Chi fa teatro, laboratori di teatro, Teatro — 28/08/2014 at 12:38

Bruce Myers e Mamadou Dioume, insieme in Versilia

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VIAREGGIO – Si inaugura il secondo triennio del progetto didattico promosso dal Centro di Creazione Internazionale Policardia Teatro. Non una semplice scuola, bensì una serie di appuntamenti per la crescita individuale e collettiva di artisti provenienti anche dal resto d’Europa perché, come spiega il direttore, Andrea E. Moretti: “Il teatro è una porta. Non è essenziale ciò che c’è aldilà della soglia. L’importante è chi la apre e in che modo”.

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La Versilia è famosa per il Carnevale. Non solo quello canonico di Viareggio. Piuttosto, quella giostra tipica della stagione balneare, che fa vendere riviste a palate, grazie alle foto degli ultimi habitués che fingono di sfuggire ai paparazzi, mentre i paparazzi rincorrono a perdifiato il tanga delle veline, che a loro volta agognano la foto da copertina con il vip.
In questo clima “rovente”, cosa ci possiamo aspettare da Bruce Myers – attore della Royal Shakespeare Company, prima, e del Centro Internazionale di Creazione Teatrale di Peter Brook, poi; e da Mamadou Dioume – l’indimenticabile Bhima nell’ormai mitico Mahabarata, del geniale Brook?
Per i pochi, ultimi, felici cultori dell’arte teatrale è bene chiarire che  i due mostri sacri non sono arrivati in yacht per stappare una magnum e rosolarsi al sole, bensì per tenere due workshop che serviranno quale audizione per partecipare a un bel progetto teatrale, di lungo termine. Un’idea, questa, del largo respiro talmente utile se si vogliono costruire momenti culturali e artistici di qualità, da essere entrata anche nella cosiddetta riforma dei teatri Stabili con l’introduzione appunto del finanziamento triennale.

 

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Il Centro di Creazione Internazionale Policardia Teatro, in certo modo sulla stessa falsa riga, organizzerà una serie di incontri, nell’arco di tre anni, per cinque giorni continuativi al mese (per sei mesi l’anno), tenuti da Maestri che è giusto scrivere con la M maiuscola. Giornate durante le quali un Myers o un Dioume non si siederanno in cattedra perché l’obiettivo è diverso: comunicare emozioni e vissuti, mettendoli in comune, vivificandoli con l’esperienza fisica, intellettuale e spirituale (perfino) così da raggiungere, prima, la consapevolezza del sé e, solo poi, la creazione di nuovi percorsi attorali, lo sviluppo di idee altre su come fare teatro.
Un obiettivo ambizioso, quindi, il cui primo passo è accedere alle audizioni, attraverso gli stage che terranno Myers e Dioume, in Versilia, dal 12 al 15 settembre. Gli interessati potranno frequentare un solo workshop o entrambi e non è obbligatorio, per chi voglia parteciparvi, accedere poi alle audizioni. Il testo sul quale lavorerà Bruce Myers è Le Serve, di Jean Genet; mentre gli allievi di Mamadou Dioume affronteranno L’Uccellino Azzurro del belga Maurice Maeterlinck. Noi saremo presenti  come redazione  per vedere in prima persona il lavoro di Myers e Dioume e per raccontare una Versilia diversa.

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Le informazioni vanno chieste a info@policardiateatro.it.

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