Festival(s) — 27/08/2021 at 17:03

Scenario Festival Bologna. Cristina Valenti: “artisti di ieri e oggi per il passaggio di testimone”

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RUMOR(S)CENA – BOLOGNA – Si svolge a Bologna dal 27 al 31 agosto, nell’area della Manifattura delle Arti, la quarta edizione di Scenario Festival, un progetto dell’Associazione Scenario con la direzione artistica di Cristina Valenti, realizzato con DAMSLab – Dipartimento delle Arti dell’Università di Bologna, e con DAMS50, l’ampia programmazione di eventi che accompagna i 50 anni del Dams, nell’ambito di Bologna Estate 2021, il cartellone di attività promosso e coordinato dal Comune di Bologna e dalla Città metropolitana di Bologna – Destinazione Turistica, con il contributo di MiC, Regione Emilia-Romagna, Comune di Bologna, Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna, in collaborazione con Cassero LGBTI + Center, Gender Bender, ERT / Teatro Nazionale, Cronopios, Il Cameo. La Finale del Premio Scenario 2021, spettacoli, film, laboratori: con un programma in grado di presentare questa nuova edizione del Festival incentrata ancora una volta sul rapporto fra generazioni: i progetti finalisti del Premio Scenario saranno presentati accanto agli spettacoli di artisti emersi dalle scorse edizioni, in un dialogo ideale sul quale Scenario fonda il suo progetto.

Tre sedie foto di T.M.Bolis immagine Premio Scenario 2021

Cristina Valenti è la presidente e direttrice artistica dell’Associazione Scenario e professoressa associata di Discipline dello spettacolo all’Università di Bologna: «Questa è la quarta edizione di Scenario Festival e la terza che si svolge a Bologna alla Manifattura delle Arti con la collaborazione del DAMSLab, Dipartimento delle Arti dell’Università di Bologna e DAMS50, dove abbiamo organizzato una rassegna di eventi per il cinquantesimo anniversario dalla nascita del corso di laurea del DAMS, uno tra i più innovativi, originali, di tutta l’Università di Bologna. Siamo inseriti nel programma di Bologna Estate 2021 del Comune. Il Festival Scenario si inserisce nel contesto finale del Premio Scenario e va ricordato come per molti anni noi eravamo all’interno del prestigioso Festival di Santarcangelo dove eravamo stati accolti con grande professionalità, e di cui siamo grati. L’ultima edizione si è svolta nel 2017 dove avveniva la promozione dei nuovi talenti. Il Premio Scenario – spiega Cristina Valentiè cresciuto grazie anche a Santarcangelo di manteniamo una grande riconoscenza per tutto quello che è stato fatto per noi. La prima edizione del 2001 , la prima del nuovo millenio, nella quale vinse Emma Dante fu importante anche sul piano simbolico. Poi negli anni Scenario è cresciuto e abbiamo sentito la necessità di creare un contesto tutto nostro. Le finali erano ospiti del Festival di Santarcangelo ma eravamo in un certo senso “costretti” quali ospiti e si dovevano sacrificare tempi, spazi, e concettualmente si sentiva il bisogno di proporre un nostro festival autonomo. Nasce così l’idea di ospitare tutti gli spettacoli che erano stati a Scenario come finalisti e vincitori, far vedere cosa c’era stato e cosa ci sarà attraverso il passaggio del testimone. Un percorso di crescita e un’occasione che possa permettere di accogliere gli artisti che hanno vinto e poi i nuovi protagonisti. Un passaggio ideale a cui ci teniamo molto».

Avalanche foto di Alice Brazzit

I presidenti delle giurie sono artisti e artiste tra i quali ci sono anche vincitori e vincitrici delle precedenti edizioni. E come si compone la selezione?

