RUMOR(S)CENA – ROVERETO – (Trento) – Ne ha 45 di anni e li porta con grazia il festival Oriente Occidente di Rovereto. Ancora pronto ad affacciarsi su altri orizzonti, sempre curioso di altri intrecci e sorprendenti meticciati di danza. “Sguardi di futuro”, come li definisce il direttore Lanfranco Cis, che – a chiusura della manifestazione il 13 settembre – ha anche rilanciato la scommessa di un nuovo corso a fianco di Marcos Morau, curatore associato di Oriente Occidente per il prossimo biennio. Morau è un artista eclettico che nelle sue danze usa molti linguaggi (soprattutto visivi). Molto amato non solo in Italia, dove peraltro anche quest’anno è stato presente quasi ovunque con la sua compagnia La Veronal di Barcellona oppure siglando coreografie come quella commissionata da Aterballetto in omaggio a Ennio Moricone.
Ma il rapporto con Rovereto risale a al 2015, quando Lanfranco Cis lo “intercettò” a Barcellona e lo portò in Italia con l’onirico Sonoma, ispirato alle atmosfere di Bunuel. Da allora, l’artista valenciano è sempre stato in contatto con il direttore artistico e il Festival, creando un rapporto artistico e personale, fino appunto a rendere ufficiale questo scambio con la chiamata a curatore associato alla direzione. “Stringiamo alleanze creative – sottolinea Cis – e con la comunità, che è una componente solida e importante con il pubblico proveniente dalla città e dal territorio”. Un creare sguardi plurali che per Morau è un invito a nozze nel suo immaginare una scena cangiante e metamorfica.
Pensando anche a chi verrà: “ho 42 anni e mi sento la responsabilità di essere un ponte tra il passato e il futuro”, ha commentato. Cominciando magari dal gruppo di allievi che proprio quest’anno a Rovereto ha riattraversato con lui alcuni paesaggi di Sonoma, abitando per un momento i luoghi di un immaginario liquido e mesmerico come quello di Marcos.
