stagione teatrale, Teatro — 19/02/2014 at 17:50

Il “Dante-Carlo Monni” di Andrea Bruno Savelli

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CAMPI BISENZIO – E’ la prima uscita pubblica del nuovo direttore artistico del Teatro Dante. Andrea Bruno Savelli, elegante nel suo completo blu, capelli sparati come il primo Niccolò Fabi ed occhio nero dopo un incidente in scooter, si apre al suo teatro ritrovato e rinnovato. Molte infatti le novità presentate nella nuova formula voluta dal neo sindaco Emiliano Fossi che ha scelto la linea verde dopo le annate di reggenza artistica da parte di Alessandro Benvenuti. Innanzitutto sarà ripresa la rassegna “Andrea Cambi”, attore prematuramente scomparso, arrivata alla quarta edizione, e l’anno scorso sospesa. Una manifestazione alla quale i campigiani tengono molto: “Siamo stati tutti molto legati al talentuoso Andrea – introduce il sindaco – e la cosa migliore è ricordarlo con i più bravi attori brillanti toscani e quindi ridendo”. Ci saranno infatti “La carta più alta”, proprio con la regia di Savelli, il 21 febbraio, “Non c’è duo senza te”, con Anna Meacci e Katia Beni, l’8 marzo, ed infine chiude il trittico “Due italiani veri” con Andrea Muzzi e Massimiliano Galligani, il 22 marzo.

“Il nuovo direttore ha competenze, conoscenza, freschezza, gioventù, voglia di fare, entusiasmo – racconta così il primo cittadino di Campi la scelta ricaduta su Savelli junior – e di queste cose abbiamo assolutamente bisogno a Firenze ed in Italia. E’ stato presente ed assiduo frequentatore attivo al percorso partecipato, alle manifestazioni di settembre con Andante ed infine nell’organizzazione dell’ultimo dell’anno, ha conosciuto le varie realtà del territorio e tutto l’associazionismo che si muove in città. Abbiamo i piedi ben piantati nell’oggi ma anche l’ambizione di andare oltre. Sappiamo benissimo che siamo in mezzo a colossi come Pistoia, Prato, e soprattutto Firenze, tra mostri sacri dell’organizzazione teatrale ma cercheremo proposte allettanti per far venire da noi il pubblico di tutta la Toscana”.

Il Dante ha 500 posti. Ed eccoci al nome, alla grande diatriba e dibattito scatenato attorno all’intitolazione del teatro ad un personaggio scomparso neanche un anno fa: “La nostra scelta di chiamare il teatro cittadino “Teatro Dante – Carlo Monni” ha suscitato prese di posizioni e varie critiche, ma la nostra identità è ben radicata ma al tempo stesso punta avanti e cambia inevitabilmente senza rimanere ancorata al passato. Non abbandoniamo ma rinnoviamo. Carlo aveva cuore ed era uno della comunità ed insieme aperto al mondo. Alcuni si sono appellati ad un Regio Decreto del 1927 nel quale si dice che non possono essere intitolate strutture a personaggi deceduti non meno di dieci anni prima. Mi fanno ridere queste polemiche e l’appellarsi a leggi di un secolo fa. Il nome del teatro cambierà”. La festa sarà il 20 e 21 marzo, l’arrivo della primavera, con letture, una mostra fotografica, la proiezione delle pellicole legate a Monni e l’esibizione degli artisti firmatari dell’appello che corse sul web per intitolare il Dante al Bozzone di “Berlinguer ti voglio bene”.

Tra le novità presentate e proposte anche quella di lavorare con le scuole e con i ragazzi, cosa che comunque il Centro Iniziative Teatrali, che proprio a Campi organizza da venti anni il festival internazionale “Lugliobambino”, ha sempre ben svolto, anche con la bella iniziativa delle Favole della Buonanotte: mentre gli adulti sono nella sala grande a seguire la prosa, i figli, accompagnati da operatori, possono assistere in contemporanea a piece per i più piccoli ed a laboratori; una nursery attiva e culturale.

“Questo è uno dei teatri più belli della Toscana finora ben guidato da Alessandro Benvenuti – spiega il neodirettore Andrea Bruno Savelli – cercheremo di partire dalle novità nel solco della tradizione, puntando sui ragazzi ai quali voglio dire che a teatro non ci si deve per forza annoiare ma ci si può addirittura divertire, che a teatro si fa un po’ più di fatica ma è una fatica che viene ripagata nel tempo, così come con lo studio e con i libri. Inoltre vorrei riportare i due giorni di spettacoli al posto della replica secca di queste ultime stagioni”.

A ricordare il passato tre targhe che l’Accademia dei Perseveranti ha ritrovato, rispolverato ed appeso nel foyer, datate 1873, anno dell’inizio dei lavori per la costruzione del teatro. Dal passato si vede meglio il futuro. La stagione ufficiale si chiude con “Pretty” con , tra gli altri, Filippo Nigro, il 28 febbraio, e “C come Chanel” con Milena Vukotic, il 29 marzo. Due buoni titoli per chiudere di slancio quest’annata di transizione.

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