Teatro, Va in scena a — 27/07/2015 at 20:57

Paesaggi contemporanei: un viaggio tra tradizioni e nuovi linguaggi

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PALERMO – Dopo il grande successo di Rovereto con Città Invisibili, in cui un fiume infinito di gente ha inondato la piccola cittadina trentina, il Teatro Potlach e il suo regista Pino Di Buduo tornano a invadere territori, a trasformarli, a metterli in evidenza. Luogo dei nuovi interventi sarà la Sicilia con il grande evento Paesaggi Contemporanei, inserito all’interno del progetto regionale siciliano I-Art. Le tappe di Paesaggi Contemporanei saranno tre: Palermo – Cantieri Culturali alla Zisa nei giorni 30-31 luglio e 1 agosto; Sambuca di Sicilia – centro storico nei giorni 8-9-10 agosto. Il  terzo Catania – Palazzo Platamone nei giorni 28-29-30 agosto. Tutti gli eventi iniziano alle ore 21.00.

Ma cos’è Paesaggi Contemporanei? Il progetto del Teatro Potlach non è soltanto un grande evento spettacolare o uno spettacolo di giro ma piuttosto è un intervento che si struttura e si costruisce sul territorio e da esso dipende. È un intervento non solo artistico ma anche antropologico e sociale che coinvolge in prima persona la realtà in cui si realizza come protagonista stessa dell’evento.
Come sostiene il regista Pino Di Buduo, questi interventi devono per forza di cose modificare l’ambiente che toccano, per restituirlo alle stesse persone del luogo ma trasformato, diverso da come se lo figurano tutti i giorni. Il principio che segue il teatro Potlach con i grandi eventi è quello di costringere lo spettatore originario del luogo a rivedere il suo borgo, la sua città o parte di essa sotto un altro aspetto, sottraendola alla routine del quotidiano e mettendo in evidenza le bellezze native dei paesaggi. E tutti i linguaggi che Pino Di Buduo impiega mirano a questa riscoperta dei luoghi e degli ambienti, pongono l’attenzione sui dettagli che una semplice passeggiata quotidiana nella propria città non ti fa più notare.

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Così le videoproiezioni e i videomapping modificano le architetture esterne e interne, rendendole liquide e sempre pronte a trasformarsi sebbene la struttura di fondo sia di cemento, geometrica, schematica, fissa. Le videoproiezioni donano una nuova vita, una nuova essenza alle architetture, che diventano esse stesse soggetti del racconto e narratori del racconto.
L’altro grande linguaggio e punto di forza del teatro Potlach è l’impiego di grandi teli. Cos’è un telo? All’apparenza è un pezzo di stoffa di vario colore ma Pino Di Buduo lo trasforma sapientemente e, stendendo diversi metri di teli nell’ambiente, distrugge la normale viabilità delle città e crea passaggi obbligatori che dall’esterno conducono a un interno e poi riportano nuovamente all’esterno, davanti a una situazione completamente diversa e a tratti spiazzante.

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In tutto questo il raffinato linguaggio teatrale che da sempre contraddistingue il Teatro Potlach costruisce racconti e situazioni che di volta in volta si legano alle specificità dei luoghi, narrando alle persone del posto la propria storia, le proprie origini che spesso vengono dimenticate o date per scontato.  Ma la complessità degli eventi del Teatro Potlach non si ferma qui. Pino Di Buduo da antropologo qual è inserisce all’interno dei suoi eventi artisti e associazioni locali, arrivando a gestire per un solo evento più di quattrocento persone, cui dedica singolarmente la sua attenzione per fondere le loro arti e la loro storia con il Teatro.
Gli eventi siciliani in particolare saranno dedicati ai diversi cicli della terra, del mare, delle feste patronali, del cibo, dell’agricoltura. I linguaggi multimediali impiegati quindi saranno diretti a riportare l’attenzione su un patrimonio inestimabile che la globale società odierna tenta di cancellare per omologare. Il teatro Potlach e le associazioni del posto lavoreranno in senso contrario per restituire ai cittadini siciliani quello che è il loro sostrato culturale.

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