ALTRITEATRI, Recensioni — 08/08/2022 at 10:42

Walking Thérapie, una scorribanda del nostro inconscio tra le vie di Firenze

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RUMOR(S)CENA – FIRENZE – In una sera di luglio a Firenze, arroventata dal caldo torrido, un corteo di persone munite di cuffie seguivano due uomini, uno dei quali teneva in mano una sorta di marchingegno da cui sbucavano fili da tutte le parti: un apparecchio che emana impulsi, suoni, amplificazione della voce umana per far si che i partecipanti potessero udire, con le loro orecchie, quanto veniva declamato, sussurrato, gridato, raccontato, da un secondo uomo che saltellava da una parte all’altra della strada, correndo, fermandosi per poi ripartire. La scena che si presentava appariva, a prima vista, come un gruppo di turisti accompagnati dalle loro guide per visitare Firenze.

foto di Marco Borrelli

Ma poi avvicinandosi ci ci rendeva conto che non era così, come in apparenza poteva sembrare, bensì un viaggio meta teatrale in cui era facile diventare coprotagonisti e i turisti (quelli veri in divisa d’ordinanza con pantaloncini corti e birkenstock) nella parte degli spettatori loro malgrado, tra lo stupore dell’insolito corteo e la sorpresa di vedersi apparire da un momento all’altro un uomo che dava ordini perentori all’altro, ovvero la psico camminata di Walking Thérapie guidata da Gregory Eve e Luca Avagliano.

Un’incursione notturna tra le vie del centro storico di Firenze dove ci si poteva perdere nella narrazione sospesa tra reale e fantasticato, tra citazioni autobiografiche e sollecitazioni psicoanalitiche che vanno dalla ricerca della felicità ad uno stato di depressione da cui non si esce, il tutto confezionato in un testo drammaturgico ben congeniato (scritto e diretto da Nicolas Byusse, Fabrice Murgia, Fabio Zenoni), tradotto da Angelo Savelli. Una scorribanda impetuosa e incalzante dove all’inizio i partecipanti vengono sollecitati a dare un contributo fisico con movimenti ritmati delle braccia. Ognuno di loro ha uno sgabello su cui sedere e ascoltare l’affabulatore Luca Avagliano, mosso come un burattino senza fili da Gregory Eve che lo dirige e impartisce categorici ordini.

foto di Marco Borrelli

I due si prestano ad un gioco delle parti tra battibecchi e incursioni tra la folla che sosta a guardare con curiosità quel strano assembramento. Camminando per una Firenze letteralmente presa d’assalto da un turismo cosmpopolita, ci si addentra in un labirinto mentale dove le emozioni si mescolavano a ricordi soggettivi per poi subito dopo riuscire ad estraniarsi e lasciarsi andare al puro divertimento. Esilaranti le interviste che Luca Avagliano fa ad ignari passanti a cui vengono poste delle domande che si trasformano in improvvisati monologhi tra il serio e il faceto. La loro bravura è data anche dalla capacità di assimilare quanto di estemporaneo può accadere ogni sera, giocando su registri tipici della commedia dell’arte rivisitata per i nostri tempi. I partecipanti applaudono, ridono, si divertono, vivono insieme un’esperienza che riappacifica con l’isolamento sociale, esistenziale che ci ha costretti a subire la pandemia. Un’esperienza liberatoria ma pensata come teatro partecipato in cui sentirsi a proprio agio nel rispetto delle singole individualità. Un successo consolidato che si ripete da cinque anni per merito del Teatro di Rifredi e da quest’anno insieme al Teatro Nazionale della Toscana, 90 repliche da tutto esaurito e nonostante questo ci si chiede come sia possibile che resti confinato in quel di Firenze, quando un format come questo gioverebbe a molte altre città in cui offrire un’esperienza del genere, capace di suscitare un tale entusiasmo come si è visto. Non serve molto: un dedalo di strade, passanti che diventano comparse e una buona dose di allegria per riportare la gente a vivere in gruppo un momento di condivisione e felicità di esserci. Protagonisti per una sera.

Gregory Eve e Luca Avagliano foto di Marco Borrelli

Visto a Firenze il 16 luglio 2022

WALKING THÉRAPIE
psico-camminata urbana
testo e regia di Buysse Nicolas, Fabrice Murgia, Zeno Fab Fabio
traduzione di Angelo Savelli
con Gregory Eve e Luca Avagliano
foto di Marco Borrelli
con il contributo di Estate Fiorentina
produzione Fondazione Teatro della Toscana – Teatro di Rifredi

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