“Storie di Naturale Follia. Arte, Ambiente e Marginalità”, ritratto della vita negli ex manicomi

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RUMOR(S)CENA – CAGLIARI – Impatto Teatro APS diretto da Karim Galici, attore, drammaturgo, regista e manager culturale, ha iniziato nel 2023 una straordinaria avventura alla ricerca di accadimenti, memorie, luoghi e vicende contemporanee che popolano il piccolo e grande cosmo della salute mentale. “Storie di Naturale Follia. Arte, Ambiente e Marginalità” è il titolo dell’articolato progetto che ha visto riunite tante figure professionali e competenze, attorno a un tema così delicato, vasto e sfaccettato. Un team di lavoro mosso da autentica passione e senso di responsabilità nell’indagare il recondito passato dell’ex manicomio di Villa Clara a Cagliari, unitamente alla forte determinazione morale di riscattare un silenzio che per anni ha riempito gli spazi fisici e metafisici dei luoghi di detenzione psichiatrica.

Il lavoro si è orientato su una mappa da esplorare punteggiata di edifici, parchi, angoli urbani, quali luoghi identitari che hanno fatto da “casa” a un’umanità fragile, ormeggiata ai margini della società. Spazi e persone quindi, per raccontare l’universo della salute mentale con i suoi “abitanti” troppo spesso invisibili e schivati dalla memoria collettiva. Obiettivo finale: creare momenti spettacolari multidisciplinari e performativi, per riconnettere la cittadinanza a problemi e realtà che ancora oggi toccano in modo inarrestabile il quotidiano, tra lacune istituzionali, derive sanitarie e mancanza di una vera inclusione e progettualità per chi soffre di un disturbo mentale.

Cartelle cliniche, fotografie, racconti e testimonianze dirette, esplorazione e studio dei luoghi dove sorgeva il manicomio a Cagliari (oggi in gran parte riconvertiti in ambulatori, location culturali e parchi cittadini), hanno costituito un immenso patrimonio documentale che ha nutrito costantemente il progredire del progetto, suggerendo via via, sempre nuovi spunti di sviluppo ed elaborazione artistica.

Il Dottore – Beppe Martini (foto Carlo Uda)

Dopo i laboratori di scrittura creativa condotti da Matteo Porru e quelli di teatro sensoriale a cura di Rocio Herrera, la prima esplosiva apertura al pubblico di questo lavoro di ricerca e trasposizione teatrale/performativa, è stata realizzata nel luglio scorso con il debutto in prima nazionale dello spettacolo “Storie di Naturale Follia” diretto da Karim Galici, presentato al Parco di Monte Claro nell’ambito della sedicesima edizione del Festival Internazionale della Sostenibilità – “Giardini Aperti 2023” organizzata da Abaco Teatro. Un evento realizzato anche attraverso laboratori creativi sviluppati insieme alle persone che vivono ai margini della nostra società, in cui le  memorie biografiche di chi è stato sempre in ombra sono state abilmente mescolate  con le vite di grandi artisti che hanno vissuto storie analoghe.

Bosch – Karim Galici (foto CarLo Uda)

Un lavoro intenso e soprattutto coraggioso che si è mosso a tinte forti in quello spazio sottile che separa due mondi troppo spesso lontani, paralleli, inarrivabili l’un l’altro, quello della “normalità” e quello della “follia”. Karim Galici ha percorso dunque i sentieri bizzarri ma allo stesso tempo delicati e intensissimi, dell’universo dei “diversi”, la cui potenza si fonde con quella altrettanto indomabile della natura in cui si muovono, quasi stretti da un patto di antica alleanza. Racconta il regista:” Ho messo in scena  personaggi che vivono ai margini. Alcuni per scelta propria, ma sempre oltre il confine di ciò che il senso comune può mediamente accettare. “Insensati, mentecatti, alienati o pazzerelli” come venivano definiti quelli a cui si spalancava il cancello del manicomio. Storie di Naturale Follia per indagare quello che ci appartiene, ma che spesso non vediamo o non vogliamo vedere”. Gli spettatori hanno accolto lo spettacolo con grande emozione e partecipazione, fondendosi completamente con il contesto di rappresentazione immersiva e sensoriale, che da sempre caratterizza le produzioni e i codici linguistici di Impatto Teatro APS.

