Focus a teatro, Teatro — 01/05/2017 at 19:35

Il Convegno “Ivrea Cinquanta Mezzo secolo di nuovo teatro in Italia 1967-2017” a Genova

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GENOVA – L’ottava edizione del festival Testimonianze ricerca azioni, ideato da Teatro Akropolis e diretto da Clemente Tafuri e David Beronio, si conclude   con le ultime tre giornate (dal 4 al 7 maggio 2017) con il convegno nazionale Ivrea Cinquanta Mezzo secolo di Nuovo Teatro in Italia 1967-2017, e gli spettacoli in prima assoluta di Andrea Cosentino e Lorenzo Gleijeses. Giovedì 4 maggio alle ore 21 al Teatro Akropolis con la replica di Morte di Zarathustra, ideato e diretto da David Beronio e Clemente Tafuri, una creazione che muta ininterrottamente insieme alle ricerche sulle origini del teatro, ispirata a Friedrich Nietzsche. Da venerdì 5 a domenica 7 maggio, a Palazzo Ducale,  il Convegno Ivrea Cinquanta. Mezzo secolo di nuovo teatro in Italia 1967-2017, ideato dal professor Marco De Marinis. Nel giugno 1967 si tenne a Ivrea, organizzato dall’Unione Culturale di Torino e convocato con un “manifesto” uscito sulla rivista “Sipario” nel novembre dell’anno precedente, un “convegno sul nuovo teatro”, che riunì per la prima volta i protagonisti della neovanguardia italiana: da Carmelo Bene a Carlo Quartucci, da Mario Ricci a Giuliano Scabia, da Leo de Berardinis a Eugenio Barba. A cinquant’anni di distanza, ci si propone di tornare su quell’evento, episodio basilare nella storia del teatro italiano, considerato fondativo del rinnovamento che ha dato origine alle frange più avanzate e originali nell’arte scenica.

 

 

Il convegno di Ivrea, organizzato dall’Unione Culturale di Torino, viene convocato con il manifesto pubblicato sulla rivista «Sipario» nel novembre 1966, dal titolo Per un convegno sul Teatro Nuovo. Lo firmano giornalisti, intellettuali e artisti dell’epoca, fra cui Corrado Augias. Marco Bellocchio, Liliana Cavani, Cathy Berberian, Sergio Liberovici, Emanuele Luzzati, Aldo Trionfo, guidati da Beppe Bartolucci, Ettore Capriolo, Edoardo Fadini e soprattutto da Franco Quadri. L’impulso veniva dall’insoddisfazione per quanto si imponeva nel teatro ufficiale dell’epoca, quindi dalla consapevolezza che la società si stava allontanando da una pratica in cui si era conosciuta per secoli e secoli, affogata dalla burocrazia, stretta dal monopolio dei gruppi di potere, spinta verso un perfezionismo sterile posto come diga al ricambio generazionale.

La chiamata partì dalla rivista «Sipario» A Ivrea nel 1967 per la prima volta si riuniscono i protagonisti della neoavanguardia italiana, tra cui Carmelo Bene, Carlo Quartucci, Mario Ricci, Giuliano Scabia, Leo de Berardinis, Eugenio Barba con il suo Odin Teatret. Si chiarisce i il divario tra la situazione teatrale italiana degli anni Sessanta e il resto del mondo occidentale. Mentre qui si radicavano i teatri stabili, con il loro carattere peculiare e unico, generati da un progetto culturale democratico ma dotati di potente forza centripeta, all’estero nascevano ricerche dirompenti condotte da Living Theatre, Teatr Laboratorium di Grotowski, Peter Brook, Bread and Puppet, Open Theatre, Odin Teatret, che sulla scena portavano politica, attualità, storie e linguaggi nuovi.

Diventato oggetto d’interesse storiografico con Quadri (1977) e poi De Marinis (1987), di recente il convegno di Ivrea ha beneficiato di una rinnovata attenzione scientifica grazie anche all’apporto di documentazione inedita (Visone, 2010). Dal 1967 si sono succedute almeno tre generazioni e molte delle questioni suscitate dagli “stati generali della scena italiana” come li chiamò proprio Quadri, sono ancora valide. A cinquant’anni di distanza, l’appuntamento si propone di fare il punto su passato, presente e possibilmente futuro di quel radicale rinnovamento del linguaggio scenico, affinché le trasformazioni veloci a cui oggi tutto è subordinato diventino coscienza di un cambiamento da affrontare senza dimenticare le proprie radici.

