Co-Scienze, Culture — 08/03/2019 at 10:19

Padova, 21 marzo XXIV Giornata nazionale della Memoria e dell’Impegno. Per ricordare tutte le vittime innocenti delle mafie.

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RUMOR(S)CENA – L’INFORMAZIONE SORGENTE DI DEMOCRAZIA – LIBERA – AVVISO PUBBLICO – PADOVA – L’appello di partecipare tutti assieme viene da Padova dove il 21 marzo si svolgerà la XXIV edizione della Giornata nazionale della Memoria e dell’Impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie, promossa da Libera (l’associazione presieduta da Don Luigi Ciotti) , Avviso Pubblico e Articolo 21 Veneto, (una rete di enti locali impegnata a promuovere la cultura della legalità) a cui aderisce la Federazione nazionale della stampa e Articolo 21.Passaggio a Nord Est, orizzonti di giustizia sociale” è il tema scelto per questa manifestazione. L’invito è stato rivolto durante il convegno “L’informazione sorgente di democrazia” che si è svolto nella sala Impastato della Banca Etica della città patavina mercoledì 6 marzo a cui hanno partecipato Don Luigi Ciotti, Giuseppe Giulietti (presidente Fnsi), Nicola Chiarini, Carlo Muscatello, Monica Andolfatto (segretaria del Sindacato giornalisti del Veneto), giornalista del Gazzettino alla quale era state rivolte minacce da parte della camorra che si è infiltrata nel Veneto e che hanno portato a emettere da parte della Direzione distrettuale antimafia 50 misure di custodia cautelare, tra cui quella al sindaco di Eraclea.

da sinistra Don Luigi Ciotti, Giuseppe Giulietti, Nicola Chiarini, Monica Andolfatto

Un incontro per sottolineare l’importanza del lavoro giornalistico come strumento per illuminare le zone d’ombra, dove spesso si annidano criminalità organizzata e malaffare. A sostegno di Monica Andolfatto sono arrivati a Padova colleghi delle rappresentanze sindacali provenienti da Trento, Trieste e Rovigo per affermare, ancora una volta, quanto sia importante il ruolo di una stampa libera per vigilare affinché la legalità non venga mai meno. Pier Paolo Romani coordinatore nazionale di Avviso Pubblico nel suo intervento ha sottolineato la gravità del fenomeno della pressione delle mafie che si rivolge anche a molti amministratori «sotto tiro e il problema del radicamento mafioso in Veneto esiste e non va sottovalutato. L’importante è esserci tutti il 21 marzo per far sentire tutti insieme la volontà di ribellarsi alle mafie».

Ed ecco che le parole di Don Lugi Ciotti sono ancora una volta illuminate da una coscienza che vuole diffondere un messaggio di alto valore etico: «La democrazia cresce solo con cittadini informati, dotati di coscienza critica, capaci di distinguere. Perciò l’informazione deve essere esercizio responsabile di libertà. Non dobbiamo solo esprimere solidarietà verso i giornalisti minacciati (lui stesso è giornalista, ndr) ma assumere un ruolo di corresponsabilità, farci carico tutti insieme per contrastare ogni forma di illegalità. L’informazione è un bene comune e non deve essere condizionato o inquinato da interesse di parte. Deve essere libera, pluralista e rigorosa e molta informazione non lo è ma è condizionata. Deve liberarsi dal peccato del sapere: la superficialità – ha proseguito Don Ciottie deve cercare la profondità, la complessità. Il giornalismo d’inchiesta è al primo posto in Libera. L’informazione deve alimentare una coscienza critica e parlare di etica come professione (un appello che aveva già rivolto a tutti i delegati del Congresso Fnsi a Levico Terme, ndr) deve essere alla base perché senza coraggio la vita è meno vera. Il male non è di solo chi lo commette ma anche di chi lo lascia stare».

Il presidente di Libera ha anche ricordato come non si conosca ancora la verità sui tanti omicidi di mafia e rivolto un appello: «Abbiamo bisogno di persone che ci aiutino a cercare la verità». A Padova il 21 marzo saranno letti i circa 1000 nomi di vittime innocenti delle mafie: cittadini, magistrati, giornalisti, poliziotti, carabinieri, sacerdoti, imprenditori, sindacalisti, esponenti politici e amministratori locali a cui le mafie hanno tolto la vita solo perché, con rigore, hanno compiuto il loro dovere. Tra questi anche il poliziotto Nino Agostino come ha ricordato Don Ciotti: «la madre Augusta Agostino, madre dell’agente ucciso insieme alla moglie, Ida Castelluccio il 5 agosto 1989 , è morta senza conoscere la verità e chi sono gli assassini del figlio e di sua nuora che aspettava un bambino».

