Teatro, Va in scena a — 26/05/2023 at 10:21

Horacio Czertok, Teatro Nucleo “Libertà vo’ cercando” e “Contra Gigantes” a Bolzano e Merano

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RUMOR(S)CENA – BOLZANO – Venerdì 26 e sabato 27 maggio arriva a Bolzano e a Merano, Horacio Czertok, vincitore nel 2020 del Premio Nazionale Franco Enriquez, che gli ha assegnato il più alto riconoscimento per la categoria Teatro Contemporaneo di impegno sociale e civile – sezione Grandi Drammaturghi e Registi, Horacio, co-fondatore di Teatro Nucleo, storica Compagnia e centro di produzione, formazione e ricerca teatrale con base a Ferrara, aperta insieme a Cora Herrendorf rifugiandosi in Italia dall’Argentina negli anni Settanta, presenta venerdì dopo un aperitivo dalle 18 allo Spazio autogestito 77 di Bolzano il libro “Libertà vo’ cercando” sull’esperienza del lavoro del teatro in carcere, sabato alla 20 e 30 al Centro per la cultura di Merano è in scena con la ripresa in forma di monologo di uno spettacolo su Don Chisciotte che ha girato il mondo: Contra Gigantes. CRATere piccola rassegna di teatro arti e umanità entra così nella sua fase conclusiva.

Teatro Nucleo_Contra Gigantes_ foto Antonella Gaibiso Pompei 2

La rassegna o piccolo festival ha gettato semi a partire dall’apertura a inizio maggio in ambito educativo con la presentazione della conferenza di PEA Pedagogy, Ecology and the Arts e “Insegnare comunità” di bell hooks, a seguire il fare comunità è il tema della mostra fotografica al Centro per la cultura, dei film di Barbara Weigel e sul viaggio di Marco Cavallo, con l’esperienza di Giuliano Scabia e Franco Basaglia. Il fine settimana femminista ha visto ospite Lea Melandri a Merano e Bolzano con presentazioni e spettacoli, in particolare con Ateliersi di Bologna e I Teatri Soffiati. Il finale “migrante” si è aperto con il regista e pedagogista, già collaboratore di Peter Brook, Mamadou Dioume sul “filo della memoria” in collaborazione con Spazio5, quindi per un laboratorio al liceo Pascoli sulle tracce coloniali, ora il teatro “in esilio” del Teatro Nucleo, nato da esuli politici e la mostra interattiva aperta fino al 7 giugno al Centro per la cultura di Merano sulle tracce sonore del colonialismo italiano in collaborazione con l’Università di Innsbruck.

Dopo l’ospitalità di Giulia Cantaluppi per Temporiuso Milano che incontra Hannes Götsch al Basis Vinschgau Venosta per immaginare nuove mappe di attivazione degli spazi sul territorio, l’ultimo appuntamento con lo scrittore Antonio Moresco, sul tema “camminare” in collaborazione con il festival LanaLive.

Scheda presentazione libro: https://www.teatropratiko.com/events/liberta-vo-cercando-teatro-in-carcere-horacio-czertok

“Questo libro racconta a più voci la storia di un percorso riuscito, che fino a oggi perdura con l’ottimismo della pratica, superando crisi, conflitti e persino una pandemia. Si è accesa una luce dietro le sbarre, quella dell’arte che i condannati tengono viva”

A cura di Horacio Czertok, introduzione di Andrea Pugiotto, costituzionalista e docente Unife.

Horacio Czertok, che porta lo spettacolo “Contra Gigantes” a Merano sabato 28, fonda il Teatro Nucleo a Ferrara insieme a Cora Herrendorf, lasciando Buenos Aires e l’Argentina negki anni 70 per ragioni politiche https://www.teatronucleo.org/wp/chi-siamo/la-nostra-storia/

A Bolzano Horacio presenta il lavoro del Teatro Nucleo in carcere.

Dal 2005 il teatro è pratica quotidiana, nel carcere di Ferrara. Un gruppo di detenuti, una parte sempre quelli, una parte circolante, ha inserito il teatro come parte della propria vita.

