Chi fa teatro, Festival(s), Teatro, Va in scena a — 11/04/2016 at 19:17

Qudus Onikeku e Imre Thormann danzano sul palco del festival Testimonianze..

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GENOVA – Due star della danza internazionale sono i nomi che fanno del Festival Testimonianze Ricerca Azione una delle manifestazioni di maggior prestigio, sia nel settore artistico che culturale, della Liguria.  Non solo l’arte coreutica e il teatro di ricerca ma anche, e soprattutto, convegni e appuntamenti dedicati alla filosofia, alla ricerca e alla sperimentazione teatrale.  Il danzatore  Imre Thormann e  Qudus Onikeku sono stati invitati dalla Compagnia Teatro Akropolis, diretta  da Clemente Tafuri e David Beronio. Due debutti in prima nazionale in esclusiva per il Festival . Dal 13 al 16 aprile,  la proposta di Testimonianze ricerca azioni è strutturata infatti in modo da dare al pubblico la possibilità di un rapporto diretto e profondo con gli artisti coinvolti e con il loro percorso di ricerca. Mercoledì 13 aprile la sezione Teatro propone alle ore 21 Dino, scritto, diretto e interpretato da Bernardo Casertano, uno dei più interessanti attori/registi del panorama contemporaneo. Un monologo tratto da Il Re del Plagio di Jan Fabre, Dino racconta di un angelo che vuole essere uomo, districarsi dalla propria condizione di essere perfetto per diventare qualcosa di imperfetto, e tuttavia più puro. Vuole un corpo che abbia vita, che sia colpevole e pieno di difetti. Ed è il corpo dell’attore, un corpo che si tende nello sperimentare la nascita e la perdita, a raccontare questa discesa verso l’imperfezione, in un luogo oscuro, dove ogni storia si sfilaccia per lasciare spazio solo al pathos di una vita che nasce e cresce.

 

Dino foto di Marzia Troiani
Dino foto di Marzia Troiani

Giovedì 14 aprile alle 17, nell’auditorium dell’ex Manifattura Tabacchi di Sestri,  la riunione del direttivo del C.Re.S.Co. (Coordinamento delle Realtà della Scena Contemporanea),  con la presentazione  di Lessico Contemporaneo. A seguire, alle ore 21  (replica il 22 ) al Teatro Akropolis lo spettacolo Morte di Zarathustra, ideato e diretto da David Beronio e Clemente Tafuri, una creazione che muta ininterrottamente insieme alle ricerche sulle origini del teatro, ispirata a Friedrich Nietzsche Gli interpreti sono Luca Donatiello, Francesca Melis, Alessandro Romi e Felice Siciliano.  

 

Morte di Zarathustra foto di Clemente Tafuri
Morte di Zarathustra foto di Clemente Tafuri

Una performance che si dedica  in particolare alle scoperte sul coro ditirambico di Nietzsche (il filosofo si rifà a un tempo in cui la razionalità non si era ancora impadronita dell’espressione). Siamo prima della nascita della letteratura, prima della nascita dei generi, prima che il teatro diventi dialogo e azione, prima della comparsa dei personaggi. Cioè quando gli uomini si esprimevano spinti da un’energia che non chiedeva di essere necessariamente compresa, ma doveva essere agita attraverso il canto, la danza, le parole, in un’espressione collettiva dove nessuno di questi aspetti prevaleva sull’altro. Senza gerarchia, ma seguendo una pulsione vitale insopprimibile.
Il coro e la danza ditirambici, in nome di Dioniso, avevano una componente rituale e mitica. Costituivano un’esperienza originaria di cui questo spettacolo ricerca la potenza. Morte di Zarathustra è uno studio sull’origine del teatro. Le figure che propone sono familiari ed estranee al tempo stesso, perché non fanno appello alla memoria individuale o agli studi dello spettatore, ma a una memoria mitica, condivisa dalla coscienza di ognuno, perché propria di una cultura profondissima e dimenticata. La tragedia classica trae origine dall’esperienza straordinaria del coro ditirambico, di cui esistono poche tracce e di cui in genere il teatro non si occupa. Ma nel tentativo di ricontattare le sue origini più misteriose e remote, si può immaginare qualcosa di nuovo, che non ha mai smesso di essere indispensabile. Dioniso ritorna anche nel Convegno in programma venerdì 15  (dalle 14 alle 19) , al Museo Biblioteca dell’Attore, dove  il filosofo Carlo Sini, il poeta e grecista Angelo Tonelli e la curatrice teatrale Silvia Mei, sono i relatori dell’incontro Rappresentazioni e visioni dionisiache, organizzato con il Centro Studi Alessandro Fersen.

mre Thormann - foto di Julian Vega Lavado
mre Thormann – foto di Julian Vega Lavado

Sempre di venerdì 15 aprile alle ore 18 al Celso – Centro Ligure di Studi Orientali di Galleria Mazzini si svolgerà l’incontro pubblico con Imre Thormann Le vie del Butoh.  A seguire La grande Festa! a Villa Rossi Martini (ore 20,30, ingresso libero),  dove vanno in scena gli spettacoli: Fragile di Noemi Bresciani, una coreografia dedicata alla vita e al coraggio di mettere in mostra le proprie debolezze; Senza Niente 4 – Il Regista, in cui Teatro Magro riflette sulla crisi della cultura vista attraverso il ruolo del regista; e  l’ensemble polacco Emilia Niezbecka & Senlemen autori e interpreti di musiche sperimentali

 

 

Qudus Onikeku foto di Isabela Figueiredo
Qudus Onikeku foto di Isabela Figueiredo

Sabato 16 alle ore 21 il danzatore nigeriano Qudus Onikeku va in scena  in prima nazionale con My exile is in my head, struggente assolo che mette in scena l’idea di casa, appartenenza, estraneità ed esilio in tutte le sue forme.  Uno dei danzatori e coreografi più stimati della nuova generazione di artisti   tra Africa e Francia.  Un assolo di danza / teatro fisico ispirato dalle note dalla prigione di Wole Soyinka, The Man Died, con la collaborazione del musicista Carlo Amblard, il light designer Guillaume Fesneau e il video artista Isaak Lartey. Capace di fondere danza e acrobazie per esplorare l’identità culturale e la condizione umana, la solitudine e le forme di esilio, guardando soprattutto alla contraddizione tra la nostra idea mentale di “casa” e la realtà del luogo a cui ogni volta si ritorna. Pieno di angoscia, bellezza, movimenti acrobatici, alta energia e una spiritualità riassunta dalle parole di Qudus: «Quando ballo io sono più vicino a Dio».

 

 

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Testimonianze ricerca azioni è l’evento annuale di Teatro Akropolis che riunisce alcuni fra gli artisti più rappresentativi nell’ambito del teatro di ricerca e delle arti performative a livello internazionale. L’uscita della pubblicazione Teatro Akropolis – Testimonianze ricerca azioni precede ogni anno l’inizio delle attività ed è l’occasione per lasciare una traccia e fornire uno strumento per accostarsi alla parte più profonda della ricerca teatrale e del pensiero ad essa legato. L’iniziativa non nasce solo per fornire un apparato critico e teorico al lavoro degli artisti. Si tratta di un’operazione culturale al di là del tradizionale ambito di studio accademico, per arrivare a stabilire un confronto che porti un contributo originale al dibattito sulle forme artistiche contemporanee.

Festival Testimonianze Ricerca Azione  VII edizione (23 marzo – 5 maggio 2016)

Genova Sestri Levante

Teatro Akropolis

www.teatroakropolis.com

 

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