Spettacoli — 09/08/2017 at 18:03

Il Minotauro – nel labirinto di Julio Cortázar: Archivio Zeta al Passo della Futa

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PASSO DELLA FUTA (Firenze) – Va in scena fino  al 20 agosto 2017 (inizio alle ore 18.00) va in scena lo spettacolo il Minotauro-nel labirinto di Julio Cortázar, nuovo e atteso lavoro della Compagnia Archivio Zeta, diretta da Gianluca Guidotti ed Enrica Sangiovanni, in scena con Ciro Masella e con Antonia e Elio Guidotti, Francesco Fedele,
Carolina Giudice, Andrea Sangiovanni e la partitura sonora di Patrizio Barontini, che debutta, come da tradizione, nel Cimitero Militare Germanico del Passo della Futa. E mai come in questa occasione il luogo è parte integrante e cuore pulsante di questo spettacolo tratto da Los Reyes dello scrittore argentino Julio Cortázar, autore straordinario che ha ispirato, con le sue opere, anche il cinema di Antonioni e Jean Luc Godard.

 

Minotauro foto di Franco Guardascione

“Dal primo momento, appena entrati nel Cimitero Militare Germanico del Passo della Futa ormai 14 anni fa, – spiegano gli Archivio Zeta – questo abbiamo pensato di quel luogo: un enorme labirinto della memoria, nel quale perdersi, lasciarsi fagocitare dalla sua spirale di pietra, lanciare lo sguardo lungo le file interminabili di tombe e posarlo a volo d’aquila sulle colline circostanti, sul lago di Bilancino. Non un comune cimitero, non un luogo di retorica della Memoria, ma un luogo altro, dove si percepisce la differenza tra la vita e la morte, nel quale si possono raccontare i miti e le storie umane per vederne esplodere i significati, dove la nostra voce e la nostra presenza fanno eco e imprimono nello spazio le lacerazioni e il dolore di cui trabocca. Qui abita il nostro Minotauro. Ma finché non ci siamo imbattuti nel testo di Julio Cortázar, Los Reyes, non avevamo ancora il materiale giusto. Cortázar, signore dei giochi letterari, ci ha appassionato perché lavora sul conflitto fra la razionalità e la regolarità del quotidiano e l’irruzione dell’inconcepibile con la sua prosa poetica tutta forzata sul registro del sublime, confrontandosi con un mitologema antichissimo fondamentale.

 

foto di Franco Guardascione

 

I racconti pur meravigliosi di Borges e Dürrenmatt non erano sufficienti all’azione teatrale. Il punto fondamentale sta nel ribaltamento totale del punto di vista. Dov’è il labirinto? Chi è il mostro chiuso nel labirinto? Chi è il Minotauro? La creazione del mostro, la persecuzione del mostro, la necessità del potere di avere un mostro per sfamare il Demone del popolo.

La Compagnia Archivio Zeta, fondata da Gianluca Guidotti ed Enrica Sangiovanni nel 1999, bolognese d’adozione, sì è distinta per il vivo interesse verso una ricerca che affonda nella memoria umana e nell’archivio, nello scandaglio di archetipi e della psiche umana. Dopo aver affrontato la drammaturgia classica (Omero, Aristofane, Euripide, Eschilo, Sofocle), e Pier Paolo Pasolini (con Pilade/Pasolini), la compagnia, continuando a portare avanti l’idea che il futuro abbia un “cuore antico”, ha scelto, con l’ultima produzione Macbeth essere (e) tempo, di rendere omaggio a Shakespeare. Archivio Zeta nel 2014 ha vinto il Premio Rete Critica per la miglior progettualità.

 

prenotazione obbligatoria 334 9553640 – www.archiviozeta.eu

 

 

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