Co-Scienze — 15/12/2022 at 09:36

Premio Ipazia Internazionale a Nasrin Sotoudeh condannata a 30 anni di carcere in Iran

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RUMOR(S)CENA – GENOVA – Donne, vita, libertà (Zan, Zendeghì. AZadì) sono queste le parole della rivolta in IRAN, che da più di 80 giorni infiamma l’intero paese, portando in strada centinaia di migliaia di manifestanti. Sono morte quasi  500 persone, 15.000 sono state arrestate, ci sono state esecuzioni ordinate dal Regime degli Ayatollah, oramai alle strette, che annuncia aperture, al momento solo dichiarate. Il Premio Ipazia Internazionale, presieduto da Carmen Lasorella che si svolto nella Sala Trasparenza della Regione Liguria, nell’ambito del Festival dell’eccellenza al femminile, creato e diretto da Consuelo Barilari, con il sostegno della Regione Liguria, è stato consegnato a Nasrin Sotoudeh, avvocata iraniana,  in prima linea nella difesa dei diritti umani. Una donna, che ha difeso dinanzi ai tribunali donne e uomini, accusati di reati politici e che per il suo lavoro è in carcere, condannata ad una pena di più di 30 anni di reclusione e a 148  colpi di frusta. Nasrin Sotoudeh, durante un permesso per ragioni di salute, ha rilasciato una coraggiosa intervista a Carmen Lasorella, in cui racconta e si racconta.  Felice del Premio a lei assegnato  lo ha accettato con gioia anche se non ha potuto essere presente di persona.

Nasrin Sotoudeh

Il Premio è stato ritirato da Masoureh Shojaee, scrittrice ed attivista iraniana, già difesa dall’avvocatessa e sua amica, esule nei Paesi Bassi, dove ha aperto un Centro dedicato alla Donne Iraniane,  in cui ha raccolto le testimonianze di tante vittime e i loro messaggi dal carcere, espressi in  manufatti, esposti nelle sale di quello che ì diventato un Museo del Dolore. Tra i presenti alla cerimonia di consegna del Premio, l’architetto Iraniano, Masud Esmaillou, esule in Italia, il presidente della Giunta distrettuale Ligure, Domenico Pellegrini dell’Associazione Nazionale Magistrati, già in passato sensibili al caso di Nasrin Sotoude. Per Amnesty  International, che ha promosso una campagna per la sua  liberazione, era presente il presidente Emanuele Russo. In rappresentanza del CNF ( Consiglio Nazionale Forense), che ha seguito “con preoccupazione e indignazione  la vicenda della collega iraniana… luminoso esempio  di dedizione alla causa e di sacrificio della propria vita e dei propri affetti per il rispetto dei diritti fondamentali…”  sono intervenuti la consigliera nazionale, avvocatessa Daniela Giraudo e gli Avvocati di Genova, indossando la toga. Per l’AGI, l’Associazione dei Giuslavoristi Italiani,  che invoca “la mobilitazione di tutte e tutti nel caso di NASRIN SOTOUDEH, con l’impegno a costruire nei prossimi mesi iniziative, insieme a tutte le organizzazioni forensi, su questo caso, fino alla liberazione della  collega…”  ha parlato l’avvocatessa  Camilla Nannetti, vice-presidente AGI Lazio e consigliera ANF. In collegamento dalla Sicilia  la  cantante Tosca, che ha interpretato la canzone della libertà “Bella Ciao” , dedicata a tutte le donne persiane ed in particolare a Mashi Amini, la ragazza del Kurdistan iraniano di appena 22 anni, prima vittima della repressione del regime. Il premio Ipazia Internazionale è stato poi consegnato anche alla scrittrice Dacia Maraini.

Dacia Maraini
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