«La presidente di questa edizione 2021 è Cristiana Minasi che aveva vinto con “Due passi sono” nel 2011, mentre nel 2020 avevamo avuto Giuliano Scarpinato; nel 2019 Marta Cuscunà e nel 2018 Marco Baliani, l’ideatore di Scenario (1987), ed è stato lui nel 2017 a dire a Santarcangelo di creare un nostro festival autonomo. Baliani quando propone nuove idee poi so che vanno sempre realizzate. Va anche spiegata l’importanza dei rapporti intergenerazioniali che stanno alla base del lavoro dei soci di Scenario, attraverso il percorso capace di coltivare il futuro del teatro. Siamo l’unica impresa che lavora per costruire la propria concorrenza. Scenario non ha un atteggiamento opportunistico e guarda, invece, cosa sta nascendo nel panorama artistico-teatrale e difende il valore delle nuove generazioni per impedire che non vada sprecato. Un lavoro importante che raccoglie quello che i giovani hanno in mente ed è ancora, in qualche modo indistinto. Elabora un percorso in nuce. Un progetto basato su contenuti al fine poi di creare il festival. I soci di Scenario sono 35 e in finale gli spettacoli sono dieci. Quest’anno c’erano 173 candidati e tutti sono stati visionati dalle commissioni regionali. In tempi di pandemia siamo riusciti a mantenere il contatto con gli artisti e costruire gli incontri su piattaforma online dove hanno potuto far vedere le loro azioni performative in video per 5 minuti e a seguire il dialogo con i protagonisti e poter ascoltare i contenuti del progetto in fase istruttoria. 40 sono stati scelti come semifinalisti. Le tappe sono state due per la selezione. Una alla Piccionaia di Vicenza e l’altra a Molfetta con il Kismet e Teatri di Bari alla Cittadella degli artisti. Un osservatorio critico aperto anche al pubblico nelle semifinali, i rappresentanti di Scenario e le commissioni regionali».

L’immagine delle Tre sedie vuote abbandonate in un prato incolto, che ha accompagnato il percorso della diciottesima edizione del Premio Scenario, sintetizzava, nello scatto di Tomaso Mario Bolis, «tutto lo smarrimento di una situazione familiare e sconosciuta al tempo stesso, tanto più perturbante se associata all’esperienza teatrale», si legge nella presentazione. «Rioccupare quelle sedie» è stato l’auspicio che Scenario ha «voluto cogliere in quell’immagine decontestualizzata, insieme al monito in essa contenuto: a lasciare intatto il paesaggio attorno», ossia i segni che il tempo di chiusura e distanziamento ha impresso al paesaggio non solo teatrale.

Ma il 2021 è anche il decennale dell’edizione del premio vinto da Matteo Latino, giovane artista scomparso il 30 marzo 2015, che Scenario così ricorda in una pagina a lui dedicata: «Interprete potente e sensibile di una generazione alla quale ha regalato metafore intense e laceranti, e inventore di una lingua che coniugava asprezza e lirismo, la delicatezza di un sentire profondissimo e l’urlo di una parola fatta gesto e movimento».

Matteo Latino Infactory ©Marco Caselli Nirmal

A Matteo Latino sarà dedicato un breve ricordo, in apertura del Festival: “Scenario per Matteo Latino. Parole, immagini, ricordi a dieci anni da Infactory”presso il DAMSLab/Auditorium, venerdì 27 agosto (ore 17). Al ricordo parteciperà in particolare Cristiana Minasi che in quello stesso 2011 aveva ottenuto il Premio Scenario per Ustica.

Matteo Latino Santarcangelo 2011

FINALE DEL PREMIO SCENARIO 2021

Venerdì 27 e sabato 28 agosto alDAMSLab/Teatro e DAMSLab/Auditorium (in streaming) la finale del Premio Scenario dedicato ai nuovi linguaggi per la ricerca e del Premio Scenario Periferie che rinnova lo storico impegno di Scenario dedicato all’interazione con i territori del sociale, rivolgendosi ai giovani artisti attivi in contesti periferici e in progetti di meticciato e dialogo fra culture.

