Cinema, Recensioni Film, SOS CINEMA — 09/09/2022 at 08:48

Men di Alex Garland: l’incubo distorto della psiche femminile più archetipica

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RUMOR(S)CENA – SOS CINEMA-Esegesi del film MEN di Alex Garland- Sembra complesso, a tratti indecifrabile invece è semplicissimo. Dietro la visionarietà sfrenata e controllatissima, il nuovo film di quel regista interessante particolare, direi speciale che è Alex Garfield (“Ex Machina” e “Annentiamento” sono superlativamente anomali) c’è moltiplicato e rifratto un tema solo: il senso di colpa delle donne per la violenza subita dagli uomini. I men del titolo sono tanti, ma hanno solo un volto, sempre lo stesso, dietro il quale ce n’è un altro e uno solo: il marito di Harper (la sempre e sempre più magnifica Jessie Buckley) che dopo una violenta lite, in cui l’ha anche picchiata, per il desiderio di separarsi di lei cade dalla finestra . Forse si è buttato , forse è scivolato e si sfracella al suolo. Per rimuovere il senso di colpa gigantesco, Harper si isola in un cottage nella campagna inglese. Non serve a nulla, in quel verde malato e cupo lo ritroverà moltiplicato, sotto forma di uomini che- dal padrone di casa,al prete, a un bambino folle, a un pazzo che si aggira nudo, al poliziotto- han tutti lo stesso volto (quello dell’inquietante bravissimo Rory Kinnear). Il volto della schizofrenia in cui è precipitata Harper,come Susannah York nel capolavoro più sperimentale di Robert Altman “Images” o Catherine Deneuve nell’allucinate “Repulsion” di Roman Polanski o Harriet Andersson in “Come in uno specchio ” di Ingmar Ingmar Bergman. Donne e solo Donne, spinte sull’orlo e oltre della follia da un rapporto tossico con gli uomini, che vogliono dominarle, soggiogarle, scoparle. E nel momento in cui si ribellano o vogliono scoparli loro o vogliono scopare con altri o starsene da sole perché non ne possono più, vengono risucchiare in un senso di colpa, che come un baratro diventa follia.

Alex Garland porta in questo incubo distorto della psiche femminile più archetipica con una potenza visionaria allucinata, stupefacente, elaborata e rielaborata ad ogni inquadratura. Si parte dalla natura come placebo e la si ritrova come veleno, in cui ogni filo d’erba diventa una minaccia. Perché proprio dalla terra, dai frutti delle piante (quelle mele che cadono tutte di colpo sono indimenticabili) viene partorito il mostro non elaborato di una colpa che le donne non hanno. E che invece gli uomini si tramandano col loro pene, portato in giro dal folle nudo come privo di vita.”Penetrare” non è violentare fisicamente e psicologicamente, è capire e amare. Garfield racconta ancora come quegli uomini , che in fondo odiano le donne, non lo sappiano fare e i toni non possono che farsi da fiabeschi a orrorifici. Perché la violenza di un uomo su una donna è uno dei peggiori orrori che si possano commettere.

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