La criminalità organizzata e le mafie cercano di impedire di parlare e scrivere per denunciarne le loro azioni e l’intervento di Monica Andolfatto è un forte richiamo a non desistere: «Cerchiamo di creare una presa di coscienza su un fenomeno che non si può più chiamare infiltrazione ma radicamento. Contrastiamo in tutti i modi i bavagli e le intimidazioni ai giornalisti, che siano querele, minacce o precariato». È una notizia di ieri che la giornalista Marilù Mastrogiovanni direttrice de Il Tacco d’Italia è stata posta sotto scorta per decisione del Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza di Bari ( L’Osservatorio Fnsi e Odg si occupa dei cronisti minacciati e notizie oscurate conta ben 22 giornalisti sotto scorta in Italia: un record europeo). «La minaccia ad un collega è una questione che riguarda tutta la categoria, e che richiede una presa di posizione da parte di tutti i giornalisti», ha spiegato il segretario del Sindacato Trentino Alto Adige Rocco Cerone.

 

 

Anche Bruno Pigozzo vicepresidente del Consiglio regionale del Veneto presente al convegno ha ribadito l’importanza di una «trasparenza e informazione sono indispensabile non solo alla politica ma all’intera società. Se il cittadino viene informato e reso cosciente della realtà allora è un cittadino libero». Giuseppe Giulietti non ha dubbi a riguardo: « Saremo a Padova il 21 marzo per ribadire ancora una volta che è importante partecipare ad un meccanismo collettivo di controllo da parte di tutta la stampa ma la politica deve stare sempre un passo avanti alla magistratura e garantire la legalità. Manca un noi collettivo e non dare importanza all’io. Il problema è illuminare i territori oscurati. Viviamo una stagione di egolatria mentre dobbiamo garantire la scorta mediatica come è stata chiamata dai genitori di Giulio Regeni, a tutti coloro vengano minacciati. La manifestazione a cui parteciperemo è un appuntamento di dignità nazionale (la Giornata della Memoria e dell’Impegno è diventata nazionale con la legge 20/2017, ndr), dove verranno ricordati tutti i nomi delle vittime della mafia senza distinzione alcuna. Una festa di speranza e di legalità per evitare di dimenticare che è la comunità dei cittadini ad essere minacciata – ha spiegato il presidente Fnsi – ed è sbagliato pensare che se si parla di mafie si commette un danno d’immagine di quel territorio coinvolto. Dire che un giornalista è costretto a vivere sotto scorta non è una festa ma un lutto. Prestiamo attenzione alle parole: il silenzio, il guardare da un’altra parte è un errore come lo è chi delegittima chi vive sotto scorta. Dobbiamo impegnarci per una campagna contro i tagli all’editoria e contro le querele bavaglio. Il Consiglio d’Europa ci ha fatto precipitare in fondo alla classifica per la libertà di stampa. Sono colpi di lupara contro il lavoro dei giornalisti».

Giuseppe Giulietti ha infine voluto ricordare l’impegno di impedire l’archiviazione sulle indagini del delitto di Ilaria Alpi e Miran Hrovatic avvenuto 25 anni fa a Mogadiscio in Somalia. La speranza che venga rilasciato Padre Paolo Dall’Oglio tenuto in ostaggio dall’Isis insieme ad altre 23 persone in Siria dopo che le ultime notizie lo danno in vita. La liberazione di Silvia Romano rapita in Kenya. Ricordando anche Santo della Volpe il giornalista scomparso nel 2015 che è stato anche presidente Fnsi e, infine, Roberto Morrione giornalista Rai scomparso nel 2011 che ha collaborato anche con Don Luigi Ciotti, diventando direttore di LiberaInformazione, l’ osservatorio sull’informazione per la legalità e contro le mafie, impegnandosi fortemente nelle battaglie antimafia e nella formazione di giovani redattori del sociale.

A lui è intitolato il Premio Roberto Morrione che ha come obiettivo di promuovere e incentivare il giornalismo investigativo. A Padova è stata annunciata anche la manifestazione del 3 maggio che celebra in tutta Italia la Giornata Mondiale della Libertà di Informazione. A Trento il 2 maggio il Sindacato Giornalisti del Trentino Alto Adige insieme al Sindacato Giornalisti Veneto, all’Associazione Stampa del Friuli Venezia Giulia, alla FNSI, Articolo 21, OBCT, promuovono la prima delle due giornate nazionali dedicate a questo tema. Alle 11 nel salone di rappresentanza del Comune di Trento a Palazzo Geremia interverranno il presidente FNSI Giuseppe Giulietti, il presidente di Articolo 21 Paolo Borrometi (uno dei 22 giornalisti italiani sotto scorta), la segretario del Sindacato Giornalisti del Veneto Monica Andolfatto, il Segretario dell’Associazione Stampa del FVG Carlo Muscatello. Coordinerà i lavori il Segretario del Sindacato Giornalisti del Trentino Alto Adige Rocco Cerone. Sono stati invitati il Sindaco Alessandro Andreatta, il Presidente della Provincia Maurizio Fugatti e la giornalista turca Fazila Mat.

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