Anna's corner, Teatro — 08/02/2014 at 17:07

L’amore al tempo di Instagram. Antonella Questa debutta a Fontanellato (Parma) con il nuovo “solo” comico sul tema dell’immagine.

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Antonella Questa (LAQ prod.) è una specie di Fregoli in gonnella, si trasforma in tre o quattro personaggi nello stesso spettacolo usando uno scialle, una postura, un dialetto. Diplomata al Laboratorio Nove di Barbara Nativi, perfezionandosi ai laboratori di Pontedera teatro è attrice versatile, ironica e istrionica: ha fatto cabaret, match di improvvisazioni teatrali e ha lavorato anche in Tv con Serena Dandini.

Privilegia a teatro – unica nel suo genere – temi davvero scomodi e imbarazzanti sia per il teatro che per la società: la vecchiaia (Vecchia sarai tu è la penultima produzione ancora in tournée segnalata anche per il Premio Retecritica, con tre esilaranti storie di donne che vivono la vecchiaia alternativamente come disgrazia o come conquista), oppure come per Stasera ovulo (2009, regia di Virginia Martini), l’infertilità femminile e il travaglio psichico e fisico di una donna per diventare madre. Un solo elemento scenico per questo teatro d’attore e d’autore. Le tematiche che la Questa affronta sono forti ma la narrazione “one woman show” si concede anche un adeguato e graffiante registro comico (che non vuol dire leggero). E così scherziamo con la protagonista di Stasera ovulo che non riesce ad avere figli e si smutanda quotidianamente dal ginecologo e chiama il marito appena è il momento dell’ovulazione,e ridiamo in Vecchia sarai tu sulle ossessioni del non voler invecchiare.

Qua in Svergognata (con la regia di Francesco Brandi) si parte dalla necessità di raccontare quanto la schiavitù dell’immagine e la desiderabilità sociale, oggi, ci distraggano dalle vere potenzialità di ognuno di noi. Si parla anche di stati di connessione: l’uomo sex-addicted della rete e la donna che riconquista il suo corpo, dopo essere stata una vittima collaterale dei tradimenti del marito via web. Cosa fare per recuperare il matrimonio? Far finta di niente, salvando le apparenze oppure reagire cercando di diventare una “svergognata”?

Un discorso teatrale sulla “società social”, satura di media e piena delle nostre autorappresentazioni con risoluzione a 240 dpi (vere o finte che siano), sulla generazione “always on”, insomma sul nulla e purtroppo, su noi stessi. Perché nello spettacolo della Questa, a cui abbiamo rubato qualche momento durante le prove per raccontarvelo, i protagonisti, da lei stessa incarnati, soffrono del mal di rete. Siamo offuscati da troppe immagini, sedotti dal web 2.0, ci autoesprimiamo e ci sovraesponiamo su facebook, youtube e Instagram, lasciamo tracce visibili di noi stessi nella frequentazione di siti, siamo tutti narcisisti digitali.

Ma quanto cambia la natura della nostra vita quando questa è connessa attraverso i media che raccontano vizi nostri e altrui e propongono nuove reti sociali, personalizzando amicizie e comportamenti omologanti che non ci appartengono affatto? Possiamo sintetizzare la trama di “Svergognata” con una frase del sociologo dei media Giovanni Boccia Artieri “Sul lato della sovraesposizione dei vissuti in tutte le loro miserie, la Rete sul piano relazionale ci mette in contatto con una proliferazione di sceneggiature di vite immaginate e vissute, con le alterità e le identificazioni, con il piacere ed il disgusto, con il fascino dell’esperienza dell’altro e dell’altrove”.

Uno spettacolo da segnalare, che aiuta a riflettere con ironia, sulla rete come luogo sempre più privilegiato delle nostre relazioni sociali, sulle nostre autorappresentazioni pubbliche.

 Intervista

Questa volta usa molto di più il corpo e non solo la parola, per muoversi nel territorio della rete e raccontare le sue storie….

