Culture — 08/11/2012 at 00:10

La Rete Critica si riunisce al Teatro Olimpico di Vicenza per discutere il suo web-futuro

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Un Teatro come l’Olimpico di Vicenza, dove nel suo Odeo ha ospitato un dibattito di due giorni  dedicato alla “critica teatrale fra carta e rete”: occasione di confronto tra critici, operatori e artisti della scena del contemporaneo. Un focus dedicato in particolare alle realtà artistiche, tra diverse esperienze culturali e territoriali del Veneto, in occasione dell’assegnazione del Premio Rete Critica. In due giorni a Vicenza si è assistito ad un serrato dialogo tra pensieri e opinioni, anche diverse, ma focalizzate a comprendere come si stia evolvendo il lavoro della critica sui media che trovano spazio sul web.

Il web 2.0 si propone di accogliere sempre più la visione che emerge dal teatro di ricerca e sperimentazione. Un primo risultato significativo è stato ottenuto grazie all’impegno di Oliviero Ponte di Pino (fondatore insieme a Massimo Marino, Annamaria Monteverdi e Andrea Porcheddu di Rete Critica) e Roberto Cuppone direttore del Laboratorio Olimpico di Vicenza, (Accademia Olimpica) grazie al quale è stato possibile riunirsi in una sorta di “conclave” dove fare il punto e votare per la finale del Premio. Il confronto tra Rete Critica, e l’Associazione nazionale critici di teatro, è un segno inequivocabile di un impegno in grado di creare un pensiero che sfoci in un manifesto programmatico condiviso. Necessità imprescindibile se si pensa come la critica teatrale (e non solo) si trova nelle condizioni di ripensare a come gestire il futuro prossimo; là dove la carta stampata ha abdicato al ruolo di formare nel lettore una cultura della visione, tramite gli strumenti in possesso del critico che è anche un mediatore tra il processo artistico e il pubblico. La partecipazione tra gli altri di Teatro e Critica e il Tamburo di Kattrin come esponenti di un processo in divenire sul ruolo della critica sul web, è stata l’occasione di confronto tra chi esercita il ruolo di critico da parecchi lustri e una generazione di giovani alla ricerca di un’affermazione riconosciuta a tutti gli effetti come  professionale.

Due sessioni importanti per delineare le tematiche da sviluppare in una serie di incontri successivi che Rete Critica intende proporre con la prospettiva di indagare scenari ancora non esplorati, sia da un punto di vista della sua funzione oggettiva ma anche per le difficoltà in cui versa la categoria presente sul web, costretta a offrire la propria professionalità spesso a titolo gratuito. Se in passato la recensione aveva i propri punti di riferimenti nello spazio dato dalla stampa su carta, oggi ci si è trasferiti sulla rete la cui visibilità se pur illimitata crea la necessità di una regolamentazione. Un teatro in perenne mutamento, costringe sempre più il critico ad adeguarsi a codici di lettura diversi, senza dimenticare l’avvento di tecnologie per la creazione di linguaggi performativi molto più complessi rispetto al passato. Ne consegue un’estetica dell’immagine e della scena a cui diventa sempre più difficile sottrarsi.

Quale diventa allora il ruolo del critico a fronte di una tale complessità ? Il teatro si sta sempre più occupando di tematiche attuali, sociali, anche dirompenti; provoca nello spettatore forti reazioni e sollecitazioni a cui è difficile sottrarsi. Il web diventa anche cassa di risonanza rispetto a queste tematiche permettendo una maggiore circolarità dell’informazione e la partecipazione diretta, anche tramite i commenti ospitati da numerosi siti e blog che si occupano di teatro. L’informazione e la critica sono strumenti più fluidi rispetto al passato ma subentra il rischio di un’eccessiva sovraesposizione nel momento stesso che è accessibile a tutti. Sorgono ogni giorno nuovi spazi dedicati al “giudizio” in assenza di regole prestabilite. Chiunque voglia cimentarsi di critica non trova particolari ostacoli nel farlo. Si rischiano forme di contaminazione tra pubblico, semplici appassionati, operatori e artisti, influenzati da un modo di recensire l’evento estemporaneo e fruibile a costi zero. I social network sono determinanti in questa fase storica dell’informazione. La zona di confine tra critico e artista più in generale si è ridotta notevolmente con l’impegno urgente di offrire una visione più consapevole allo spettatore legandola ad una sua capacità autonoma di giudizio.

Gli ideatori di Rete Critica e del Premio ad esso collegato si prefiggono quindi di “rivedere la formula, anche aggiornando il censimento di chi si occupa di teatro sul web; fare rete per cercare di coordinare le attività dei vari siti, per dare loro più forza senza intaccare la loro identità; esaminare strategie economiche per garantire la vita dei siti analizzando quelle già operanti con successo in altri settori”. La realtà odierna parla di impegno e passione senza nessuna forma di retribuzione. La Rete Critica non è un nome che vuole solo radunare i diversi contesti dove avvengono le pubblicazioni ma si prefigge il compito di coordinare l’impegno intellettuale dei singoli sotto l’egida di una “casa comune” in cui far convivere molteplici iniziative atte a favorire maggiori opportunità professionali. Il confronto di Vicenza, reso possibile dalla perfetta organizzazione e accoglienza dell’ Accademia Olimpica, è la prima tappa di un percorso che va incentivato e promosso da parte di tutte le forze che contribuiscono a migliorare la cultura teatrale e artistica italiana. Gli interventi di Patricia Zanco (compagnia fatebenesorelle di Vicenza) è stato determinante per comprendere in quale situazione di difficoltà vengono a trovarsi artisti indipendenti nel trovare spazi di prova per allestire le proprie produzioni, al di fuori dei circuiti teatrali strutturati. La partecipazione del gruppo degli Anagoor di Castelfranco Veneto impegnati da sempre nella ricerca sperimentale non finalizzata ad una semplice estetica visiva. Il loro ultimo lavoro L.I. Lingua Imperii ne è la prova.

L’esito della finale del Premio Rete Critica ha decretato la vincita di Daniele Timpano per i suo spettacolo ‘Aldo Morto‘ ottenendo la maggioranza dei voti da parte dei giurati. In finale si erano contesi il Premio anche la compagnia Kronoteatro di Albenga e Fanny&Alexander di Ravenna. Il voto popolare decretato tramite facebook ha visto Simona Malato con ‘Riccardo III’ protagonista assoluta. Il gradimento per questa attrice è segno che il pubblico è attento e coglie artisti emergenti e spesso poco conosciuti dal settore della critica, abituato a frequentare i circuiti più istituzionali dello spettacolo teatrale. Al di là del merito ottenuto dall’attore, la validità del Premio Rete Critica a è quella di permettere un confronto tra le diverse sensibilità di chi esercita la professione di critico, oltre alla possibilità di partecipare ad un osservatorio privilegiato. Rete Critica edizione 2012 si è fregiata anche della prima edizione del Premio Rete in MOVimento assegnato a Silvia Albanese per lo spettacolo Caino del Teatro Valdoca.Una critica al confine con la videoarte, – ha colpito la giuria di Rete Critica – per la personale reinterpretazione dello spettacolo, l’approfondimento teorico e la qualità del video che lo rende quasi un prodotto autonomo rispetto allo spettacolo che intende commentare. Questa è una delle strade che la critica in video e su web sta percorrendo.”

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