Teatro, teatro danza — 09/03/2012 at 07:50

Balletto Civile in Woyzeck-ricavato dal vuoto e Il sacro della primavera a Ravenna

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La Compagnia Balletto Civile diretta da Michela Lucenti va in scena venerdì 9 e sabato 10 marzo alle 21, alle Artificerie Almagià di Ravenna, con Woyzeck – ricavato dal vuoto e Il sacro della primavera.

Il gruppo di punta della scena coreografica italiana guidato dalla coreografa e danzatrice Michela Lucenti, ospite della rassegna di danza contemporanea ToDay, ToDance – realizzata dalla rete organizzativa di Ravenna Manifestazioni, Cantieri Danza Ravenna e Ravenna Teatro/Nobodaddy, in collaborazione con Aterdanza, mette in scena i primi due lavori scaturiti dalla collaborazione fra Fondazione Teatro Due di Parma e Balletto Civile, che dal 2009 vede la compagnia realizzare un “cantiere intensivo di teatro fisico” fondato su una nuova idea di drammaturgia del corpo. Woyzeck – ricavato dal vuoto è costruito come un dramma a stazioni, una sorta di via crucis in cui le parole agguantano i corpi, li penetrano, li scavano, li spogliano. Nella nuova traduzione di Alessandro Berti il capolavoro incompiuto di Georg Büchner, che ritrae l’ingenuo soldato Franz Woyzeck in preda alla propria e altrui follia, viene ripercorso come dramma attualissimo, poetico e bizzarramente scientifico, capace di dispiegare pensieri rivoluzionari. Attraverso questi testi, densi di un malessere contemporaneo e di un continuo senso di mistero, Michela Lucenti – in scena con i danzatori-attori Maurizio Camilli, Andrea Capaldi, Andrea Coppone, Francesco Gabrielli, Raffaele Gangale, Filippo Gessi, Carlo Massari, Gianluca Pezzino e Emanuela Serra su partitura musicale di Mauro Montalbetti – prosegue la propria ricerca sull’incarnazione della parola scenica. Lo spettacolo è prodotto dalla Fondazione Teatro Due di Parma.

 

Sabato 10 marzo: Il sacro della primavera ispirato alla Sagra della primavera di Igor Stravinskij. A partire dall’universo pagano evocato dal balletto russo, dove la danza assume i connotati di un rito sacrificale, la coreografa crea con il suo numeroso ensemble una metafora del nostro tempo. La vittima del rito qui non è più una vergine, ma una generazione intera, quella dei trentenni di oggi: generazione che attende obbligata allo stallo, osservata, spiata, che invecchia senza sbocciare, che urla la propria protesta con una disperata energia. Dal “coro” escono pian piano le individualità, le solitarie disperazioni dei corpi di Andrea Capaldi, Ambra Chiarello, Andrea Coppone, Massimiliano Frascà, Francesco Gabrielli, Sara Ippolito, Francesca Lombardo, Carlo Massari, Gianluca Pezzino, Livia Porzio, Emanuela Serra, Giulia Spattini, Chiara Taviani e Teresa Timpano, e il dj set di Maurizio Camilli contamina con i suoni del mondo la musica di Stravinskij. Michela Lucenti si è aggiudicata per questo lavoro il Premio Roma Danza 2011, che le è valso la creazione di una coreografia inedita per il Washington Ballet
 a Washington DC, negli Stati Uniti che realizzerà nel 2013.

 

 

Nobodaddy, progetto sulla scena contemporanea a cura del Teatro delle Albe/Ravenna Teatro, sabato 10 alle 17: presentazione del libro Da Dioniso a Cristo. Conoscenza e sacrificio nel mondo greco e nella civiltà occidentale di Giuseppe Fornari che sarà presente,  docente di Storia della Filosofia presso l’Università degli Studi di Bergamo e il regista e drammaturgo Marco Martinelli. Il volume (edizione Marietti) mette a fuoco i concetti di conoscenza e di sacrificio nel confronto tra cultura greca, e più generalmente pagana, e cristianesimo. Ingresso libero.

 

Informazioni e prenotazioni

Teatro Rasi, via di Roma 39, Ravenna (biglietteria aperta tutti i giovedì dalle 16 alle 18 e a partire da un’ora prima dell’inizio di spettacolo)

0544 36239

333 7605760

nobodaddy@ravennateatro.com

 

 

 

 

 

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