Focus a teatro — 09/01/2012 at 22:11

La sponda dell’utopia è una felice realtà. Torino e Roma accettano la sfida di portare a teatro un kolossal

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Un allestimento a dir poco grandioso e mastodontico, un cast che comprende il numero 33 attori coinvolti in ben 80 personaggi da interpretare e 400 costumo da indossare Una produzione teatrale che necessita di 70 tecnici di scena per movimentare 400 cambi di scena. Un vero e proprio kolossal teatrale che vedrà la luce dal 20 marzo al 1 aprile al Teatro Carignano di Torino e dal 10 al 29 aprile 2012 al Teatro Argentina di Roma. È La sponda dell’utopia (The coast of Utopia) di Tom Stoppard, drammaturgo e sceneggiatore teatrale e cinematografico inglese, vincitore di ben 4 Tony Awards e di un premio Oscar. Coprodotto da Michela Cescon con la sua società Zachar e dal Teatro Stabile di Torino e il Teatro di Roma. La regia è stata affidata a Marco Tullio Giordana già impegnato nelle prove che dureranno quattro mesi. Il cast degli attori è in via di definizione.  Le scene e le  luci sono di Gianni Carluccio, costumi di Francesca Sartori, Elisabetta Antico, musiche di Andrea Farri.

La sponda dell’utopia è composta da una trilogia divisa su tre sottotitoli: “Viaggio, Naufragio, Salvataggio”

Scritto nel 2002 e rappresentata solo a Londra, New York e Tokyo: negli Stati Uniti ha vinto il maggior numero di Oscar teatrali mai assegnati. La trilogia ripercorre trentatré anni di storia russa (1833-1863); i protagonisti sono l’anarchico Michael Bakunin, il rivoluzionario scrittore e filosofo Alexander Herzen, il critico letterario Vissarion Belinsky e lo scrittore Ivan Turgenev. Stoppard racconta i loro sogni utopici e le loro storie private, le loro passioni, gli innamoramenti, le delusioni, i dolori, con una levità e una profondità che ha fatto paragonare l’opera alle grandi commedie di Cechov. La storia intreccia un grande fallimento ideologico con gli altrettanto grandi fallimenti personali. Un susseguirsi di emozioni, colpi di scena, battute fulminanti, dialoghi ironici e anche momenti struggenti, sempre con un ritmo vivacissimo nonostante la lunghezza (ciascuna parte dura due ore e mezzo). È una comunità in viaggio quella raccontata da Stoppard: l’azione comincia nella campagna russa, continuando a Mosca, per poi seguire i protagonisti nel loro esilio europeo tra Parigi, Londra e l’Italia.

 

 

Le recite di Torino

20/3 – 21/3 – 27/3 – 28/3 Viaggio

22/3 – 23/3 – 29/3 – 30/3 Naufragio

24/3 – 25/3 – 31/3 – 1/4 Salvataggio

 

http://www.teatrostabiletorino.it/

 

 

 

 

 

 

 

 

http://www.teatrodiroma.net/

 

 


 

 

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