Cinema, fotonotizia, La foto del giorno — 25/01/2021 at 09:14

Dal teatro al cinema: Carrozzeria Orfeo su Netflix con “Thanks!”

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RUMOR(S)CENA – THANKS – CINEMA E TEATRO – CARROZZERIA ORFEO –

Thanks! su NETFLIX – Carrozzeria Orfeo

Fil e Charlie (Antonio Folletto e Massimiliano Setti), entrambi trentenni, coltivano marijuana nell’appartamento in cui vivono al terzo piano di un condominio fatiscente, situato in un quartiere degradato della periferia di una città del nord Italia. Dopo aver spacciato in strada per diversi anni, hanno deciso di dare una svolta definitiva alle loro carriere e grazie alla fidanzata di Fil, Ysabel (Maria Chiara Augenti), sono da poco entrati in contatto con Miguel, un maldestro narcotrafficante del Costa Rica disposto ad aiutarli a concretizzare il loro folle progetto: aprire il primo coffee shop al mondo in mezzo alla giungla del Costa Rica dando vita ad un business, a parer loro, rivoluzionario.
Ysabel, Fil e Charlie decidono quindi di tentare l’assurdo colpo della loro vita: coltivare e incrociare tra loro le migliori specie di piante esistenti, per ottenere i semi rari da esportare nel paradiso centroamericano.

Thanks regia di Gabriele Di Luca foto di Bepi Caroli

L’ultimo tentativo di eludere i controlli dei poliziotti aeroportuali però non va a buon fine: gli ovuli contenenti i semi di marijuana che avevano introdotto nel corpo della piccola Lilly, la cagnolina di Ysabel, ha fatto scattare l’allarme del metal detector dell’aeroporto e la povera bulldog francese è scappata impaurita dileguandosi nel nulla e mandando, di fatto, tutto in fumo.
Ma il destino presto corre loro in soccorso ed ecco che, quasi subito, conoscono per caso Wanda (Francesca Turrini), un’insospettabile “cicciona”, insicura e con una storia personale fallimentare, che immediatamente diventa il nuovo “contenitore” di ovuli della banda.
Con la complicità della madre di Fil, Lucia (Beatrice Schiros), una cinquantenne ludopatica appena uscita da una clinica per disintossicarsi dal gioco, Fil e Charlie preparano Wanda per il grande viaggio. Tutto si complica, però, quando dopo quindici anni di assenza, torna a casa Annalisa (Luca Zingaretti), padre di Fil ed ex marito di Lucia, diventata nel frattempo una transessuale…

Thanks! regia di Gabriele Di Luca Maria Chiara Augenti e Massimiliano Setti

Note di regia

Thanks! nasce come spettacolo teatrale. Ho deciso di trasformalo in film per raccontare anche cinematograficamente quel mondo marginale e poco esplorato dal cinema italiano, attraverso i modi di una commedia amara, cinica e lontana da ogni tentativo di lettura politicamente corretto della realtà. Attraverso le tormentate vicende di una famiglia sconclusionata e decisamente sopra le righe, cerco di dar voce a cinque personaggi vinti dalla vita, apparentemente in continuo conflitto l’uno con l’altro ma, in realtà, carichi di ironia ed umanità. Una commedia feroce e maleducata che vuole scavare nelle profondità della società italiana, fino ad esplorarne, con divertimento, le sue zone più oscure e difficili. Una favola metropolitana contemporaneamente reale e grottesca che potrebbe svolgersi ovunque, in quanto la sua forza principale risiede nella specificità dei personaggi, nelle loro relazioni, nei sogni di riscatto sociale che li animano ma, soprattutto, nell’universalità dei loro sentimenti e del loro dolore. Ho voluto dar vita a un film “nervoso” ed estremamente veloce che segue sempre da vicino i suoi personaggi senza mai staccarsi dalle loro storie.

