Recensioni — 15/11/2023 at 09:08

Quando un’attrice sola riesce a riempire l’intero palcoscenico

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RUMOR(S)CENA – MILANO – Ascrivere alla categoria del teatro di narrazione Con la guerra nel cuoreIl conte di Carmagnola di Alessandro Manzoni per attrice sola sarebbe quantomeno riduttivo. Il progetto di Alberto Oliva (che ne cura anche la regia), affidato alla drammaturgia di Bruno Stori, trova nella accattivante, poliedrica presenza scenica di Rossella Rapisarda una dimensione che trascende quella del monologo, e ne fa uno spettacolo teatrale a tutto campo. È vero che la vicenda è, per lo più, raccontata da Rossella, per la quasi totalità dello spettacolo in uniforme militare nera e verde con una sorta di vistosi alamari, come fosse un messaggero che annuncia e descrive le imprese militari del Carmagnola.

Ma il personaggio si rende anche interprete del messaggio etico del Manzoni: la riprovazione, non soltanto per le guerre fratricide fra italiani, nelle quali è coinvolto il coraggioso – ma sfortunato – capitano di ventura, ma anche della irragionevole ferocia della guerra in ogni sua forma. In sella a un colossale cavallo bianco di legno rifinito con materie plastiche e stucco, progettato e costruito da Francesca Ghedini, Rossella declamerà, scandendone gli appassionati, martellanti decasillabi, il famoso coro che evoca la battaglia di Maclodio: “S’ode a destra uno squillo di tromba…”, cui il Manzoni affida esplicitamente il suo pensiero.

Lo spettacolo riesce tuttavia a scansare qualsiasi impostazione didascalica o declamatoria, grazie alla regia oltre che al bel testo di Bruno Stori, che Rossella restituisce, con grande vitalità ed energia, modulandolo sia nei registri ironici a lei particolarmente congeniali, sia, non meno efficacemente, in quelli drammatici. Sul finale, svestendo l’uniforme militare e sciogliendo i lunghi capelli biondi, quella sorta di beffardo folletto si trasforma a vista nella bella, disperata Antonia, moglie del Carmagnola, che lo visita in cella, nell’imminenza dell’ingiusta esecuzione capitale. Un’ulteriore, grande prova di attrice di un’artista che – a mio sommesso parere – pur godendo di una sua considerazione nell’ambiente teatrale, non ha ancora avuto il riconoscimento che merita.

      Visto alla Cavallerizza del teatro Litta di Milano  il 7 novembre 2023

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