Teatro Nucleo, Horacio Czertok in Argentina, foto Antonella Gaibiso Pompei

I detenuti partecipanti non sono professionisti in senso stretto, in quanto non vivono di quello che ricavano dall’attività teatrale. Seguono però un percorso di carattere professionale in quanto si assumono la responsabilità del ruolo, sia in senso teatrale sia rispetto alla figura che ricoprono all’interno del gruppo. Così a loro volta si occupano di preparare i materiali e gestire la sala che ospita il laboratorio ponendosi in maniera collaborativa con chi guida il percorso. L’obiettivo comune è creare percorsi di alto spessore espressivo. Gli operatori teatrali a loro volta possono constatare la ricchezza del contributo che quest’azione da al teatro. In senso metodologico e creativo. Perché il carcere è un mondo a se, con proprie regole scritte e non scritte e strutture etiche proprie.

Teatro Nucleo_Contra Gigantes_Foto Daniele Mantovani

Per info sul progetto di teatro carcere del Teatro Nucleo: https://www.teatronucleo.org/…/teatro-carcere/la-storia/

Scheda spettacolo: https://www.teatropratiko.com/events/contra-gigantes-teatro-nucleo

“Bisogna intraprendere una santa crociata per andare a salvare il sepolcro di Don Chisciotte dal potere dei baccalaureati, dei preti, dei barbieri, dei nobili della Ragione, dei duchi e deicanonici che l’hanno occupata. È il coraggio di cui abbiamo più bisogno: quello di affrontare il ridicolo. Il ridicolo è l’arma brandita da tutti i miserabili diplomati, barbieri, sacerdoti, canonici e duchi che tengono nascosto il sepolcro del Cavaliere della Follia. Cavaliere che ha fatto ridere tutti, ma che non ha mai lasciato andare uno scherzo. La sua anima era troppo grande per dare vita a battute. Ha fatto ridere con la sua serietà. E là dove c’è il sepolcro, là c’è la culla, là c’è il nido. E da lì la stella splendente e sonora sorgerà di nuovo, cammino del cielo.” Miguel de Unamuno

Nel 1990 Horacio Czertok scrisse per il Teatro Nucleo una drammaturgia tratta dal romanzo Don Quijote de la Mancha di Miguel de Cervantes Saavedra. In coproduzione con il Theater-am-Turm di Francoforte ne nacque uno spettacolo per gli spazi aperti, il cui debutto si tenne in Spagna al Festival di Teatro Classico di Almagro. Seguì una fortunata tournée con riprese ogni anno, fino al 2007: centinaia di repliche in tre continenti, decine di festival internazionali ma soprattutto presenze nei borghi e nelle periferie senza teatro. Da drammaturgo, Czertok diventò Don Quijote. Il personaggio non accettò volentieri la fine dello spettacolo e da qualche anno cominciò ad apparire in sogno al drammaturgo-attore: voleva tornare alla vita, sia pure quella scenica. Così Czertok decise di farne un soliloquio, un monodramma a più voci. Il celebre romanzo in realtà è tra i più famosi, più citati e meno letti e perciò meno conosciuti. Il lavoro checi si prefigge, dunque, oltre a riappacificare l’inquieto personaggio in vista di una futura ripresa del grande spettacolo per gli spazi aperti, vuole avere una doppia valenza, ovvero teatrale e culturale. La drammaturgia ha infatti identificato gli svariati giganti con cui si batte o vuole battersi il Don, oltre al proverbiale Mulino. Ha approfondito la ricerca fatta nel 1990 sul romanzo, sull’autore e sul suo tempo, giungendo a nuove scoperte. In scena vediamo l’attore, il personaggio Don Quijote, Sancio Panza, Don Miguel de Cervantes, tutti in stretto rapporto tra loro, spesso conflittuale, e con gli spettatori, invitati ed invogliati con questo lavoro ad approfondire la propria conoscenza dello straordinario romanzo.

info@metaart.it

ORGANIZZAZIONE: Teatro Pratiko, Associazione culturale

INFO: www.teatropratiko.com www.crat.it info@metaart.it +39 329 6768999

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