Promosso e sostenuto dai 35 soci dell’Associazione Scenario, il Premio si rivolge ad artisti al di sotto dei 35 anni, con lo scopo di incentivare nuove idee, progetti e visioni di teatro per la ricerca e l’inclusione sociale. Artisti che, provenienti da tutto il territorio nazionale, presenteranno alla Giuria e al pubblico i 10 corti teatrali di venti minuti (selezionati su 173 progetti pervenuti) a conclusione di un articolato percorso di selezione: una finestra di eccezionale valore sul panorama teatrale emergente.

Questi i progetti finalisti del Premio Scenario: Biancaneve e i sette nazi di FanniBanni’s (Modena), Tonno e Carciofini – Una storia wrestling di Impegnöso/Röhl/Sësti (Foligno, Pg), Le Etiopiche di Mattia Cason (Belluno), Materiali per la morte della zia di Brìbude Teatro (Varese), Still Alive di Caterina Marino (Roma), Surrealismo capitalista di Baladam B-side (Modena).

I finalisti invece del Premio Scenario Periferie: Boiler Room – Generazione Y di Ksenija Martinovic (Udine), Il Canto del Bidone di Generazione Eskere (La Spezia), Soggetti fragili di Andrea Lucchetta (Napoli), Topi di Usine Baug (Bresso, Milano).

Il Colloquio foto di Malì Erotico

I progetti saranno valutati da una Giuria presieduta da Carlo Mangolini (Direttore artistico Estate Teatrale Veronese, Responsabile Formazione e Nuovi Linguaggi Teatro Stabile Veneto) e composta da Fabio Biondi (Direttore artistico L’arboreto – Teatro Dimora di Mondaino Centro di Residenza Emilia-Romagna), Cristiana Minasi (attrice, regista e pedagoga di scena, vincitrice del Premio Scenario per Ustica 2011) e dai soci dell’Associazione Scenario Cristina Valenti e Stefano Cipiciani (Vicepresidente Associazione Scenario, presidente di Fontemaggiore).

Al termine della Finale, la Giuria assegnerà due premi di 8.000 euro ai vincitori del Premio Scenario e del Premio Scenario Periferie (quest’ultimo sostenuto in particolare dalla Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna) e due segnalazioni speciali di 1.000 euro ciascuna. I quattro progetti vincitori e segnalati andranno a costituire la Generazione Scenario 2021.

Dopo la Premiazione, che avverrà il 29 agosto, presso il DAMSLab/Auditorium, le quattro compagnie della Generazione Scenario 2021 replicheranno, alle ore 21, sul palco del Giardino del Cavaticcio.

SPETTACOLI

Accanto ai finalisti del Premio Scenario 2021, il Festival ospiterà sul palco all’aperto del Giardino del Cavaticcio alcuni spettacoli di artisti emersi da oltre trent’anni di storia del Premio: Babilonia Teatri, Marco D’Agostin, Caroline Baglioni/Michelangelo Bellani, collettivo lunAzione.

