Cinema, Recensioni Film, SOS CINEMA — 08/08/2022 at 10:31

Suzanna Andler di Benoit Jacquot, Wild Nights Whit Emily di Madeleine Olnek

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RUMOR(S)CENA – SOS CINEMA Esegesi del film SUZANNA ANDLER di Benoit Jacquot – Il titolo italiano aggiunge all’originale Suzanna Andler la parola Gli amori di…Sbaglia, perché di amori nell’immateriale trasposizione che Benoit Jacquot ha fatto della piece del 68 di Marguerite Duras e che lei stessa non amava,di amori non ce ne sono. Jacquot raffinatissimo uomo.di Cinema e Teatro deve averla amata moltissimo proprio per la sottile forza metaforica sull’abbandono dell’amore,per sempre.Se ne La Maladie de la mort , portato in scena magnificamente anni fa da Fanny Ardant, un uomo cerca  di imparare ad amare, in Suzanna Andler una donna cerca invece di imparare a non amare.Sia il marito ricco che l’ha tradita in continuazione e l’ha resa un soprammobile di lusso , sia l’amante squattrinato che le propone di riaccendere i sensi.Tutto chiuso in una grande villa sul mare d’inverno di Saint Tropez,che Suzanna deve decidere se affittare per l’estate ,il film di Jacquot è puro Cinema e non Metateatro come si potrebbe pensare a prima vista. Perchè del Cinema assume, pur nella nella sua unità di tempo e luogo,quella magica astrazione spaziotemporale che attraversa la mera rappresentazione. Il corpo, lo sguardo, il volto di Suzanna sono quelli totalmente astratti di Charlotte Gainsbourg, che con un filo di voce (vederlo assolutamente in v.o.) procede in minigonna, pelliccia e stivali come un mix di stereotipi fra bimba e puttana. La donna comprata rimasta bambina, che realizza di aver rinunciato all’amore non riuscendo a viverlo neppure con un giovane amante. Nelle luci mediterranee invernali Suzanna è il fantasma del disamore,della disperazione dell’amarezza di non saper amare,più nessuno,nemmeno se stessa al punto di meditare il suicidio.Benoit Jacquot non solo filma e osserva la Gainsbourg , già sua musa nel meraviglioso Tre Cuori, ma entra nel film e nella vicenda nella scena cardine della telefonata fra Suzanna e il marito lontano,dando voce all’uomo.In una sorta di versione languida sfibrata sottivoce de La Voce umana di Cocteau, che proprio qualche  anno fa Jacquot portò in scena con una grande Adriana Asti. Duras avrebbe amato questa versione della sua piece rinnegata? Difficile saperlo,forse si per il suo coraggio radicale.Io l’ho amata molto,come  monito estremo e senza mezzi termini nel coniugare disamore e rinuncia a se stessi, ancor prima che agli altri. Snervante e sublime,come da un altro mondo.

©Christophe-Beaucarne-Les-Films-du-Lendemain

SOS CINEMA-Esegesi del film WILD NIGHTS WHIT EMILY di Madeleine Olnek – Dopo il sublime appassionato A quiet Passion del grande autore inglese Terence Davies,Emily Dickinson l’immensa poetessa americana ritorna nel film di Madeleine Olnek, regista indipendente da Sundance, attenta a un Cinema Queer Lesbico spesso molto ironico, come nello spassoso Copendent Lesbian Space Alien Seek Same in stile Ed Wood.Nelle sue mani la schiva introversa massima poetessa diventa ben altro.Basandosi sul ritrovamento di lettere della Dickinson ,in cui riviste al laser appare il nome della cognata e amica di gioventù Susan, la Olnek compie una rilettura lesbica. Mettendo al centro del racconto la passione sessuale e sensuale fra le due donne,protrattasi dall’adolescenza ben oltre il matrimonio di Susan col fratello di Emily. Olnek sceglie la via della commedia degli equivoci, con una leggerezza stupenda, irriverente e rispettosa insieme della Dickinson. Riportandola su un piano umano,che in qualche modo la accresce.Siamo a tratti dalla parti di quel fenomenale periodo del Cinema indipendente Usa Anni 80,dove tutto divenne possibile anche sessualmente e da cui uscirono giganti come John Waters ,Jim Jarmush ,John Sayles(suo il capolavoro lesbico Lianna),che rivoluzionarono il Cinema e il suo linguaggio profondo e inconscio.Il film della Olnek decisamente molto bello e scandito su tempi perfetti -in ammirevole equilibrio fra dramma e comedy- trova nelle meravigliose Molly Shannon e Susan Ziegler (Emily e Susan da adulte) due interpreti misurate e sfrenate insieme,sempre magnetiche e umanissime.

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