Spettacoli — 18/12/2018 at 09:00

Danio Manfredini in “Luciano” al Teatro Comunale di Gries. Stagione del Teatro Stabile di Bolzano

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RUMOR(S)CENA – LUCIANO – DANIO MANFREDINI – TSB – BOLZANO – Va in scena martedì 18 dicembre alle 20.30 al Teatro Comunale di Gries (stagione del Teatro Stabile di Bolzano) lo spettacolo Luciano” di Danio Manfredini, dedicato a un paziente di una clinica psichiatrica in cui per anni l’artista ha lavorato. Danio Manfredini sottolinea con cruda lucidità i tratti ormai emblematici del suo fare teatro, un linguaggio in arte elegante e insieme graffiante, un gesto attento a ogni millimetro di movimento, una vocalità biascicata e profonda. Tornano i tratti dei suoi personaggi “ultimi”, precipitati nei bassifondi di vite piccole e dimenticate, nel meticoloso ritratto della follia, un continuo ondeggiare tra discorsi maniacali e ironia surreale.
Fin dagli anni Settanta Danio Manfredini ha intrapreso un percorso artistico eccentrico, fuori dal tracciato codificato, ma basato su una ferrea disciplina etica ed espressiva. I suoi lavori sono organismi viventi che nascono e crescono nutrendosi dell’energia dell’autore. Quello di Manfredini non è solo teatro, ma è anche pittura, perché nei suoi gesti minimi e ineluttabili si condensano insieme la traiettoria della mano che traccia il segno e il segno stesso.

 

È danza, nel ritmo e nella concatenazione dei movimenti, nell’occupazione dello spazio. È poesia, nella riflessione sulla marginalità e sul diverso che costituisce il filo rosso di tutto il suo percorso: sofferta e mai esibita, che rifugge da ogni sentimentalismo e banalità. Nel 2013 riceve il Premio Lo Straniero come “maestro di tanti pur restando pervicacemente ai margini dei grandi circuiti e refrattario alle tentazioni del successo mediatico”. A Bolzano Manfredini ha presentato Al Presente, che rimanda idealmente alle figure tese e vibranti di Giacometti;  Tre studi per una Crocifissione, spettacolo di culto che prende il titolo da un’opera pittorica di Francis Bacon. “Il maestro invisibile” ha portato nella stagione dello Stabile Cinema Cielo, storia di una sala cinematografica a luci rosse di Milano ora chiusa. La pièce è ispirata a questo luogo e mette una lente d’ingrandimento su un’umanità per la quale il sesso è bisogno, evasione, merce, voglia di compagnia e fantasma d’amore. Lo sguardo è centrato sulla sala cinematografica, lo spettatore spia le presenze che abitano il luogo, mentre il sonoro del film che scorre è liberamente ispirato al romanzo Nostra Signora dei Fiori opera di Jean Genet.
Luciano, colpisce per la visione generale, il modo fluido con cui una scena si inserisce dentro l’altra. Quello di Manfredini è un mondo di solitudini che cercano un amore anche fugace.  Osserva gli esclusi e gli emarginati aiutato dai comprimari Ivano Bruner, Cristian Conti, Vincenzo Del Prete, Darioush Forooghi e Cristian Conti che si susseguono coperti da maschere a evidenziare un mondo senza speranza alcuna.

 

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