Il Pittore – Tiziano Polese (foto Carlo Uda)

L’approfondimento di Impatto Teatro sulle tematiche inerenti la salute mentale è successivamente approdato, a metà settembre, nell’organizzazione di una conferenza pubblica presso  la Sala Lilliu della Biblioteca di Monte Claro a Cagliari. Una bellissima giornata in cui istituzioni, operatori del settore e pazienti si sono ritrovati per un’analisi obiettiva, dal volto umano e vivamente  partecipe al problema. Una conferenza assolutamente necessaria che, partendo dallo straordinario impegno e lavoro creativo di Karim Galici, ha aperto l’accesso ai temi della salute mentale, dei suoi luoghi e habitat a tutti, nell’ottica di un rinnovato approccio strategico alle realtà sociali più difficili, al paesaggio e all’ambiente come sistema a rete in cui migliorare dinamiche, relazioni e progetti per il benessere collettivo.

Nel suo sviluppo, il progetto “Storie di Naturale Follia. Arte Ambiente e Marginalità”, si è inoltre avvalso di preziose collaborazioni con artisti ed esperti di calibro internazionale, come quella con la performer Caterina Genta, che a fine settembre ha condotto una favolosa master class di danza. Un percorso formativo di espressione corporea propedeutico all’allestimento di “Anime Fragili” in chiave di primo studio ed esito scenico che ha chiuso il cerchio di tutti i laboratori realizzati fino a quel momento (scrittura, teatro, arti pittoriche e danza). Per tutti i numerosi partecipanti, il lavoro si è rivelato un profondissimo percorso espressivo in riferimento alla follia e le sue declinazioni, che Impatto Teatro APS ha proposto come potente strumento per entrare sempre più in contatto con la percezione autentica di chi ha vissuto l’esperienza del manicomio con i suoi ritmi, le sue ombre, il suo buio e le stereotipie delle relazioni interne. La collaborazione al progetto con Caterina Genta e la sua master class, ha permesso quindi di acuire il lavoro con lo spettatore e i partecipanti, attraverso l’esplorazione dei cinque sensi e dei moti più profondi dell’animo umano, mirando ad esiti multiculturali e di attiva inclusione sociale.

L’esito scenico del laboratorio è stato poi presentato al pubblico il 30 settembre scorso. Un allestimento itinerante e dinamico che ha condotto gli spettatori/partecipanti in un’esplorazione delle sfaccettature umane non consuete, disturbanti, precisamente nei luoghi dove voci, grida e silenzi hanno impregnato mura, prati, alberi di un Parco dove oggi si passeggia tranquillamente. Ambienti che fanno da contenitore a storie dense, spesso inimmaginabili, popolate da personaggi disperati, confinati in un labirinto materiale e mentale indistruttibile, quale ultima tappa di un percorso umano segnato dal disagio e dall’abbandono. Lo spettacolo è stato inoltre un virtuoso esempio di collaborazione e interazione tra realtà culturali e cittadinanza, partecipe e protagonista di un progetto che abbraccia la vita e il senso etico di tutti. Una dinamica di costruzione teatrale attiva, coinvolgente e fertile nel sollecitare la coscienza e il senso di responsabilità per un maggior benessere individuale e collettivo.  In tal senso sottolinea il direttore artistico di Impatto Teatro APS Karim Galici: “Abbiamo voluto aprire tutte le attività – ad iniziare dai laboratori – a tutta la cittadinanza cercando in particolar modo di abbattere qualsiasi barriera sociale o legata alle disabilità. Anche per questo gli spettacoli sono stati ad offerta libera e stiamo coinvolgendo gruppi di persone nell’ambito della salute mentale”.

Impatto Teatro

A completare codici e stili utilizzati per tener viva l’attenzione e la memoria sulle gravose vicende di un passato recente e un presente ancora molto incerto, non poteva infine mancare il linguaggio cinematografico. Ecco allora che Impatto Teatro APS ha realizzato e presentato a metà ottobre, in prima nazionale al Cinema Greenwich d’Essai di Cagliari, il documentario “Storie di Naturale Follia” diretto da Nicola Ambu. Il cortometraggio si sofferma, con un focus specifico, sullo spettacolo andato in scena a luglio al parco di Monte Claro (coproduzione Impatto Teatro APS e Abaco Teatro), per raccontare con le immagini, le parole e le battute dei protagonisti del testo teatrale, i personaggi che vivono ai margini della città o quelli che hanno vissuto dentro il manicomio di Cagliari “Villa Clara”. Sul grande schermo un folto pubblico ha quindi accostato surreali figure al limite dell’immaginazione: il dottor Bosch, un folle convinto di essere un medico che può curare la normalità; l’Autarchica, una donna dal passato travagliato, rifiutata dalla società che ha trovato la salvezza nell’autoesilio in natura. E ancora, il Pittore, che vive come un animale e riesce ad esprimersi solo con i colori e il disegno e infine il Dottore, che racconta di come il manicomio si sia trasformato da paradiso ideale a inferno reale davanti ai suoi occhi. La metrica del documentario vede innestarsi sulla trama delle immagini teatrali, il racconto di Karim Galici sull’intera costruzione e sviluppo del progetto, assieme alle testimonianze di psichiatri e familiari di parenti internati in manicomio. La presentazione del documentario, ha aperto ulteriori possibilità di accesso ai temi della salute mentale al vasto pubblico anche attraverso il dibattito in sala, l’incontro con l’autore, con Karim Galici e con Antonello Zanda, direttore del Centro Servizi Culturali della Società Umanitaria – Cineteca Sarda di Cagliari, scrittore e critico, coordinati da Roberto Loddo de Il Manifesto Sardo.

