Teatro, Teatro Sociale — 10/03/2016 at 22:26

Gruppo Stranità: Anna Solaro del Teatro dell’Ortica

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GENOVA –  Il Teatro dell’Ortica nasce a Genova con l’associazionismo di volontariato nel 1996, come progetto di Teatro di Comunità organizzando corsi di teatro per bambini e adulti fino a diventare tre anni dopo in collaborazione con l’ASL3 -Teatro sociale per soggetti in stato di disagio ed emarginazione. Da qui il laboratorio Stranità sotto la direzione di Anna Solaro che ancora oggi continua con grande energia e coraggio, dopo che sono stati sospesi i finanziamenti che la Regione Liguria aveva assicurato fin dall’inizio- la sua battaglia di impegno civile e artistico attraverso numerosissime iniziative; fra carcere, progetti formativi con l’Università e le scuole pubbliche di base, conduzione di laboratori teatrali (adulti e bambini), ideazione e produzione di spettacoli con disabili anche in tournée. Gruppi di lavoro con donne vittime di violenza di genere. L’abbiamo intervistata.

ALTRA BELLEZZA10

anna_webAnna Solaro, lei è direttrice artistica, regista formatrice e attrice di un progetto di lungo corso in un settore in cui la grave crisi economica ha ancor più penalizzato i fondi alla Cultura e il settore Teatro e spettacolo dal vivo nazionale oltre che il settore del Sociale. La Regione Liguria in cui operate vi ha azzerato il finanziamento da sempre concesso. Come e perché ben 20 anni fa ha deciso di intraprendere questa straordinaria esperienza di Teatro sociale?

<< Nasco come educatrice professionale. Mi occupavo da dentro i servizi, di povertà, tossicodipendenze, problemi di incapacità genitoriale, donne in difficoltà. A Genova il tessuto privato e sociale era molto forte ed il sistema di welfare  attivo. In tre anni di lavoro siamo stati  in grado di garantire un reinserimento sociale negli alloggi popolari, nella cooperazione. Come gruppo in seguito passati alla grande questione sociale legata al tema portato avanti da Franco Basaglia sul concetto di normalità e disabilità. Con Marco Bonomi abbiamo provato una ricerca nella relazione di cura con una  cooperazione  efficace con l’Asl nel settore della Psichiatria. E’ così che è nata Stranità>>.

Qual è il rapporto che esisteva allora con la realizzazione di Stranità e la situazione attuale dell’esperienza?

<<Con la realizzazione del Gruppo Stranità- L’altra bellezza –  volevamo mostrare attraverso la rappresentazione teatrale e grazie all’espressività corporea, come le persone si trasformino da esseri sofferenti ad una espressività interiore diversa. Abbiamo creato un ponte con le scuole. Del nostro gruppo fanno parte 30 cittadini di diverse età. E’ aperto alla cittadinanza per una azione solidale, e  il fine è quello di allentare lo stigma della diversità. Il nostro lavoro è sull’autobiografia e sulla corporeità>>.

Oggi che la Regione non vi finanzia più avete inventato una azione di crowfunding. Quale è stata la reazione della città al vostro progetto?

<Abbiamo avuto  seicento persone che hanno manifestato in nostro favore. Siamo fiduciosi nell’attenzione che ci viene dedicata per il  lavoro che facciamo in Liguria.  Il 18 marzo saremo a Modena al Teatro dell’Archivolto in tournée col nostro lavoro L’altra bellezza, anche grazie a questo finanziamento che arriva dalla condivisione dal basso>>

BELLEZZA

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