musica e concerti, Teatro lirico — 21/12/2023 at 08:02

L’opera (è) viva – Édith di Maurizio Fabrizio

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RUMOR(S)CENA – GENOVA – Finalmente e, aggiungo, felicemente un grande Ente Lirico quale è il Carlo Felice di Genova commissiona una opera nuova, non la contemporaneizzazione di un lavoro della tradizione come ormai più diffuso, ma un’opera inattualmente contemporanea come questa prima creazione nella lirica del compositore Maurizio Fabrizio, ben coadiuvato in efficace coordinazione dal paroliere(librettista) Guido Morra  già suo compagno di passate avventure artistiche e musicali.

E non è solo questo a costituire una positiva novità, almeno per quanto a mia conoscenza, sono anche le modalità con cui la commissione è nata, per celebrare i sessant’anni dalla morte della grande Édith Piaf, e si è sviluppata attingendo, non come più consueto alla sperimentazione e all’avanguardia, bensì, recuperando una limpida tradizione dell’Opera italiana, da sempre e per tutti almeno fino a tempi più recenti la musica ‘popolare’ per antonomasia, al mondo della musica cosiddetta leggera, ovvero ‘pop’ come ora si definisce.

ÉDITH – Ckaudio Sgura e Francesco Pio Galasso. Teatro Carlo Felice

Popolare, una definizione che ‘rubo’ a Massimo Bontempelli, nel senso più pieno e alto del termine, cioè che sorge dal cuore e precipita nell’animo di una collettività accompagnandone e quasi accudendone la storia, e dunque aver affidato questa vera e propria commissione, quale la intendeva Edoardo Sanguineti per il suo essere elemento essenziale del suo fare teatro, ad un musicista che tanti successi ha riscosso in Italia e all’Estero nel mondo della ‘canzonetta’, ed al paroliere con cui questi successi ha spesso condiviso, rappresenta a mio avviso una non-novità ma al contrario il recupero di un fattore ineludibile della vitalità dell’opera lirica che altrimenti, se di esso legame è privata e lacerata, rischia progressivamente una sorta di inesorabile imbalsamazione museale.

ÉDITH – Francesco Pio Galasso. Teatro Carlo Felice

Èdith, andata in scena in prima mondiale appunto al Carlo Felice il 17 dicembre, è stato di tutto questo un esito creativo di grande efficacia e bellezza, a partire dalla partitura che si dipana frusciando morbida come seta, limpida e arrembante nella ritmica, sentimentale e talvolta balsamo sulle ferite che la vicenda propone nelle melodie, che sottolineano richiami pucciniani ovviamente (un vero anticipatore il livornese) ma non solo.

Tutto questo senza mai cadere nella facile tentazione di utilizzare il repertorio della cantante francese, un escamotage che mal si addiceva ad un tentativo così sentito di approfondire non tanto una vicenda, quella dell’amore breve e tragico tra Piaf e il pugile Marcel Cerdan sui cui è concentrata la narrazione, ma piuttosto il suo (della vicenda) sentimento.

Se di Edith Piaf tutto ormai in molti sappiamo, questa partitura ci fa scoprire di lei qualcosa di nuovo e di incorrotto dal tempo, una sorta di linea musicale, non un tema ricorrente ma un farsi continuo, che riesce a ridare una profonda coerenza ad una vita contrastata e contraddittoria, riportando all’oggi e nell’oggi quello che le canzoni sono state allora per Edith, una possibile via d’uscita, come l’amore tagliente e doloroso per la vita mai padroneggiata.

ÉDITH – Salome Jicia e Francesco Pio Galasso. Teatro Carlo Felice

Come di consueto la direzione e concertazione del maestro Donato Renzetti è stata eccellente nella sua capacità di sottolineare gli aspetti più qualitativamente innovativi della partitura, mentre la prestazione del coro non ha risentito della sua ridotta formazione a causa dello sciopero di una organizzazione sindacale.

Il testo, capace di mescolare la poetica della tradizione con la più moderna e prosaica prosodia dei linguaggi anche settoriali, e la drammaturgia sono straordinariamente coesi con la struttura musicale, accompagnandosi l’uno alle altre nel corso del transito scenico che ne acquista in significatività e comunicativa.

Anche la messa in scena e la bella scenografia (il ring specchio di due vite), come la partitura, riesce ad utilizzare la sintassi tradizionale dell’Opera Lirica e le sue singolari peculiarità, traslando dentro altri linguaggi, il cinema in primis e la pittura (molto belli i pannelli di Emilio Vedova) nella loro comune figuratività, e forse contribuisce a questo scoprire nuovi punti di vista che il lavoro sia stato affidato alle brave allieve dell’Accademia Ligustica di Bella Arti, in un lavoro collettivo di grande impatto e che merita uno specifico encomio, ben coordinato nelle scelte registiche della loro docente Elisabetta Courir.

ÉDITH – Salome Jocia. Teatro Carlo Felice

Ultime le voci, ma non certo per importanza o incidenza, voci di grande qualità e professionalità in tutti i cantanti e nel coro, ma non può non essere sottolineata la grande prova del soprano Salome Jicia, un ‘passerotto‘ che sa unire nel canto gioia e dolore come raramente accade, cui offre ulteriore ribalta il Marcel Cerdan di Francesco Pio Galasso.

Una scommessa vinta per la Fondazione e, sempre parafrasando la presentazione all’opera  di Enrico Girardi, un’opera che credo potrà sopravvivere al suo battesimo. Un’opera assai più che semplicemente piacevole, un complesso nodo di sentimenti sciolto con abilità sia musicale che drammatica. Molti applausi a scena aperta e lunghe ovazioni al termine.

ÉDITH – Salone Jicia. Teatro Carlo Felice

ÉDITH Opera lirica in un prologo e due atti di Maurizio Fabrizio su libretto di Guido Morra. Commissione della Fondazione Teatro Carlo Felice in occasione del 60° anniversario della morte di Édith Piaf (1915–1963). Prima rappresentazione assoluta. Personaggi e interpreti: Édith  Piaf Salome Jicia, Marcel Cerdan Francesco Pio Galasso, Jake LaMotta Claudio Sgura, Clifford Fischer Blagoj Nacoski, Franckie Corbo Giovanni Battista Parodi, Marie Hannequin Alena Sautier, Marinette Cerdan Valentina Coletti, Joe Longman Manuel Pierattelli, Harry Burton Marco Camastra. Maestro concertatore e direttore d’orchestra Donato Renzetti. Allestimento scenico a cura degli studenti dell’Accademia Ligustica di Belle Arti Zoe Amato, Cecilia Danesi, Sara Guzzardi, Gaia Macassaro, Beatrice Napoli, Ilaria Romano, Natalia Sacco, Olimpia Cecilia Tonini. Proiezioni video Silvia Peschiera, Carola Rabaglio. Con il contributo della Direzioni Allestimenti Scenici del Teatro Carlo Felice. Coordinamento artistico dei docenti. Regia Elisabetta Courir. Allestimento scenico e Costumi Francesca Marsella, Luci
Luciano Novelli. Montaggio video Angelo Boriolo. Il costume di Édith nel finale del secondo atto è firmato da Leo Fabrizio. Nuovo allestimento della Fondazione Teatro Carlo Felice di Genova
in collaborazione con l’Accademia Ligustica di Belle Arti di Genova. Orchestra, coro e tecnici dell’Opera Carlo Felice. Maestro del coro Claudio Marino Moretti

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