Teatro, Va in scena a — 20/03/2012 at 22:51

La resistibile ascesa di Arturo Ui arriva anche al Teatro Comunale di Bolzano

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La resistibile ascesa di Arturo Ui (il titolo nella versione originale in tedesco scritta da  Bertolt Brecht è Der aufhaltsame Aufstieg des Arturo Ui) è un dramma risalente al 1941, scritto dal drammaturgo tedesco. Racconta la storia dell’ascesa di Arturo Ui, un immaginario gangster della Chicago degli anni trenta e i suoi tentativi di controllare il racket dei cavolfiori eliminando senza pietà i suoi concorrenti. Fu composto dall’autore in sole tre settimane durante l’esilio a Helsinki,in attesa del visto per gli Stati Uniti. Tragicomica e mordace parabola satirica sulla corruzione del potere, La resistibile ascesa di Arturo, racconta la cronaca nera della Berlino degli anni Trenta invasa dalle squadracce naziste e trasferita, per invenzione dell’autore, a Chicago.

Lo spettacolo va in scena al Teatro Comunale di Bolzano dal 22 al 25 marzo alle 20.30 (domenica 25 alle 16.00) nell’ambito della stagione La Grande Prosa del Teatro Stabile di Bolzano. Una produzione della Fondazione Emilia Romagna Teatro e dal Teatro di Roma

Definita dall’autore una “farsa storica”, il testo venne rappresentato per la prima volta nel 1958. Ricostruisce con piglio ironico, salace e allo stesso tempo “epico”, la tragicomica epopea di Arturo Ui, un impresario-verduraio scalcagnato, satirico alter ego di Adolf Hitler, in una città corrotta, ammiccante alla situazione economica e politica nella Germania dello stesso periodo.

Il protagonista è Umberto Orsini, un attore sempre aperto alle sperimentazioni, dove veste i panni “epici” di Arturo Ui, monopolista senza scrupoli. Al suo fianco una compagnia giovane e affiatata, diretta da Claudio Longhi, capace di restituire al testo la dimensione del grande classico, anche grazie alla traduzione di Mario Carpitella e l’elaborazione drammaturgia di Luca Micheletti. Nello stesso tempo, la regia riesce ad assecondare l’ispirazione grottesca del copione, conferendo alla pièce una dimensione corrosiva e  circense: l’incisiva brevità dei singoli sketch, la funambolica retorica della sopraffazione mafiosa, la serie rocambolesca dei fatti di cronaca narrati e messi alla berlina attraverso la lucida comicità, traducono la parabola in una “rivista” briosa e nitida, caustica ed elegante, dedicata al tragico nonsenso del nostro passato. Le scene sono di Csaba Antal, il disegno luci di Paolo Pollo Rodighiero e i costumi di Gianluca Sbicca.

Drammaturgicamente l’Arturo Ui rispecchia a fondo i fondamenti teorici di Brecht sul teatro epico. Inizia con un prologo che si rivolge al pubblico presentando i personaggi principali e dove spiega la storia che si sta per rappresentare. Lo spettatore riceve in questo modo gli strumenti di lettura di quello che sta per vedere ma perde contemporaneamente la sorpresa. Brecht nel suo testo cita riferimenti shakespeariani, da Riccardo III, a Macbeth e Giulio Cesare.

Info e prenotazioni

www.teatro-bolzano.it

0471 053800

www.vipticket.it

 

 

 

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