RUMORSCENA – È uscito il numero di ottobre di VIVO – per un teatro del presente, il magazine di teatro edito da ARIATEATRO, ESTROTEATRO, PORTLAND TEATRO
Nell’indagine commissionata dal Ministero per i beni e le attività culturali, Ufficio Studi e Osservatorio dello Spettacolo alla Fondazione Rosselli “Il pubblico del teatro in Italia. Il quadro attuale e gli scenari futuri” (curata da Fabiana Sciarelli e Walter Tortorella, Electa Napoli 2014) si coglie un passaggio sulla questione dedicata all’offerta teatrale dove nasce spontaneo l’interrogativo sulla qualità (o meno) delle proposte. “L ‘allora ministro Giuliano Urbani nella presentazione spiega che «è universalmente riconosciuto che il livello culturale di un Paese si misura attraverso due elementi fondamentali: l’offerta e la domanda di cultura. Il teatro in particolare, in quanto componente fondamentale del settore artistico-culturale, riveste da sempre un ruolo di grande rilievo nella società, data anche la forte influenza che esso può esercitare sulla popolazione». E, qualche pagina dopo, Antonio Taormina scrive: «È opinione diffusa che nel nostro paese gli investimenti nel settore dello spettacolo siano stati a tutt’oggi sbilanciati a favore dell’offerta e che andrebbero potenziati i sistemi per valutare l’impatto del prodotto teatrale sul mercato reale».
L’offerta attuale che il mercato teatrale propone ogni anno, e in particolare la programmazione dei teatri sia a livello nazionale sia rispetto alle stagioni presentate in Trentino, ci vede interessati in modo particolare a quelle del Teatro Comunale di Pergine, del Teatro di Meano, del Teatro Portland di Trento e del nuovo Teatro di Villazzano. Cosa comporta la possibilità di una programmazione rivolta al pubblico in cui esiste (a volte) anche il rischio di una sovrabbondanza di titoli o generi diversificati tra di loro? Il critico teatrale si trova a confrontarsi spesso con tale problematica, non solo per indirizzare il proprio sguardo, impegno reso difficile per la scelta di per sé, quanto nel saper anche consigliare ad un pubblico di riferimento quali spettacoli acquistare. Il teatro è un’opportunità preziosa di conoscenza e formazione culturale e ha un obiettivo definito: l’offerta deve andare incontro alle diverse aspettative che ogni spettatore acquisisce nel tempo. Nel corso degli anni ciò permette di creare una sorta di visione privilegiata, allorché un teatro o una compagnia si prefiggano di proporre una continuità, in cui si dovrebbe percepire (il condizionale è d’obbligo) un percorso di crescita e sensibilizzazione, capace di portare in scena con coerenza temporale una sorta di pensiero programmatico. Al fine di una buona fruizione, va fatta a monte una selezione accurata, evitando di proporre esclusivamente allestimenti di facile consumo, adatti ad accontentare più il gusto di un pubblico generalista, sapendo scommettere su generi innovativi e capaci di rispondere anche ad esigenze non tanto educative (che spettano ad altri contesti), ma corrispondenti ad un fabbisogno reale, certificato, analizzato, per investire seriamente sul futuro del lavoro teatrale.
L’offerta che i quattro teatri in rete, uniti insieme in un coordinamento utile al fine di uno scambio di visioni e spettatori, può essere di stimolo per una riflessione che si può estendere su un piano di lettura nazionale. Si verifica ormai una tendenza nel saturare, specie nelle grandi e medie città, con il tentativo di attirare il pubblico, con decine e decine di spettacoli riuniti in un solo programma. La qualità in questi casi è tutta da verificare, se non c’è stato un minuzioso lavoro di selezione. Può accadere che la quantità sovrasti (almeno in certi casi, e qui non si vuole assolutamente generalizzare) la qualità. Sarà interessante seguire le stagioni teatrali proposte al fine di verificare come l’offerta possa essere accolta anche quest’anno con la dovuta attenzione. Tra i titoli ci sono artisti e scelte drammaturgiche/registiche di indubbia qualità a cui sarà doveroso presenziare.
(Pubblicato sul numero di ottobre 2017 di VIVO)
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