Costume e Società, Culture, Storie e società — 16/10/2018 at 11:48

Razzismo in cattedra. Il Liceo Petrarca di Trieste e le leggi razziali del 1938

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RUMOR(S)CENA – RAZZISMO IN CATTEDRA – TRIESTE – Trieste, la città famosa per il suo essere multietnica, porto franco dell’Impero Asburgico dal 1719, culla mitteleuropea della multiculturalità con i suoi templi costruiti dalle tante comunità religiose a cavallo tra Ottocento e Novecento, sede allora di una delle maggiori comunità ebraiche d’Italia e della sinagoga più grande d’Europa fu scelta da Benito Mussolini per annunciare, il 18 settembre 1938, la promulgazione delle infami leggi antiebraiche che portano anche la firma di Re Vittorio Emanuele III.

Ottant’anni dopo una scuola superiore cittadina, il Liceo Classico e Linguistico Francesco Petrarca nato nel 1912 come Ginnasio Liceo Classico, propone alla cittadinanza la mostra “Razzismo in cattedra” e il documentario “1938 Vita amara”. Sono le tappe finali di un approfondito percorso originato da un articolato Progetto di Alternanza Scuola Lavoro e realizzato dalla scuola in convenzione con il Dipartimento di Studi Umanistici dell’Università degli Studi di Trieste, con il Museo della Comunità ebraica di Trieste “Carlo e Vera Wagner” e in collaborazione con l’Archivio di Stato di Trieste.

 

La mostra è stata visitata da 6.500 persone tra il 4 e il 14 ottobre e il documentario, dopo essere andato in onda sulla rete regionale della RAI, è stato riproposto la sera successiva alla chiusura della mostra assieme a una video-visita realizzata “per ringraziare coloro che hanno reso possibile l’allestimento”. Il lavoro degli allievi della classe Quarta I nell’anno scolastico 2017/2018, ora Quinta, è partito da una ricerca svolta dai ragazzi e dalle ragazze in archivi pubblici e privati guidati dalla dottoressa Tullia Catalan, docente presso il Dipartimento di Studi Umanistici dell’Università degli Studi di Trieste e sostenuti dalla professoressa Elisabetta Vezzosi, Direttrice dello stesso Dipartimento, assieme alla dottoressa Annalisa Di Fant del Museo Ebraico “Carlo e Vera Wagner” di Trieste.

Lo studio non si è limitato alla documentazione scritta. Determinante è stato infatti il coinvolgimento di alcuni degli studenti che nel 1938 furono espulsi da quel liceo perché ebrei: Ugo Rosenholz, Fulvia Levi, Maura Montanari Israel e della figlia di Bruna Levi, Luisella Schreiber Segrè si sono resi disponibili a raccontare ciò che allora furono costretti a subire a causa di un assurdo decreto che divideva gli esseri umani in base a inesistenti categorie che, inizialmente usate per giustificare la violenta repressione agita contro gli abitanti delle regioni africane divenute parte delle colonie dell’impero italiano o gli italiani di madrelingua diversa da quella maggioritaria, si scatenò contro gli ebrei privandoli poco a poco di tutti i diritti civili a partire proprio dalla presenza a scuola come allievi o docenti. Ai protagonisti di quelle vicende si sono aggiunti alcuni figli o nipoti che hanno contribuito con la testimonianza a suo tempo riferita dai parenti e mettendo a disposizione quaderni, fotografie, lettere appartenute ai propri cari. Ci sono le pagelle dell’ultimo anno da loro frequentato fino in fondo. Ci sono foto di classe. Ci sono anche le immagini di piazza Unità gremita dalla folla quel 18 settembre e altre scattate durante l’occupazione nazista subita dai triestini tra l’8 settembre 1943 al 29 aprile 1945.

La dedizione rara di Sabrina Benussi, docente ferma e determinata e l’appoggio forte e sicuro di Cesira Militello, dirigente del Liceo Petrarca, hanno fatto sì che il non facile impegno cui i ragazzi si sono dedicati per molti mesi non si limitasse al pur importante compito di raccolta e analisi dei documenti, ma ne comprendessero fino in fondo la necessaria importanza e quel che colpisce maggiormente è soprattutto la capacità raggiunta da tutti loro di unire il rigore scientifico dello storico con lo scambio umano, profondamente umano tra i protagonisti che raccontavano e i ragazzi che ascoltavano e che, registrando, accoglievano su loro stessi in modo semplice e al contempo molto serio e consapevole il pesante testimone a loro offerto.

