Cinema, Recensioni Film — 17/11/2023 at 17:40

“Codice CARLA”, non solo un docufilm

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RUMOR(S)CENA – ROMA – Non solo un docufilm, l’omaggio che il regista Daniele Lucchetti, ha creato  per la Signora della Danza, l’étoile Carla Fracci, che è stato in visione nelle oltre 150 sale cinematografiche italiane nei giorni del, 13, 14, 15 novembre, ripercorrendo l’Arte della ballerina scaligera, che ha fatto del corpo , la sua massima espressione. Un film senza fronzoli, ha esordito il marito e regista Beppe Menegatti, al termine della proiezione del film documentario Codice CARLA, nella conferenza stampa, presso il Teatro dell’Opera di Roma, ove erano presenti anche i produttori, Anele, Luce Cinecittà, RAI Cinema e Nexo Digital, distributore.

Daniele Lucchetti

Quando è stato proposto al regista di realizzare questo progetto ha riflettuto a lungo prima di accettare, con il timore di cadere in un racconto convenzionale e solo autobiografico , ma poi nel guardare e scorrere il materiale corposo sull’artista, mentre ascoltava musica di Tom Yorke, la connessione o illuminazione si è rivelata, trovando la chiave del racconto, in una sorta di libro sonoro con capitoli chiave da sfogliare e sviluppare in pellicola a cui si è aggiunta la voce narrante, collante di questo viaggio simbolico con l’artista.

Carla Fracci Giselle

La collaborazione con il compositore musicista Tom Yorke, cantautore britannico, già leader dei Radiohead, si è materializzata, con una lunga lista di piste musicali da adattare al film , compresi anche due inediti, che il musicista ha concesso, rispondendo con entusiasmo al progetto. Perché se l’apparente contrasto tra l’artista Fracci accademica classica e la musica delle basi sonore  del docufilm, risultano stridenti, in realtà, Carla era pop, in tutte le sfumature che la parola stessa contiene. La prima ad aver ballato in tv sul canale ammiraglia della RAI, con Heather Parisi in un can can strepitoso, e il tip tap con le gemelle Kessler. Per prima a portare la tradizione del balletto classico fuori i confini dei grandi teatri blasonati, sotto i tendoni e nei piccoli teatri di provincia.

Una carrellata di suggestioni su otto temi, parole chiave, dove la vita, la professione della divina” Carla, interagiscono in relazione, con il pensiero di altri straordinari artisti che hanno donato una riflessione sullo stesso pensiero o sentimento provato dalla Fracci, nel proprio vissuto, tra cui Beppe e Francesco Menegatti, Alessandra Ferri, Roberto Bolle, Carolyn Carlson, Jeremy Irons, Marina Abramovic, Enrico Rava,  Eleonora Abbagnato, Gaia Straccamore, Hanna Poikonen, Luisa Graziadei, Vittoria Regina e Chiara Bersani.

 Ed è proprio Chiara Bersani, performer e regista e già Premio UBU, ideatrice del “the concept of Political Body”,  che a sorpresa, troviamo in una delle sale di proiezione del film, a Piacenza, presso il cinema UCI Film, con la quale scambiamo una battuta volante prima di lasciare lo spazio di proiezione…” a caldo quale sentimento la colpisce nella costruzione del film?”…:sono felice di verificare che nel montaggio sia stato rispettato il contenuto del mio intervento, a partire dalla delicatezza con cui il materiale video è stato maneggiato, per ciò che mi riguarda e per l’interazione con la protagonista Fracci”.

Il solito rammarico in queste preziose occasioni “perdute”, vedere poca affluenza in sala. Un appunto alla distribuzione, che in collaborazione al territorio e alle sale cinematografiche, dovrebbe stimolare  con inviti e promo alle Scuole di Danza del territorio, al fine di riempire i cinema, poiché trattasi di argomenti formativi di Storia della Danza che andrebbero insegnati a chiunque, a prescindere dalla passione o meno della Danza con la D maiuscola.

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