Recensioni — 26/10/2022 at 10:00

L’Oratorio laico di PPP. Profeta Corsaro

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RUMOR(S)CENA – BOLZANO – Un oratorio laico che coinvolge, emoziona e invita a riflettere sulle zone buie di politica e società attraverso le parole di un intellettuale, tragicamente lucido e profetico, quale fu Pier Paolo Pasolini: tale è lo spettacolo PPP. Profeta Corsaro diretto da Leo Muscato, un omaggio allo scrittore nel centesimo anniversario dalla sua nascita. Voci, musica e immagini compongono le tessere di un mosaico dove con la drammaturgia, di cui il regista è coautore assieme a Laura Perini, si fondono i brani eseguiti dall’Orchestra sinfonica Haydn di Bolzano e Trento, diretta da Marco Angius.

Johann Sebastian Bach, Samuel Barber, Charles Ives, Arvo Pärt sono gli autori che Giorgio Battistelli, consulente musicale del progetto, ha scelto per accompagnare le parole vibranti di Pasolini, tratte da Scritti Corsari e Lettere Luterane, e anche da sue poesie. Quattro attori e un’attrice sulla scena, Marco Brinzi, Alex Cendron, Milutin Dapcevic, Gianluca Pantosti e Maria Pilar Perez Aspa, divenuti alter ego dell’autore friulano, si fanno interpreti del suo pensiero, la cui forza di denuncia non si è affievolita col passare del tempo. Anzi…

foto di Tommaso Le Pera

Colpiscono lo spettatore le frasi scritte nel suo noto articolo dal titolo Che cos’è questo golpe, pubblicato sul Corriere della Sera il 14 novembre 1974, un’ode alla libertà di stampa e al ruolo degli intellettuali, dall’incipit incandescente:

Io so. Io so i nomi dei responsabili di quello che viene chiamato golpe (e che in realtà è una serie di golpes istituitasi a sistema di protezione del potere)…

Io so. Ma non ho le prove. Non ho nemmeno indizi. 
Io so perché sono un intellettuale, uno scrittore, che cerca di seguire tutto ciò che succede, di conoscere tutto ciò che se ne scrive, di immaginare tutto ciò che non si sa o che si tace; che coordina fatti anche lontani, che mette insieme i pezzi disorganizzati e frammentari di un intero coerente quadro politico, che ristabilisce la logica là dove sembrano regnare l’arbitrarietà, la follia e il mistero

È un appello cogente, il suo, alla responsabilità individuale che, se negata, diventa colpevole connivenza: non si può fingere di non vedere, di non sapere. Nessuno può sottrarsi è l’imperativo categorico che dal palco arriva alla platea e scuote le coscienze.

foto di Tommaso Le Pera

E colpiscono, inoltre, le immagini di suoi film proiettate sullo schermo che sovrasta la scena, prime fra tutte quelle tratte da Accattone, con quei volti destinati a rimanere scolpiti negli occhi e nella mente di chi guarda, primo atto cinematografico di una denuncia morale e sociale che nutrirà costantemente la sua attività artistica. E in ultimo commuovono le sequenze cariche di poesia dell’episodio Che cosa sono le nuvole? tratto dal film collettivo Capriccio all’italiana, dove l’omonima canzone, scritta dallo stesso Pasolini e intonata da Domenico Modugno, accompagna con malinconica intensità il fine-vita delle due marionette Otello e Jago, incarnate rispettivamente da Ninetto Davoli e Totò.

foto di Tommaso Le Pera

La tendenza a omologare tutto, l’esaltazione dell’ideologia edonistica, che Pasolini individuava con dolorosa consapevolezza, manifestano ora, a distanza di mezzo secolo, tutta la loro devastante, corrosiva potenza. Di fronte ai tanti, troppi, spettacoli di cui si avverte la vacuità, PPP. Profeta Corsaro, leva una voce forte, un richiamo alla consapevolezza, che non possiamo eludere: uno spettacolo necessario.

Il visual design è curato da Luca Attilii, i costumi da Margherita Baldoni, il disegno luci di Alessandro Verazzi. Coproduzione Teatro Stabile di Bolzano Fondazione Haydn di Bolzano e Trento

Visto venerdì 21 ottobre 2022 al Teatro Comunale di Bolzano

In replica Al Teatro Puccini di Merano il 25 ottobre; al Forum di Bressanone il 26 ottobre e al Teatro Sociale di Trento dal 27 al 30 ottobre in collaborazione con il Centro Servizi Culturali Santa Chiara.

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