Spettacoli — 16/10/2017 at 23:32

Progetto Itaca: 4 giovani compagnie al Teatro Sala Fontana

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MILANO – Dopo il Festival PiùCheDanza, la stagione teatrale del Teatro Fontana si apre quest’anno con il progetto ITACA – acronimo di Il Teatro A Comunicazione Avanzata – che vedrà protagoniste 4 giovani compagnie con drammaturgie originali e di grande attualità. ITACA formalizza un dialogo cominciato tra il teatro e le nuove realtà creando uno spazio di proposte contemporanee dove privilegiate sono la qualità e l’eterogeneità di visioni e composizioni. Uno sguardo aperto al teatro nelle sue tante forme, senza separazioni o barriere perché tante e diverse sono le modalità del teatro, così come tanti e diversi sono gli spettatori possibili, a partire dai più giovani. Oltre a dare possibilità di espressione a nuove visioni, la rassegna intende favorire l’incontro tra giovani artisti e la città, creando occasione di sviluppo e comunicazione a gruppi teatrali nei primi anni della loro vita artistica.

 

Muratori

Il 18 e 19 ottobre “Requiem for Pinocchio. La scoperta dell’esistenza” della compagnia Leviedelfool. Uno spettacolo che prova a dare un seguito alla celebre storia di Collodi raccontando la vita di Pinocchio nel mondo reale. La favola diventa così un pretesto, uno sguardo preso in prestito dal quale osservare con occhio limpido, infantile e ribelle il mondo che ci circonda e la vita che affrontiamo quotidianamente. Tematiche come la precarietà del lavoro, l’emancipazione, la mercificazione del tempo e dell’essere, dell’anestesia dei sogni e del consumismo di ennesima generazione sono alcune delle chiavi di lettura di Requiem for Pinocchio utili a sviluppare un’analisi attenta e reattiva rispetto ad un quesito significativo della vita: cosa significhi essere umano.

 

Phoebuskart

Il 20 e 21 ottobre la compagnia Teatro Presente con “The hard way to understand each other”, spettacolo che parla della difficoltà di comunicare realmente in un’epoca dominata dall’iper socialità comunicativa. Attraverso i corpi, cinque attori mettono in scena i mondi interiori dei protagonisti. Per raccontare l’universo dell’emotività, viene accantonata per un momento la parola. Una ricerca caratterizzata da immagini e metafore, gesti minimi e poesia. The hard way to understand each other è un delicato dipinto sulla quotidianità contemporanea. Una visione ironica del tentativo costante di comprenderci l’un l’altro. È quello che resta delle relazioni siche ed emotive in un’era di parole digitali. Una partitura musicale su cui il gesto si muove silenzioso. Come un’emozione che non si può spiegare.

 

Requiem foto di Guido Mencari

Il 25 e 26 ottobre è la volta di “Muratori”, spettacolo nato all’interno della Civica Scuola di Teatro Paolo Grassi in collaborazione con Lab121. La storia, scritta da Edoardo Erba, è quella di Fiore e Germano, due muratori dei bassifondi romani. Sognando “di fa i mijoni” i due decidono di aprire una ditta di spurghi. Per racimolare il capitale iniziale accettano di intrufolarsi nella notte in un teatro chiuso per costruire un muro abusivo. Durante questa notte i due vengono ammaliati dall’incantevole signorina Giulia, figlia di August Strindberg, e dal mistero del teatro. In bilico fra il reale e l’onirico, Muratori parla di noi e del nostro essere persone imperfette e in continua crisi. I due personaggi, rappresentano non solo una condizione sociale, sottolineata dal dialetto romanesco, ma anche le speranze e le aspettative che accomunano molte persone.

 

 

The hard way

Chiude la rassegna, il 27 e 28 ottobre, PhoebusKartell di Il Servomuto Teatro. Spettacolo ispirato ad un reale evento storico: nel dicembre del 1924 i principali produttori di lampadine europei si riuniscono a Ginevra per far fronte alla situazione critica del mercato: i progressi tecnologici hanno portato in tutto il mondo le lampadine a una vita utile di circa 2500 ore, riducendo i profitti degli industriali. Da questo incontro nasce  PhoebusKartell: un vero e proprio cartello economico, che stabilisce zone d’influenza e impone ai produttori di ridurre la vita delle lampadine a 1000 ore così da poter assicurare la vendita di quantità maggiori di prodotto. Questo è il primo caso documentato di obsolescenza programmata. Lo spettacolo ripresenta gli eventi rileggendoli in chiave grottesca, alternando volutamente momenti storicamente connotati a sequenze di dichiarata finzione, sfruttando la base storica per evidenziare le dinamiche sociali, politiche e del mercato di allora ed evidenziare allo stesso tempo la relazione con il sistema economico odierno, che nuovamente affronta una crisi economica fondata su un’errata previsione di produzione e distribuzione del consumo.

Teatro Sala Fontana

Via G.A. Boltraffio, 21 Milano

 

 

informazioni e prenotazioni

da lunedì a venerdì dalle ore 9.30 alle 18.00

02 69 01 57 33

fontana.teatro@elsinor.net

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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