Artisti stranieri di fama internazionale al Piccolo Teatro di Milano

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MILANO – Tra produzioni e ospitalità la prossima stagione del Piccolo Teatro di Milano-Teatro d’Europa è ricca di spettacoli diretti da artisti stranieri di fama internazionale. Si comincia il prossimo 9 ottobre con la prima regia assoluta in lingua e attori italiani di Declan Donnellan (nato a Londra da genitori irlandesi, Leone d’oro 2016 alla Biennale di Venezia) che al Piccolo ha già portato le sue travolgenti e ironiche versioni di commedie di Shakespeare. Stavolta sceglie un inquieto Thomas Middleton, sempre del ‘600 ma già testimone delle lotte che abbatterono la monarchia giacobita. Con “La tragedia del vendicatore” ci immerge nella corruzione, nell’odio di una società dominata da sesso e denaro. Uno specchio incredibile della nostra situazione italiana, che mette i brividi.

Approda poi sempre in ottobre la regia (scene, costumi, luci) di Robert Wilson per “Hamletmachine” di Heiner Müller, collaborazione memorabile tra autori così diversi e forse complementari (Wilson riassunse così negli anni ’80 il loro sodalizio: “A lui piace il whisky, a me la vodka”). In scena, come al debutto nell’86 ci furono gli studenti della New York University, i giovani attori dell’Accademia Drammatica Silvio D’Amico (progetto Change Performing Arts, commissione di Spoleto Festival).

 

 

Hamletmachine

Altra immersione nel ‘600 ma spagnolo, il fantastico Siglo de Oro, è quella de “La dama duende” (La donna fantasma o démone) di Pedro Calderòn de la Barca. Protagonista una bella vedova che scatenerà duelli, amori, sorprese. La dirige Helena Pimenta con la Compania Nacional de Teatro Clàsico di Madrid, che spiega: “Tra sogno e realtà, risate e stupore, ecco il mondo delle donne”.

Torna il grande scambio con la cultura russa: tre spettacoli del Teatro Aleksandrinskij di San Pietroburgo e uno del Vachtangov State Academic Theatre di Mosca. Si inizia con un Gogol totahle di Valerij Fokin, poi il meraviglioso Evgenij Oneghin di Puskin riletto da Rimas Tuminas; un Cechov con estratti da “Le tre sorelle” diretto da Andrej Zoldak e infine “I dodici”, le visioni dal poema simbolista di Aleksander Blok.

 

Evgenij Onegin

Tra lo Shakespeare in lingua originale del Charioteer Theatre di Laura Pasetti e la variegata rassegna “Milano incontra la Grecia”, torna dall’8 maggio Milo Rau che indaga col suo International Institute of Political Murder sulla cronaca nera e il delitto politico attraverso il teatro. Con “The Repetition. Histoire(s) du Théatre”, titolo bilinque, il regista svizzero ipotizza la confluenza del tragico nel crimine e viceversa. Accanto alle partecipazioni dirette di artisti europei -onore al direttore Sergio Escobar -, l’intera stagione del Piccolo attraversa in varie declinazioni la cultura del Vecchio Continente, offrendo una testimonianza coraggiosa e appassionata di fedeltà ai valori fondanti dell’Europa.

 

Dama Duende
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