Karim Galici

Inoltre, in occasione della proiezione in prima assoluta del documentario “Storie di Naturale Follia” il foyer e la sala del cinema Greenwich d’Essai, si sono  trasformati in un immersivo spaccato dell’ampio progetto.  Ad accogliere il pubblico infatti, sono state allestite immagini, fotografie, oggetti, pitture e installazioni realizzate durante i vari step del lavoro condotto nell’arco di un intero anno, tra laboratori, master class, spettacoli e conferenze. Già dall’ingresso quindi, gli spettatori sono stati catturati in modo visivo e sensoriale, dalla potenza evocativa di tutti gli elementi che hanno nutrito e dato vita al progetto, attingendo spunti, ispirazioni, ricerche e studi dalla memoria storica degli ex manicomi e dal presente coi suoi irrisolti disagi e incompiute. Le opere fotografiche esposte sono state realizzate da Carlo Uda, che nei suoi scatti coglie lo spirito più profondo e toccante dei personaggi portati in scena. Ritratti di uomini e donne emarginati, primi piani che sussurrano un dolore muto e fragoroso al tempo stesso, inquietanti  figure intere fissate e sospese sullo sfondo naturale del parco.  E ancora sguardi e dettagli che rivelano una sofferenza diretta, che sfugge a qualsiasi retorica, per arrivare dritta al centro emozionale dello spettatore. Con le sue fotografie Carlo Uda ha raccontato così la “carnalità” di chi è stato internato, con un taglio artistico che accarezza con sensibilità l’angoscia e il tormento, armato del grande coraggio di rivelarne gli aspetti più duri ed espliciti.

L’Autarchica – Adriana Monteverde (foto Carlo Uda)

L’esposizione inoltre, si è espressa come un vero e proprio riscatto umano per chi ha vissuto l’esperienza del manicomio, riconoscendo e restituendo un volto e un corpo a un’affollata schiera di “invisibili”, le cui fotografie spesso non compaiono neppure nelle cartelle cliniche personali. Insieme agli scatti di Carlo Uda, la mostra “Storie di Naturale Follia”, ha riunito e incastonato nello spazio del cinema Greenwich d’Essai, oggetti di scena e installazioni come le camicie di forza che, durante il progetto, si sono via via trasformate in “pagine” tutte da scrivere, raccogliendo frasi, pensieri e dediche stilate a pennarello dagli spettatori.

Il progetto si è rivelato un progetto fortemente efficace nell’innestarsi sul tessuto urbano e su una cittadinanza pronta a cogliere segnali e sollecitazioni di sensibilizzazione sul tema della salute mentale. Il lavoro ha inoltre suscitato grande interesse a livello mediatico, rimbalzando tra notiziari, carta stampata, interviste e approfondimenti giornalistici delle maggiori testate.

Credo che il progetto Storie di Naturale Follia sia solo all’inizio perché c’è ancora tanto da scoprire e molto da raccontare sul manicomio Villa Clara con le sue 19.046 persone internate che aspettano di fuoriuscire dalle fredde cartelle cliniche per avere l’ascolto che forse non hanno mai avuto. Inoltre il 2024 sarà l’anno del centenario di Franco Basaglia e per l’occasione abbiamo ricevuto un invito a partecipare con un nuovo spettacolo al Festival Internazionale In/Visible Cities nell’ex manicomio di Gorizia, proprio dove nacque la rivoluzione psichiatrica che ha influenzato la visione di malattia mentale in tutto il mondo” – ha concluso il direttore artistico di Impatto Teatro APS Karim Galici.

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