Teatro, Va in scena a — 29/01/2012 at 19:02

OA cinque atti teatrali sull’opera d’arte. “La parola” ad Alfredo Pirri e Giancarlo Cauteruccio

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Il Teatro dialoga  all’opera d’arte. Non è una novità in assoluto, certo, ma il progetto “OA – cinque atti teatrali sull’opera d’arte” ideato e diretto da Giancarlo Cauteruccio, rappresenta un modo insolito di portare sulla scena l’opera più squisitamente artistica, avvalendosi del contributo di nomi come Alfredo Pirri, Enrico Castellani, Jannis Kounellis, Loris Cecchini e Cristina Volpi. “OA -Primo atto” da il via con “La parola” in prima nazionale che presenta l’opera di Alfredo Pirri dal 29 al 21 gennaio alle 21 al Teatro Studio di Scandicci (Firenze) per la regia e voce live di Giancarlo Cauteruccio, voci off Fulvio Cauteruccio e Annibale Pavone. Con Irene Barbugli, Giulia Broggi, Donatella Marranini, Giovanni Mascherini, Giuseppe Mazza, Marco Pucci, Riccardo Storai, costumi Massimo Bevilacqua, luci Giancarlo Cauteruccio e Loris Giancola, musiche da Arnold Schönberg, consulenza al progetto Pietro Gaglianò. In scena Sette performer, affiancati da Giancarlo Cauteruccio che dà voce alla poesia di Paul Celan, accompagnati i “luoghi del dialogo” tra Adorno e Celan.

Il regista Cauteruccio, da sempre impegnato nel sondare nuovi linguaggi espressivi che possano trovare un terreno fertile in comune e condividano un obiettivo performativo ed artistico, spiega che «con OA – cinque atti teatrali sull’opera d’arte, continua il mio fluttuare dentro i linguaggi, le mie interrogazioni sui conflitti che riguardano la parola, la poesia, il teatro, l’arte. Nel Primo atto, l’opera di Alfredo Pirri incontra “la parola”, l’elemento fondamentale del teatro, per disvelare un nuovo possibile viaggio percettivo nei territori dell’arte. Il carteggio tra Theodor W. Adorno e Paul Celan, in cui la parola assume una potenza assoluta, scrive un teatro del silenzio e dell’inazione, evocando l’atrocità della storia. Il filosofo e il poeta non hanno più corpo fisico, sono voce pura emessa da altoparlanti d’epoca che fanno riemergere il ricordo incancellabile dell’Olocausto. La parola poetica diventa vento, respiro, si desertifica insinuandosi tra gli elementi dell’installazione di Pirri, posta al centro del teatro in tutta la sua tragicità. Pagine dodecafoniche da Schönberg alimentano quest’opera teatrale fatta di percezione e di ascolto. E’ proprio il conflitto tra la parola poetica e la sua negazione che trova nel mio disegno la sua originaria forma dialettica, che scaturisce dall’opera e la investe di una nuova interpretazione. Una scelta estrema che scardina le regole del teatro e la condizione dello spettatore, ma che io sento necessaria nella crisi della narrazione contemporanea. Mi interessano nuove possibilità di relazione percettiva.»

“OA” è un’opera teatrale che Giancarlo Cauteruccio ha pensato in cinque atti che si svolgono in una successione temporale dilatata, a intervalli di un mese l’uno dall’altro. È un progetto sulle lingue del teatro e su alcune forme fondamentali dell’azione scenica: parola, danza, musica, luce e canto. Viaggiando paralleli e combinandosi in azioni diverse questi cinque elementi trovano la propria definizione nella misura del corpo fisico (dell’attore, del cantante, del danzatore), ed emergeranno, atto per atto, come linguaggi privilegiati di cui verranno indagate le possibili estensioni. Per compiere questo viaggio “OA” sperimenta una inedita forma di messa in scena, non più fondata su una drammaturgia letteraria ma scaturita dal confronto con l’opera d’arte che diviene volano dell’azione teatrale.

Cinque artisti contemporanei vengono chiamati a misurarsi in un confronto che supera l’esperienza già largamente sperimentata della scenografia d’artista, e si incentra sul senso profondo del teatro. Viene così dato spazio a quella sensibilità per il teatro, che non a caso è stato definito “opera d’arte totale”, che risiede nella visione di ogni artista. “OA”, acronimo che contiene l’Opera e l’Azione, elementi portanti di questa indagine, cerca luoghi di contatto e di conflitto con cinque opere d’arte per raccontare la storia del corpo in tutte le sue possibilità. Gli attori che attraversano i cinque atti dello spettacolo prestano i propri corpi in tutte le declinazioni della loro fisicità, dalla muta e quasi immota presenza al gesto danzato, declinando una nuova forma di sentimento, nei confronti del luogo e dell’energia teatrale.

 

 

Pietro Gaglianò nel presentare l’opera di Alfredo Pirri, GAS, scrive: «È una dichiarazione aperta, e ancora alla ricerca di completamento, sulle ragioni dell’arte, sulla funzione della pittura, sulla crisi culturale di alcune forme di espressione che hanno reagito all’irrigidimento dei linguaggi con il rigetto della mimesi e della rappresentazione. Il profilo dei sette elementi che occupano lo spazio evoca il ricordo drammatico dei campi di concentramento, ma costituisce prima di tutto una riflessione sul colore. (…) Alfredo Pirri è nato a Cosenza 1957 ma vive e lavora a Roma. Ha esposto alla Biennale di Venezia, PS1 New York, Biennale d’arte contemporanea del l’Havane, Palazzo delle Papesse Siena, Walter Gropius Bau a Berlino, Villa Medici a Roma, Museo d’arte contemporanea a Rjieka, Maison Européenne de la Photographie di Parigi. Un volume dedicato al suo lavoro: “Dove sbatte la luce -Mostre e opere. 2003-1986, Where light hits – Exhibitions and works 2003-1986”, è pubblicato da Skirà, in collaborazione con la galleria Oredaria, Roma. L’artista ha realizzato un’opera stabile presso il reparto di rianimazione dell’Ospedale Santo Spirito in Sassia di Ro e una per il museo ‘Maison de la Photo’ di Parigi.

crediti fotografici di Stefano Ridolfi

 

 

23, 24, 25 febbraio ore 21

Krypton

OA – Secondo Atto

Enrico Castellani/Il corpo nel tempo

regia Giancarlo Cauteruccio

 

 

24, 25, 26 marzo ore 21

Krypton

OA – Terzo Atto

Jannis Kounellis/Il canto sospeso

regia Giancarlo Cauteruccio

 

14, 15, 16 aprile ore 21

Krypton

OA – Quarto Atto

Loris Cecchini/La forma nella luce

regia Giancarlo Cauteruccio

 

18 maggio ore 21

Krypton

OA – Quinto Atto

Cristina Volpi/L’armonia interrotta

regia Giancarlo Cauteruccio

 

Teatro Studio – Via G. Donizetti, 58 Scandicci (FI)

055 75 91 591

www.teatrostudiokrypton.it

 

 

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