Mio padre non è ancora nato foto di Luca Del Pia

Ad aprire il Festival venerdì 27 agosto sarà Babilonia Teatri, compagnia vincitrice del Premio Scenario 2007, con “Calcinculo” di e con Enrico Castellani e Valeria Raimondi. Uno spettacolo in forma di musical che fotografa il nostro oggi con le sue perversioni, la sua incapacità di immaginare un futuro, di sognarlo, di tendere verso un ideale, di credere. Con uno sguardo tagliente, dolente e ironico, Babilonia Teatri racconta il mondo che ci circonda, in cui realtà e finzione si sovrappongono. Sabato 28 agosto Marco D’Agostin, tra i più significativi e apprezzati danzatori e coreografi dell’ultima generazione, artista segnalato del Premio Scenario 2011 con lo spettacolo “Spic&Span”, presenta “Avalanche” in scena insieme a Teresa Silva. Nello spettacolo i due esseri umani, osservati da un occhio ciclopico come antiche polveri conservate in un blocco di ghiaccio, sono Atlanti che camminano all’alba di un nuovo pianeta, dopo essersi caricati sulle spalle la loro millenaria tristezza. La danza si pone in una costante tensione verso l’infinito dell’enumerazione, alla ricerca accanita di un esito, di una risoluzione, interrogando la questione del limite e dunque, in ultima istanza, della fine. Lo spettacolo è presentato in collaborazione con ERT / Teatro NazionalePersonale di Marco D’Agostin (21-26 settembre 2021) e si inserisce nel focus a lui dedicato realizzato in collaborazione con DAMS50, l’ampia programmazione che festeggia i 50 anni del Dams, a tutt’oggi sicuramente il più originale corso di laurea erogato dall’Università di Bologna, presso il quale ha compiuto il suo percorso di studi lo stesso Marco D’Agostin. Tale focus comprende anche il film “I giorni della vendemmia”, preceduto da un incontro del ciclo “Chi è passato dal Dams”, e il laboratorio “Souvenir” con esito pubblico finale.

Cristiana Minasi, attrice e regista siciliana della compagnia Carullo-Minasi, domenica 29 agosto(ore 18) presso il DAMSLab, accoglierà il pubblico e gli artisti, in attesa della cerimonia di premiazione, con unTalk”: dichiarazione di poetica per i giovani artisti che concludono il percorso del Premio. Lo spettacolo vincitore del Premio Scenario Periferie2019 “Il Colloquio”di collettivo lunAzione in scenalunedì 30 agosto, progetto e regia Eduardo Di Pietro, con Renato Bisogni, Alessandro Errico, Marco Montecatino. Prendendo ispirazione dal sistema di ammissione ai colloqui periodici con i detenuti presso il carcere napoletano di Poggioreale, lo spettacolo vede in scena tre donne, tra tanti altri in coda, che attendono stancamente l’inizio degli incontri con i detenuti e che, in maniera differente, desiderano l’accesso al luogo che per ognuna custodisce un legame.

Il Festival si conclude martedì 31 agosto con Caroline Baglioni e Michelangelo Bellani, vincitori dello spettacolo “Gianni” Premio Scenario per Ustica 2015, presentano “Mio padre non è ancora nato”, la storia di un uomo di sessant’anni che ha avuto un’amnesia temporanea. È la voce della figlia a comporre il dialogo, a prefigurare il ricordo di un vissuto o l’illusione che un giorno tutto possa accadere davvero. In mezzo sette anni di distanza e un’epoca del rancore. Una storia che riflette sul perdono e in cui perdonare significa perdonare qualcun altro, ma soprattutto perdonare se stessi. Una giovane donna e una storia da incidere nella memoria o ri-creare nell’immaginazione.

Tutti gli spettacoli iniziano alle ore 21; in caso di pioggia saranno annullati.

FILM

La la proiezione di due film presso il DAMSLab/Auditorium. Insignito da 4 premi Nastri d’Argento (per miglior film, migliore montaggio, migliore regia, migliore sonoro in presa diretta), è “Le sorelle Macaluso”, un film di Emma Dante presentato venerdì 27 agosto(ore 19) preceduto da un videomessaggio della regista siciliana vincitrice del Premio Scenario 2001 con lo spettacolo “mPalermu”. L’infanzia, l’età adulta e la vecchiaia di cinque sorelle (Maria, Pinuccia, Lia, Katia, Antonella) nate e cresciute in un appartamento all’ultimo piano di una palazzina nella periferia di Palermo, dove vivono da sole. La storia di cinque donne, di una famiglia, di chi va via, di chi resta e di chi resiste. Diviso in tre capitoli, ognuno dei quali corrisponde a un’età delle cinque sorelle interpretate da dodici attrici, Le sorelle Macaluso è un film sul tempo, sulla memoria, sulla vecchiaia come traguardo incredibile della vita.

