Teatro, Va in scena a — 31/01/2012 at 17:10

Post-it, il Teatro Sotterraneo appare e scompare nel nero. Teatro Cuminetti di Trento

di
Share

Post-it è «dentro e fuori un cubo nero composto da una guaina di teli, intervallati da tagli regolari che si aprono e chiudono elasticamente ad ogni passaggio. In un certo senso la geometria è l’unica via d’accesso e d’uscita dalla scena», quella che i performer del gruppo fiorentino  Teatro Sotterraneo utilizzano ad ogni loro entrata ed uscita sul palcoscenico. Mercoledì 1 febbraio alle 21 sono di scena  al Teatro Cuminetti di Trento ad ospitarli su invito della stagione TrentOOltre organizzata da Portland Teatro, Nuovi orizzonti teatrali, in  collaborazione con Il Centro servizi culturali Santa Chiara. Si tratta di una creazione collettiva del Teatro Sotterraneo e in scena appaiono e scompaiono, Sara Bonaventura, Iacopo Braca, Matteo Ceccarelli, Claudio Cirri. La drammaturgia è di Daniele Villa. Assistenza tecnica Cleto Matteotti, Alessandro Ricciardelli, Marco Santambrogio. Realizzazione scene Camilla Garofano, Giovanna Moroni. Produzione Teatro Sotterraneo/Fies Factory One, in collaborazione con Teatro della Limonaia. Col sostegno di Teatro Studio di Scandicci – Scandicci Cultura

 

Nelle note di regia si evince che «Post-it procede per quadri. I quattro perfomer attraversano i teli continuamente, componendo scene di segno diverso per estetica e concetto. Senza mai strutturare una narrazione costruita su veri e propri personaggi, il lavoro procede più per via analogica che logica, attraverso una scrittura scenica che tenta di mettere in crisi la rappresentazione credibile a beneficio di una “presentazione”, intesa come immaginario dotato di un orizzonte di senso coerente, sistema di pensiero e visioni che restituiscano un discorso personale sulla Fine. Post-it immette i perfomer sulla scena quasi si trattasse di una macchina autoalimentata. I teli si aprono al passaggio dei corpi e si richiudono automaticamente alle loro spalle, accogliendo una serie di azioni e oggetti, un continuo fare e disfare, una ritmica di pieni e vuoti che porta in sé il senso stesso del fatto e del suo passaggio, del corpo e del suo deperimento, delle cose e del loro consumo. Tutto riempie ma il tutto finisce per esaurirsi ed essere svuotato. Ciclicamente. »

Lo spettacolo è risultato vincitore di Nuove Creatività, un progetto sostenuto dall‘Eti Ente Teatrale Italiano.

 

Post-it tocca la Fine nella scomposizione dei corpi che fuoriescono da un taglio dei teli e si ricompongono istantaneamente nel taglio opposto. Post-it tocca la Fine in un cumulo di frattaglie, in una coreografia eseguita interamente al buio e in un funerale che fallisce i propri rituali. Post-it tocca la fine chiamando un amico al telefono e chiedendogli “Che cos’è per te la Fine?”, prosegue ascoltando una canzone, tutta, dall’inizio alla fine, procede con un pacato spreco di oggetti lasciati a terra a comporre un panorama, scatta una foto ricordo e poi anche Post-it, soprattutto Post-it, finisce, ascoltando il messaggio in segreteria che l’amico ha lasciato. Forse.

 

 

Informazioni e prenotazioni:

Portland Teatro

0461.924470

info@teatroportland.it

www.teatroportland.it

 

Sconti e riduzioni per i giovani, gli studenti universitari, allievi delle scuole di teatro.

I biglietti possono essere acquistati presso la cassa del Teatro Auditorium, del Teatro Sociale e al Teatro Cuminetti da un’ora prima dell’inizio dello spettacolo.

 

 

Share

Comments are closed.