La memoria necessita di una conoscenza ottenuta attraverso studi seri e, per quanto possibile, privi di preconcetti, ma risulta sterile se alla razionalità non si accompagna il coinvolgimento appassionato ed empatico. Ascoltare i giovani della Quinta I mentre accompagnano in qualità di guide i tanti visitatori e condividono nel senso più vero del termine quanto hanno intimamente compreso colpisce, commuove e dà tanta speranza per il futuro. Ora la mostra verrà portata in altre città d’Italia dagli studenti che l’hanno creata assieme alla loro insegnante. Le prime tappe saranno Milano e Roma, cui seguiranno le venti scuole della rete “Scuole amiche dei diritti umani” legate ad Amnesty International.

Trieste, la città dalle tante ferite, esempio di quanto sia stato facile allora dimenticare in un attimo secoli di convivenza pacifica, dimostra oggi che è possibile imparare dal passato. Ci ricorda che, prima di essere bianchi o neri, italiani o sloveni, omosessuali o etero, cattolici, ebrei o musulmani, siamo persone.

Tutti gli uomini nascono liberi e uguali in dignità e diritti. Sono dotati di ragione e coscienza e devono agire gli uni verso gli altri in uno spirito di fraternità”.

 

Razzismo in cattedra – Il Liceo F. Petrarca di Trieste e le leggi razziali del 1938

Progetto di Alternanza Scuola Lavoro del Liceo Francesco Petrarca di Trieste in convenzione con il Dipartimento di Studi Umanistici dell’Università degli Studi di Trieste e con il Museo della Comunità ebraica di Trieste “Carlo e Vera Wagner” in collaborazione con l’Archivio di Stato di Trieste.

 

 

 

 

 

(crediti fotografici di Fabiana Stranich)

Di seguito i nomi dei 77 allievi del Liceo Classico F. Petrarca di Trieste espulsi dalla scuola nel 1938 perché ebrei:

Albahari Bianca, Ancona Aldo, Belsasso (Schoenstein) Elio Belsasso (Schoenstein), Massimiliano, Bolaffio Miriam, Bolaffio Nora, Bolaffio Vera, Camerino Alessandro, Camerino Elisa, Cesari Alberto, Conti (Kohn) Evelina, Dann Rosa, Dicker Mina, Ferro Ida, Ferro Lucio, Fiandra Sergio, Fiszbein Raffaele, Friedländer Giulio, Gazulli Leda, Giuli-Besso Fabio, Giuli-Besso Giuliana, Hecht Giorgio, Hecht Giovanni, Horn Gualtiero, Jarach Brenno, Jarach Giorgio, Jarach Pia, Jesi Glauco, Klein Gärtner Lucio, Kostoris Giacobbe, Kostoris Isacco, Levi Bruna, Levi Raffaele, Levi Ugo, Levi Minzi Fulvia, Liebmann Silvia, Lorant Maria, Ludovisi (Luftschitz) Jolanda, Luzzatto Lidia, Luzzatto Marisa, Mandler Enrico, Möller Nora, Möller Rosa, Mustacchi Liliana, Mustacchi Carlo, Mustachi Claudia, Neri Miriam, Nussbaum Adolfo, Orefice (Goldschmiedt), Lucio Orni (Horn) Ida Orvisi Liliana, Orvisi Renata, Permutti Evelina, Piper Massimiliano, Polani (Pollack) Renato, Prister Emilio Moise, Radzik Salomone Giuseppe Revere Adolfo, Richetti Liliana, Rosenholz Ugo, Rotter Eva, Sagues Livio, Schäfer Elisabetta, Schwarz Luciana, Stuparich Giancarlo, Tänzer Giorgio, Valenzin Fulvia, Vamos Nadj, Volli Claudia, Volli Enzio, Weinstock Ottilia, Weiss Fulvio, Wolf Ethel, Zeller-Celso Laura, Zeller-Celso Livio Bezalen, Zwick Ellen (Gottel), Zwick Gerda (Shejva Gutel)

 

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