Lunedì 30 agosto(ore 19),nell’ambito di DAMS50, “I giorni della vendemmia”,un film di Marco Righi , con Marco D’Agostin, Lavinia Longhi, Gian Marco Taviani. Opera prima realizzata dal giovane regista reggiano girato nelle campagne reggiane, capace di restituire l’atmosfera di una terra e di un’epoca con rimandi a Pier Vittorio Tondelli. Nel settembre 1984, ancora torrido di quella provincia rurale emiliana più intrisa di cattolicesimo e socialismo nostrano, Elia vive con i genitori: William, con una forte inclinazione ideologica al marxismo, e Maddalena, fervente cattolica, insieme alla anziana nonna, Maria. Il tempo è quello del raccolto e, ad aiutare nel vigneto adiacente casa, dalla città, arriva Emilia, la nipote ormai grande di una coppia di compaesani. Il film sarà preceduto, alle ore 18.30 al DAMSLab e in diretta streaming, da un incontro-intervistacon Marco D’Agostin, in dialogo con Giacomo Manzoli e Cristina Valenti, per il ciclo “Chi è passato dal Dams”.

LABORATORI

Nel programma di appuntamenti si inseriscono i laboratori che hanno luogo negli spazi del DAMSLab.

Riservato agli studenti iscritti all’Università di Bologna, con partecipazione gratuita, è l’Osservatorio Critico sul Premio Scenario,laboratorio condotto da Fabio Acca che si svolgerà dal 26 al 29 agosto. Nel corso di 4 appuntamenti i partecipanti verranno accompagnati in una analisi delle 10 creazioni finaliste al Premio Scenario 2021, con l’intento di ragionare in maniera condivisa sugli aspetti più rilevanti della scena contemporanea italiana, a partire dai temi e dalle proposte degli artisti in concorso. Attraverso un lavoro di gruppo, ciascuno studente potrà elaborare una propria visione critica come esito di una organica negoziazione, ed essere al contempo protagonista di un esercizio di valutazione il cui esito verrà presentato pubblicamente alla fine del laboratorio, contestualmente alla proclamazione ufficiale dei vincitori del premio.

Dal 27 al 29 agostosi svolgerà il Tavolo Critico sul Premio Scenario, Cantiere di lavoro coordinato da Stefano Casi, studioso, giornalista e operatore teatrale, con la cura di Raffaella Ilari, esperta di comunicazione e curatrice di progetti. Partecipano Angela Albanese (docente di Letterature comparate all’Università di Modena e Reggio Emilia e studiosa di teatro), Claudia Cannella (direttrice di “Hystrio”, trimestrale di teatro e spettacolo), Filippo Milani (ricercatore di Letteratura Italiana all’Università di Bologna e drammaturgo), Silvia Napoli (analista della cultura e curatrice di percorsi di studio e divulgazione sulle questioni di genere).Un confronto stimolante sulla natura del processo creativo in corso dei progetti finalisti di Scenario, con punti di vista in grado di osservare, ascoltare e restituire pensieri e intuizioni, e che, mettendo in gioco i modelli tradizionali della critica, sperimenta altre modalità di visione, analisi, descrizione e interpretazione. 

Dal 29 al 31 agosto, nell’ambito di DAMS50, si svolgerà Souvenir”, laboratorio condotto daMarco D’Agostin, riservato agli under 35. Il laboratorio, con partecipazione gratuita, si occuperà di considerare la memoria come funzione performativa. Attraverso una serie di pratiche che coinvolgeranno il corpo, il pensiero e la voce, verranno osservati i ricordi come possibile motore di movimento, come itinerari che dettano un preciso stare sulla scena, come serbatoio creativo per aprire immaginari. Marco D’Agostin si muoverà tra i due punti cardinali che orientano da anni la sua ricerca: lo sguardo e l’invisibile.

Il laboratorio si concluderà con un esito finale pubblico il 31 agosto (ore 19.30) nello spazio del DAMSLab/Teatro.

www.associazionescenario.it

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