Teatro lirico — 29/03/2019 at 09:18

Rigoletto riappare sulle scene di Bologna per poi cantare in Giappone

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RUMOR(S)CENA – RIGOLETTO – BOLOGNA – La nuova versione dell’opera Rigoletto di Giuseppe Verdi, riveduta rispetto alla precedente allestita del 2016 e firmata ancora da Alessio Pizzech, è andata in scena al Teatro Comunale di Bologna. Mentre due anni fa il celebre buffone di corte aveva perduto la gobba e acquistato caratteristiche da gender bender, in questa edizione Rigoletto ha ripreso tutta la fisicità della sua deformità. Il regista spiega la scelta così: «a causa di una malformazione il protagonista è impossibilitato ad usare un braccio, coperto da un elemento decorativo, con cui per tutta l’opera gioca, esibendo e nascondendo questa deformità, facendola diventare il centro di uno spettacolo crudele e circense, che ne rivela tutto il dolore interiore». La terza recita in programma ha visto esibirsi il cast del debutto alla Prima. Tra i protagonisti solo Alberto Gazale, nelle vesti di Rigoletto, e Abramo Rosalen, che interpretava Sparafucile, meritano di essere ricordati.

 

foto Studio CasaLuci Lara Lagni Stefan Pop

Giuseppe Verdi elabora nel 1850  la prima opera della cosiddetta “trilogia popolare” (Rigoletto, Il trovatore e La traviata) a partire dal soggetto originale “Le roi s’amuse” di Victor Hugo, quando la censura austriaca vietò di rappresentare un re libertino e il personaggio – Francesco I di Francia in Hugo – fu sostituito con un anonimo Duca di Mantova. Il buffone di corte è però il vero protagonista del dramma, triste e intriso di una vena drammatica. Un personaggio deforme, il vero il perno che sorregge l’incalzare a volte un po’ caotico delle passioni degli altri personaggi: l’amore fanciullesco e totalizzante, poi tradito, della figlia di Rigoletto, Gilda; il cinismo del duca di Mantova; l’erotismo di Maddalena; la doppiezza dei cortigiani. La tragica fine sarà ordita da Rigoletto, che per salvare l’onore della figlia, la porterà per intervento del fato alla morte. Come gli eroi della tragedia greca anche lui è vittima del suo stesso disegno: la sua vendetta, tanto cercata, lo sovrasta e lo piega e la deformità fisica è specchio del suo dolore interiore vissuto.

 

Foto Studio Casaluci  Alberto Gazale e Lara Lagni

Il cast vocale di questa riedizione non brilla, nonostante il sostegno e l’attenzione di Matteo Beltrami sul podio dell’Orchestra del Teatro Comunale, dimostrando a tratti di sovrastare il canto, ma non per un suo difetto. Ha dato voce al ruolo principale Alberto Gazale (Rigoletto), assiduo interprete di questa parte, la cui resa vocale è stata la maggior soddisfazione interpretativa della serata, benché certo non sia più quella dimostrata in passato a che se va riconosciuto al baritono doti di ottimo attore. Lara Lagni (Gilda) invece è sospesa in un’interpretazione bamboleggiante e regala solo in “Caro nome” un fraseggio ricercato. Il basso Abramo Rosalen è uno Sparafucile efficace e non eccessivo mentre Rosolino Claudio Cardile, nelle vesti di Borsa, è sempre brillante. Delude invece Stefan Pop (il Duca di Mantova): voce robusta, ben esperta del personaggio, inizia in una tonalità inferiore alla prevista e cade nella ripresa della cabaletta, e, ricercando forse altre cromie, si abbandona qua e là inutilmente al falsetto. Matteo Beltrami riesce a disegnare bene la cura verdiana per il fraseggio orchestrale evitando inutili vezzi. Il Coro del Teatro Comunale, preparato da Alberto Malazzi, si conferma come la migliore dotazione artistico musicale di questo teatro.
Rispetto alla prova del 2016 non si può negare il calo della tensione teatrale, perfettamente parallela alla resa vocale, anche se risultano efficaci le scene sobrie di Davide Amadei, la cui decisione di usare un’imbarcazione come luogo d’azione di Maddalena per irretire il Duca è sapientemente calibrata, così come lo sono i costumi di Carla Ricotti e i movimenti coreografici, realizzati da Isa Traversi, mentre le luci firmate da Claudio Schmid non creano nessun effetto particolare. Il caloroso tributo del pubblico lo si può interpretare forse come un fiducioso sostegno a questo teatro, per fugare il pericolo di perderlo. Il Teatro Comunale di Bologna andrà in tournée dal 15 al 23 luglio in Giappone con questa edizione di Rigoletto e il Barbiere di Siviglia di Gioacchino Rossini.

Visto al Teatro Comunale di Bologna il 23 marzo 2019

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