Spettacoli — 14/12/2021 at 16:11

Jennifer ieri non è Jennifer oggi

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RUMOR(S)CENA – ROMANella location moderna dell’OFF/OFF Theatre, è andato in scena “Jennifer… Il sogno!” Di Antonello De Rosa. La riscrittura scenica del testo di Annibale Ruccello non subisce cambiamenti significativi se non l’introduzione di un altro personaggio: la ballerina, Marianna Avallone, che con il suo abito con petali rossi e i suoi eleganti passi di danza rappresenta l’elemento protagonista dell’opera teatrale: la rosa. Le altre scelte registico-drammaturgiche di Ruccello sono state mantenute: dall’arredamento kitch del monolocale all’uso del dialetto napoletano, al telefono degli anni Settanta, le musiche di Patty Pravo e Radio Cuore Libero. Persino il personaggio di Anna, interpretato da Caterina Ianni, contiene retaggi culturali di una società fortemente devota. Di conseguenza viene meno il tema dell’isolamento, dalla perdita e riscoperta dell’identità sessuale, del corpo che diviene schiavo dell’anima, della paura verso il maniaco che uccide i travestiti del quartiere.
Il contesto storico del testo è quello degli anni Settanta nettamente diverso dal nostro. Tutta la drammaturgia di Ruccello è caratterizzata da uno sguardo comico sulla realtà che fa piangere lì dove dovrebbe far ridere. Anche nelle note di regia di Antonello De Rosa si legge che «la scena all’improvviso si riempie di voci e Jennifer risponde, parla, ride, grida, insulta, si agita, sempre oscillante tra il riso e il pianto, tra il comico e il tragico».



Al contrario, il pubblico dell’OFF/OFF Theatre sembra non aver recepito la tragicità del testo lasciandosi andare a fragorose risate lì dove era preferibile il silenzio. Si assiste ad uno spettacolo dove l’attore indossa la maschera del suo personaggio senza restituirne la drammaticità psicologica. Il trasporto emotivo del protagonista appare gambizzato di quel disagio sociale e di quella sofferenza dell’attesa di Franco che lo conducono al suicidio. La scena finale, infatti, risulta lenta e con esiguo coinvolgimento. Dal punto di vista registico, l’attenzione ricade sulla ballerina che ruota segnando le lancette dell’orologio piuttosto che sull’azione conclusiva del protagonista.
Non sempre la scelta di assumere la regia di se stessi giova all’attore che, nell’entusiasmo del proprio allestimento, rischia di perdere l’oggettività del testo scenico. Se consideriamo anche il punto di vista drammaturgico, negli anni Ottanta Le cinque rose di Jennifer è stato uno spettacolo provocatorio per il dissenso dei molti verso il tema dell’omosessualità. Mettere in scena Jennifer oggi, senza alcuna rivisitazione del soggetto, in un contesto dove il pubblico si riflette in questo personaggio che è sociologicamente accettato dalla collettività, non crea scandalo e diviene quasi una forma di spettacolarizzazione e ammirazione per i molti. Perciò quello che sembra mancare in “Jennifer… Il sogno!” di Antonello De Rosa è il sogno stesso.

Visto all’ OFF/OFF Theatre di Roma il 7 dicembre 2021

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