musica e concerti — 29/10/2017 at 21:53

Claudia Quintet, la musica di domani oggi

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FIRENZE – Il secondo appuntamento per la rassegna di jazz contemporaneo A Jazz Supreme, presso la Sala Vanni di Firenze, ha visto  la presenza del Claudia Quintet, l’ensemble creato venti anni fa dal batterista Newyorkese John Hollenbeck, un eclettico musicista che va ben oltre al ruolo di semplice drumming ed è diventato negli anni attraverso i suoi molteplici progetti uno dei punti di riferimento assoluto della musica contemporanea creativa odierna, oltrepassando gli stretti confini di genere. Dai progetti per grande orchestra, ai duo, trii e quartetti Hollenbeck ha dimostrato soprattutto di sapere coagulare attorno a sè un distillato sonoro che spazia dalla canzone tradizionale americana al jazz, alla musica contemporanea e minimalista.

Il Claudia Quintet però è la sua creatura più coesa e incisiva, grazie anche ai componenti a cui si è affidato, quasi sempre gli stessi fin dall’inizio, scelti accuratamente per le loro caratteristiche individuali di eccellenza nel loro strumento: Drew Gress al contrabbasso,  Matt Moran al vibrafono, Red Wierenga alla fisarmonica e Chris Speed al clarinetto e sassofono tenore . Grazie alla ormai lunga collaborazione i cinque musicisti sono perfettamente affiatati e riescono a plasmare un suono uniforme dove le molteplici influenze musicali realizzano una orchestrazione quasi cameristica, dove la fisarmonica, il clarinetto e il vibrafono dialogano in continuo alternandosi tra unisono e contrappunti , sostenuti dalla ritmica precisa e complessa di Hollenbeck e il pulsare preciso e sostenuto del contrabbasso.

 

Claudia Quintet foto Signe Maehler

Per questo tour italiano il quintetto ha dovuto sostituire i due musicisti più impegnati del quintetto : Jeremy Viner al posto di Chris Speed ai fiati, in tour con la formazione del pianista Craig Taborn in Italia proprio in questi giorni, e Adam Hopkins al posto di Drew Gress, ma il sound del gruppo non ne ha minimamente risentito, mantenendo fede al progetto originale.

Nella serata si sono quindi sviluppate rapide escursioni ritmiche, sostenute da movimenti morbidi e dialoghi fluttuanti, alternando momenti intimisti a ritmi rapidissimi e intensi, dove la tagliente e nitida batteria di Hollenbeck offre un vivo senso di movimento. Flussi circolari, temi minimali ipnotici e complessi intrecci sonori realizzano un caleidoscopio sonoro dalle mille sfaccettature, raffinato e sempre elegante, anche nei momenti più intensi, sorprendendo l’ascoltatore ad ogni svolta. Gli assoli sono presenti ma mai preponderanti, facendo sì che si possa parlare più di musica cameristica contemporanea che di jazz, basata su una precisa struttura compositiva.

Un concerto da vedere e riascoltare se possibile, perché dal vivo il gruppo e le singole individualità offrono il meglio di se stessi: difficile sottolineare il singolo musicista, proprio per le caratteristiche intrinseche del progetto, ma Matt Moran con il suo vibrafono suonato in mille modi riesce a dare quel quid in più che rende il suono del quintetto inconfondibile.

Visto alla Sala Vanni di Firenze il 27 ottobre 2017

In copertina The Claudia Quintet Theo Bleckmann

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