Gabriele Di Luca

La recensione dello spettacolo visto a Scansano al Festival Teatro nel Bicchiere 2014

Thanks for Vaselina della Compagnia Carrozzeria Orfeo, votato come miglior spettacolo della stagione 2013 da Krapp’s Last Post, Premio Nazionale della Critica Teatrale 2012 come migliore compagnia e Premio Creatività SIAE 2011. In un teatro di provincia dove entrando ti rendi conto di come un tempo la cultura e lo spettacolo aveva pari dignità per importanza sociale e fonte di crescita della popolazione. Il Teatro Castagnoli conserva tutto il fascino originario anche dopo un restauro conservativo ben eseguito. Forse assistere ad una recita in un teatro distante da piazze molto frequentate dalle compagnie teatrali, dove il pubblico sembra a volte assuefatto e poco stimolato, diventa un’occasione preziosa per cogliere maggiormente quali siano le reazioni di approvazioni o meno a sipario chiuso. Partendo dalla fine dello spettacolo visto, è accaduto di essere testimoni di una reazione collettiva da parte della platea (e dei palchi) gremiti di un pubblico eterogeneo e variegato, dettata da un entusiasmo spontaneo molto più sincero di tanti altri che sono più di maniera e per convenzione abituale.

A Scansano (in occasione del Festival “Teatro nel bicchiere” ) il successo dava l’impressione che si può fare ancora mettere in scena un genere teatrale apparentemente leggero e privo di un significato drammaturgico. Non è il caso del lavoro di Gabriele Di Luca, Massimiliano Setti, Alessandro Tedeschi che firmano la regia collettiva dirigendo sé stessi inseme a Beatrice Schiros e Francesca Turrini. La definiscono una commedia contemporanea che sta alla base di un modo di scrivere per il teatro più immediato, senza troppi rimandi concettuali, intellettuali, spesso criptici, come accade a molte realtà artistiche nate negli ultimi anni. Qui al contrario è tutto fruibile e capibile, facile ma allo stesso tempo fonte di riflessione sia pure amara e sconfortante se si segue la trama. Gabriele Di Luca spiega che “spesso si tende a pensare che scrivere una storia, con personaggi situazioni e intrecci sia più semplice che scrivere il post drammatico”.

Assistendo a Thank for Vaselina si intuisce come la storia portata in scena può essere semplice ma contiene i prodromi di una realtà ancora più tragica e drammatica di quello che una lettura superficiale possa offrire. La poetica di Carrozzeria Orfeo è indirizzata ad una costruzione che esalti e amplifichi (anche paradossalmente) una realtà ostaggio di conformismi e ipocrisie, alla deriva, poco incline a cercare al suo interno le capacità di impedire un degrado diffuso. Sembra teatro farsesco e giocato su registri comici di facile effetto; non è cosi per questo gruppo di giovani artisti mossi da un sincero entusiasmo. Senza ricordare la trama dove si muovono come pedine su una scacchiera in cui si gioca una partita senza vinti né vincitori, da due produttori casalinghi di Marijuana, perfino contendenti tra di loro per motivazioni diverse, e convinti di esportare dall’Italia al Messico l’ambita erba, dove già questo fa capire il ribaltamento continuo di una vicenda ricca di colpi di scena: la ragazza obesa prima aggressiva e frustrata e poi complice nel rendersi utile nel tentare di espatriare con la droga dentro il suo corpo, la madre di uno dei due produttori fai da te, già tossicodipendente di suo e bramosa di entrare in “società” con il figlio che non la ama anzi la detesta.

Thanks for Vaselina foto Angelo Maggio

E infine, l’apparizione del padre non più uomo ma transessuale e quindi presenza disturbante e angosciante, capace di sconvolgere il seppur fragile ambiente domestico. Si ride e si piange e le lacrime si confondono tra di loro, tanta è la capacità di ironizzare su tutto, riuscendo a farci ridere mantenendo quel giusto distacco nel trovare dei rimandi sociali dove la cronaca di tutti i giorni ci racconta di storie umane dai contorni tragici. La bravura dei suoi interpreti, ognuno di loro è in grado di diventare comprimario, senza mai scadere nella macchiettistica del personaggio caratterista, quando invece la regia guida con efficacia la recitazione individuale facendone un lavoro corale implementato dal contributo della scenografia e dalle musiche in grado di sottolineare i passaggi drammaturgici più incalzanti. Il divertimento diventa così fonte di riflessione nel tentativo di darsi delle risposte a cui Carrozzeria Orfeo ci ha abituati da sempre e la sera trascorsa a Scansano diventa un’occasione preziosa per farsi portavoce di una testimonianza vissuta intensamente e proseguita con un altro genere di teatro, anch’esso popolare quanto fautore di portare nelle piazze una tradizione artistica lasciata cadere nell’oblio per troppo tempo: il teatro di strada.

Roberto Rinaldi

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