Teatro, Teatrorecensione — 06/10/2011 at 13:05

Turandot veste di carta e fa cantare “Nessun dorma”

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« Chi quel gong percuoterà

apparire la vedrà

bianca al pari della giada

fredda come quella spada.

È la bella Turandot! »

(Turandot, coro, atto I)

Le mamme in attesa di entrare nel Teatro Fabbrichino, disquisivano a gran voce sugli enigmi che i pretendenti alla mano, della crudele Principessa Turandot, devono indovinare, pena la condanna a morte, e una di loro spiegava anche che Turandot è “cattiva e non sa cosa significa amare, ed io ne conosco di donne che fanno così. Somigliano a Turandot”. L’amore però trionfa nell’opera di Puccini e  in “Nessun dorma”, versione “cartacea” in formato ridotto, proposta con assoluta originalità dalla Compagnia Kinkaleri al Festival Contemporanea Met ragazzi di Prato. Un adattamento dell’opera in forma condensata, ma assolutamente fedele al libretto in tre atti, rimasta incompiuta alla morte del compositore e divenuta celebre in tutto il mondo. Il melodramma italiano con Turandot raggiunse il massimo della notorietà. Calaf, il “Principe ignoto”, è solo e si trova immerso nella notte di Pechino. Attende che risorga il sole per conquistare finalmente l’amore di Turandot, la principessa di ghiaccio. E di carta. Han Ying Tso è vestita di sola carta, esce da un foglio gigante, lo buca e si cuce addosso con le mani, il suo abito regale. Non cede facilmente al corteggiamento del suo pretendente, nemmeno dopo che Calaf ha riposto a tutti e tre gli indovinelli.

Marco Mazzoni nei panni del Principe ignoto canta: “Nessun dorma!.. Tu pure, o Principessa. Nella tua fredda stanza guardi le stelle che tremano d’amore e di speranza. Ma il mio mistero è chiuso in me, il nome mio nessun saprà!Solo quando la luce splenderà, sulla tua bocca lo dirò fremente! E il mio bacio scioglierà il silenzio, che ti fa mia!..

Come fa Turandot a rifiutare la sua offerta così allettante? Lei, una donna algida e superba si lascia intenerire da Calaf, più che principe assomiglia tanto a una rock star, in giacca di pailette con il microfono agganciato sullo stipite di una porta a cui è rimasta attaccata la maniglia. Cosa non si fa per conquistare il cuore di ghiaccio della sua amata principessa. Anche le mamme e i loro pargoli approvano e sciolgono ogni riserva, applaudendo divertite. Marco Mazzoni è Calaf e ha doti di disegnatore, è lui che racconta la vicenda ambientata a Pechino, con un pennarello disegna sulla cart i personaggi, gli imita, gli presta la sua voce, danza e saltella da una parte all’altra, entra ed esce dai fogli. Kinkaleri crea un abile gioco, dove spiegare la fiaba che attira folle di melomani, ogni qual volta un teatro lirico la mette in scena, tradotta con un linguaggio semplice, efficace, divertente. Adatto ai bambini dai sei a dieci anni, come lo sono quelli che appaiono in video nelle vesti del Coro di Pechino. Non cantano ma gesticolano animatamente, seguendo la musica, seguendo la storia,  dimostrano di esserne partecipi. Sono gli alunni delle classi elementari di una scuola intitolata, guarda caso proprio  a Giacomo Puccini.

 “Nessun dorma”, stimola la curiosità del pubblico baby, lo porta nei territori della fantasia e dell’immaginazione. Lo rende partecipe. Basta un po’di carta, il talento canoro di Han Ying Tso e Marco Mazzoni, la creatività scenica e drammaturgica che lavora per sottrazione. Il teatro per bambini è fatto di cose semplici. Come lo sono loro. Come lo è uno spettacolo come questo.

Nessun dorma

Opera in tre atti liberamente tratta dalla Turandot di Giacomo Puccini

progetto e realizzazione Kinkaleri

con Han-Ying Tso, Marco Mazzoni

interpreti del coro in video classi 3 B e 3 C Scuola elementare G. Puccini di Prato

visto il 1 ottobre 2011

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