Teatro, Va in scena a — 16/11/2011 at 17:44

I “Giochi senza frontiera” tra Orazi e Curiazi degli Artefatti ai Teatri di Vita

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Sono “giochi senza frontiere” quelli condotti dagli “Orazi e Curiazi” (dramma didattico di Bertold Brecht), portati in scena  dall‘Accademia degli Artefatti di Roma, con la regia di Fabrizio Arcuri, in scena dal 17 al 19 novembre ai Teatri di Vita di Bologna. Orazi e Curiazi interpretati da Miriam Abutori, Michele Andrei, Matteo Angius, Emiliano D. Barbieri, Gabriele Benedetti, Fabrizio Croci, Pieraldo Girotto, Francesca Mazza, Sandra Soncini, e la collaborazione della drammaturga Magdalena Barile, già collaboratrice per il progetto One Day, e i Portage, ensemble che coniuga l’approccio concettuale dell’opera d’arte contemporanea con i meccanismi di fruizione e di comunicazione emotiva dell’evento performativo.

La versione creata dagli Artefatti prende spunto dal leggendario episodio all’epoca dell’antica Roma, (A raccontarlo in modo “didattico” fu Brecht negli anni ’30) quando la guerra con Albalonga fu decisa dal duello tra i campioni dei due schieramenti. La lotta tra gli Orazi e i Curiazi è messa in scena come una lotta demenziale tra due squadre identiche, con tre “campioni” e una donna a simboleggiare le varie armate di arcieri e di opliti, il cui conteggio è tenuto su una lavagna. Sembra un gioco di guerra, un war game, ma con una deriva così surreale da richiamare alla memoria una competizione come “Giochi senza frontiere”.

 

La storia parte dal dramma didattico del drammaturgo tedesco, quando tre gemelli, figli di Publio Orazio, in rappresentanza di Roma e tre gemelli Curiazi rappresentanti di Albalonga, si scontrarono in battaglia: in palio l’onere e l’onore della sacra discendenza e del destino di un impero. La vittoria degli Orazi fu la vittoria di Roma.

Orazi e Curiazi è un testo minore di Brecht e per sua stessa definizione è una palestra per gli attori, un territorio di conoscenza, una importante tappa didattica: “i drammi didattici non abbisognano di spettatori, sono istruttivi solo per gli esecutori stessi”

 

 

 

 

 

Orazi e Curiazi

Teatri di Vita Bologna 17-19 novembre 2011 ore 21

produzione Accademia degli Artefatti

regia di Fabrizio Arcuri

di Bertolt Brecht

traduzione di Emilio Castellani
con Miriam Abutori, Michele Andrei, Matteo Angius, Emiliano D. Barbieri, Gabriele Benedetti, Fabrizio Croci, Pieraldo Girotto, Francesca Mazza, Sandra Soncini
assistenza e costumi Marta Montevecchi; plastico/installazione scenica Portage; scene Andrea Simonetti; disegno luci Diego Labonia; video Lorenzo Letizia; sonorità Emiliano Duncan Barbieri; costruzione scene Claudio Petrucci e Amoni Vacca; organizzazione e promozione Simone Pacini; cura Valeria Orani; fotografia di Futura Tittaferrante

www.teatridivita.it

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