino a dare vita ad un gruppo eterogeneo in cui il piacere di stare insieme è fonte di gioia, così come è accaduto una domenica di marzo imbiancata da neve fresca caduta la notte precedente.

panoramica dal Rifugio delle Odle Parco Naturale Puez Odle Dolomiti

Un paesaggio tipicamente invernale dove il candore del manto nevoso abbagliava la vista rinfrangendosi nell’aria. Se è vero che la montagna è una grande cura per l’umano tanto da rendere tutti uguali, la felicità di raggiungere una vetta in cima ad una montagna è un beneficio per l’anima e il cuore. Il dottor Elio Dellantonio medico psichiatra e psicoterapeuta, già primario del Servizio dipendenze dell’Azienda sanitaria dell’Alto Adige, nel corso di una conferenza organizzata dalla sezione CAI di Bolzano in collaborazione con il Teatro Cristallo (nell’ambito della rassegna Sentieri Culturali) ha spiegato come ci si deve comportare per ottenere i benefici per migliorare la propria qualità di vita:. «Dobbiamo spegnere i pensieri negativi ruminanti e scegliere compagne e compagni di camminate, interessanti, di cui siamo amici e disposti ad essere positivi».

Stefano Sonia Livio Tiziana Roberto Gabriel Amanda

E la riprova di quanto detto dallo psichiatra è l’esperienza vissuta in prima persona nella giornata festiva appena conclusa. Incontri casuali o forse no, quando da un sentiero in discesa Letizia, una signora chiede informazioni su come raggiungere il Rifugio delle Odle e da quel momento il cammino diventa occasione di conoscenza e di dialogo con il desiderio di dividere insieme lo sforzo per raggiungere uno dei luoghi più suggestivi dell’Alto Adige. La sosta al rifugio per rifocillarsi per compensare le calorie utilizzate per la fatica di salire si rivela un momento di socializzazione che si allarga ad altri viandanti giunti da paesi diversi come nel caso di Gabriel e Amanda, giovane coppia proveniente dal Brasile, Stefano e Sonia, l’uno proveniente da Brescia e la sua compagna arrivata dalla Colombia.

 La conoscenza occasionale come accade spesso in montagna in cui il rito del saluto è scontato in questo caso si accinge a diventare fonte di conoscenza di culture diverse, dove Tiziana è l’animatrice convinta che si possa trascorrere all’insegna dell’allegria e della socievolezza, anche solo poche ore assieme. E così avviene.  Come fosse un gioco delle parti, la comitiva sceglie di stare insieme per il ritorno, in cui Gabriel e Amanda, dopo aver visitato Roma, Firenze, Venezia, scelgono di salire fino alle maestose Odle per nulla preparati ad un’escursione sulla neve.

La Val di Funes

Entra in gioco la solidarietà di chi la montagna è sinonimo di altruismo, di aiuto, di fratellanza e di resilienza. Un paio di ramponi per il ghiaccio per facilitare la discesa della giovane brasiliana, elegante nel suo cappotto ma per nulla adatto ad affrontare freddo e neve.  Sonia e Stefano fungono da interpreti e grazie alla conoscenza del portoghese traducono a noi italiani e questo crea ancora maggiore affiatamento fino a giungere a valle dove di comune accordo si decide di sigillare la breve ed estemporanea amicizia seduti al tavolo di un ristoro. E qui Gabriel confessa di aver chiesto ad Amanda di sposarlo e lo fa regalando un anello di diamanti alla sua fidanzata, niente meno che a Cortina d’Ampezzo, una delle tappe del loro tour italiano. Il brindisi ai futuri sposi crea un’atmosfera di cordialità e fraternità, sensazione di qualcosa che nelle nostre vite sembra destinata a sparire a causa di un sistema di vita che ci porta verso l’alienazione dei sentimenti e delle emozioni.

La montagna è luogo in cui è ancora possibile sentirsi accomunati dagli stessi valori. Il benessere provato nello stare insieme, nel lasciarsi sorprendere da incontri casuali su sentieri che per un breve istante si incrociano e si dividono ma con l’appagamento nel cuore di aver conosciuto chi ha donato e ricevuto alla pari, quello che ognuno poteva avere e offrire. La foto di rito per testimoniare che chi era sulle Odle insieme può testimoniare come sia veritiero quello che ancora il dottor Elia Dellantonio ha spiegato: «Camminare in montagna ha anche un riscontro sui rapporti sociali, dato dal piacere del divertimento, come supporto interpersonale e permette la connessione con gli altri, la partecipazione di gruppo nel raggiungere una meta prescelta in montagna. È sempre importante camminare con consapevolezza e può essere considerata una forma di autoterapia».

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