 

Per fare il punto su quel radicale rinnovamento del linguaggio scenico sono stati chiamati ad intervenire testimoni diretti, studiosi, critici, artisti, operatori, fra cui Fabrizio Arcuri, Lucio Argano, Antonio Attisani, David Beronio, Adele Cacciagrano, Stefano Casi, Roberto Cuppone, Civilleri/Lo Sicco, Pippo Delbono, Simone Derai, Lorenzo Donati, Edoardo Donatini, Laura Gemini, Piergiorgio Giacché, Gerardo Guccini, Chiara Lagani, Valter Malosti, Lorenzo Mango, Salvatore Margiotta, Laura Mariani, Massimo Marino, Rossella Mazzaglia, Massimo Munaro, Angelo Pastore, Franco Perrelli, Armando Petrini, Oliviero Ponte Di Pino, Andrea Porcheddu, Paolo Puppa, Amedeo Romeo, Paolo Ruffini, Giuliano Scabia, Clemente Tafuri, Cristina Valenti, Gabriele Vacis, Mimma Valentino.

 

 

Organizzato da Teatro Akropolis, Comune di Genova e Palazzo Ducale – Fondazione per la Cultura, in collaborazione con il Centro Studi Alessandro Fersen, Teatro Stabile di Genova e Teatro della Tosse, il convegno ha il patrocinio del DIRAAS dell’Università di Genova e del Dipartimento delle Arti dell’Università di Bologna. L’ideatore del convegno, il professor Marco De Marinis, docente dell’Università di Bologna, si è avvalso della consulenza scientifica di Silvia Mei (Università di Bologna) e di un comitato scientifico-organizzativo composto dalla stessa Mei e da Fabio Acca (Università di Bologna), David Beronio (Teatro Akropolis), Roberto Cuppone (Università di Genova), Roberta Ferraresi (Università di Bologna), Clemente Tafuri (Teatro Akropolis).

Venerdì 5 maggio, (ore 18.30, Palazzo Ducale) Lorenzo Gleijeses, premio UBU 2006 come “Nuovo attore”, presenterà MEETING WITH A REMARKABLE MAN – Sessione di lavoro patafisica con Eugenio Barba, sessione di lavoro in cui la voce di Eugenio Barba dirige Gleijeses. Più che una performance una originale condivisione sulla procedura artistica e interpretativa di un attore in confronto alla presenza / assenza del suo maestro, “come seguo e tradisco le sue tracce”.

Palazzo Ducale, sabato 6 maggio 2017 (ore 18.30), Andrea Cosentino, drammaturgo, attore e regista che arricchisce e fonde il narrare scenico con un tipo di azione performativa derivata dal cabaret televisivo in Esercitazioni per un nuovo teatro nuovo. Una conferenza spettacolo finalizzata alla reinvenzione di grammatiche teatrali sghembe e surreali, e fatalmente votata all’insuccesso, tra Artaud e Petrolini. Un’esercitazione comica e caotica sulla praticabilità della scena, sulla fattibilità dei gesti, sull’abitabilità dei corpi.
www.teatroakropolis.com

Teatro Akropolis – Via Mario Boeddu 10, Genova, Sestri Ponente

Info e biglietteria: tel. 329.1639577 (anche con sms, tutti i giorni dalle 10 alle 20) – email: info@teatroakropolis.com
Testimonianze ricerca azioni 2017 è realizzato con:
il sostegno dell’Assessorato alla Cultura del Comune di Genova, Società per Cornigliano e Palazzo Ducale – Fondazione per la Cultura
la collaborazione di Centro Studi Alessandro Fersen, Museo Biblioteca dell’Attore, Università di Genova, Università di Bologna, Conservatorio Niccolò Paganini, Clec, Associazione Arbalete, Informagiovani, Network Anticorpi XL, Associazione Sarabanda e Officine Papage
il festival partecipa al bando performingarts della Compagnia di San Paolo
con il patrocinio di Regione Liguria

 

 

 

 

 

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