E’ vero, ho usato molto il corpo, non sono una danzatrice, il mio non è un teatro-danza ma mi piace usarlo! Magari a 70 anni farò Giorni felici, immobilizzata dalla testa ai piedi! A parte gli scherzi, ho voluto collaborare con una danzatrice professionista, Magali B. della Compagnia Madeleine & Alfred B; ho chiamato questa coreografa parigina che mi fa lavorare col corpo per raccontare ansia, ripetitività…In “Vecchia sarai tu” che trattava il tema della chirurgia estetica, già si parlava del corpo e mi esprimevo col corpo.

Qual è la storia di Svergognata?

La storia è quella di una donna come tante, 45 anni, sposata da 20, 2 figli, bella casa, soddisfazioni familiari, la classica donna per bene che ha riempito tutte le caselle che la società ti richiede. Poi un giorno scopre foto dal cellulare del marito il quale si rivela inaspettatamente un sex-addicted della rete! E da quel momento lei fa un percorso di conoscenza di se stessa e di un mondo che ignorava completamente…

Così parla dei blog, dei siti di social network ..Chi meglio della Questa on the Web?

Ho approfondito il tema dell’immagine, quella che abbiamo di noi, quella che gli altri hanno di noi, lo sguardo che abbiamo sui social network…perché si ricerca sempre uno sguardo di approvazione. L’ho scoperto, ci ho fatto caso in particolare su Instagram che ho iniziato a usare molto presto, dove si condivide, si parla e si comunica solo con foto. Ora tutti sanno cosa è un Selfie, ma in quel network, oltre alle foto dei luoghi, si notano queste persone che si scattavano foto in pose particolari. Mi incuriosivano i nomi che queste persone si davano, come “wild lover” o il fatto che si scattavano foto in pose ammiccanti in cucina, per avere approvazione, per far salire l’autostima personale.

 Ha conosciuto persone che sono “sovraesposte”, dipendenti dai social?

Ho intervistato delle persone, mi hanno fatto confidenze gente di varie parti d’Italia e ho scoperto un mondo! Un mondo di social network che servono solo per farsi storie, talvolta anche storie solo on line, niente di concreto.

Anche il marito della protagonista è un intossicato da questi siti e rituali della rete…

Ho inventato la storia di una donna che scopre sul cellulare del marito le foto di donne, ne trova altre, e capisce che è addicted, ha scambi di vario genere. Le crolla l’immagine della famiglia: cosa può scatenare tutto questo? Uno shock emotivo. E vuole recuperare marito e le apparenze. E tra madre, amiche e estetiste, farà un incontro con una persona particolare, una donna, una vera svergognata. Nel voler riconquistare lo sguardo del marito, riconquisterà lo sguardo su di sé, sul suo corpo che aveva perduto. Si rende conto delle sue potenzialità, e trova il coraggio di concretizzare le sue ambizioni. E di diventare forse un po’ “svergognata”, prendendo consapevolezza del proprio corpo.

 Gli altri suoi spettacoli avevano un testo scritto da altri, in questo è anche autrice..

Vecchia sarai tu” era partita da una storia mia che ho approfondito con Francesco Brandi. Qua il testo è proprio mio, l’argomento mi tocca molto. Svergognata è un titolo, diciamo così, che mi veniva “dato” perché andavo contro una certa immagine che la famiglia voleva, ero contro le regole. Sono arrivata al punto che mi faccio meno problemi a parlare di certi temi, li tratto a muso duro, mi sento forte di me stessa, sento che devo portare avanti la mia voce interiore.

 Tema importante ma si ride anche..

Ci sono più piani, mi servo di un linguaggio comico: si riderà. Si ride dell’ipocrisia della società.

 Le date di Svergognata:

14-15 febbraio Fontanellato (Parma)

28 marzo  CARRARA (MS) Teatro P38

29 marzo  RAGAZZOLA (PR) Teatro Comunale [sold out]

30 marzo  MONTEVARCHI (AR) Circolo Ulivieri

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