Cinema — 16/04/2022 at 09:27

Drive my car, Oscar miglior film straniero 2022. Un viaggio verso il proprio sé.

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RUMOR(S)CENA – Adattamento dell’omonimo racconto di Haruki Murakami dalla sua raccolta bestseller Men Without Women, Drive My Car è l’ultimo melodramma dell’emergente regista giapponese Ryûsuke Hamaguchi. Vincitore a Cannes 2021 per la miglior sceneggiatura, il film è incentrato sull’attore e regista teatrale di successo Yusuke Kafuku (Hadetoshi Nishijima) mentre tenta di adattare il dramma Zio Vanja di Cechov, in residenza presso un teatro a Hiroshima. Dopo aver perso sua moglie Oto (Reika Kirishima) a causa di un aneurisma crudelmente improvviso, Kafuku è costretto a piangere nello stesso momento in cui crea. Nel classico modus operandi alla Murakami (e Hamaguchi), Drive My Car parla di emozioni represse tanto quanto le rappresenta. I sentimenti imbottigliati abbondano; la loro origine e le loro conseguenze diventano chiare solo in seguito. I titoli di testa che scorrono dopo 40 minuti di film la dicono già lunga circa ciò che ci aspetterà.

DRIVE MY CAR_Hidetoshi Nishijima and Masaki Okada

Il trauma di Hiroshima, onnipresente nelle nostre menti, contrasta con la viabilità delle grandi strade, degli edifici ri-costruiti.La parte dell’autista che la produzione impone a Misaki (Tôko Miura) è un altro simbolismo, un Virgilio che porta il protagonista in movimento sulla sua Saab rossa vintage ad attraversare, ne i lunghi trasferimenti, la sua triste vita.Allo stesso modo anche Kôji (Masaki Okada), l’ex amante della moglie di Yûsuke, è una star del cinema caduta in disgrazia che cerca di rivitalizzare la sua carriera: anche lui in residenza per recitare nel dramma di Cechov. Vi sono alcune emozioni che il cervello non può lasciare entrare. Possono sopraffare il sistema nervoso e minacciare il senso fondamentale di chi siamo. Il cervello farà di tutto per evitarli e quando (o se) emergiamo da queste esperienze ci sentiamo isolati, dal mondo esterno e da noi stessi.

DRIVE MY CAR_Park Yurim

Drive My Car è un’esplorazione intima di quel tipo di emozione irraggiungibile. Ripercorre il dolore traumatico attraverso generazioni e culture durante l’allestimento multilingue di Zio Vanya, che come sappiamo è la storia di un vecchio consumato dal rimpianto per un amore perduto e una vita sprecata. Rievocato da un cast che non riesce a capirsi e parla una vasta gamma di lingue che vanno dal cinese al giapponese, inglese e coreano, e una donna muta che reciterà in un ruolo chiave attraverso il linguaggio dei segni.

DRIVE MY CAR_Hidetoshi Nishijima and Toko Miura

L’intero cast di Drive My Car è capace di infondere una gamma sottilmente multistrato a i suoi personaggi, con interpretazioni spesso silenziose, a volte fragorose. Kafuku porta precisione e attenzione al protagonista, un attore che ha un controllo spietato su ogni sentimento che lascia intravedere al pubblico. Sguardi sottili, sarcasmo ed un silenzio fatto di metafore stratificate suggeriscono l’amore e la bruttezza nascosti sotto il personaggio che sta lentamente svelando il suo vero sé.

Dopo le tre ore (lente) e lo sviluppo del film che hanno dilatato il breve racconto di Murakami, Hamaguchi guida gli spettatori nelle profondità del dolore e del senso di colpa con l’attenta comprensione di qualcuno che ha percorso quelle stesse strade e, forse, ha davvero trovato una via d’uscita. Drive My Car è un invito raro: non solo per guardare più in profondità nell’animo umano di quanto la maggior parte dei registi abbia osato, ma per emergere con una nuova comprensione di te stesso.

Alla premiazione degli Oscar 2022, Drive my car ha vinto l’ambita statuetta come miglior film straniero.

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