Recensioni — 07/02/2023 at 11:36

In stato di grazia: un ardito equilibrio fra creazione artistica e rispetto della persona

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RUMOR(S)CENA – MILANO – Proseguendo lungo un coerente itinerario di ricerca, che si è già manifestato con La banca dei sogni, la compagnia Domesticalchimia (un nome bizzarro quanto suggestivo, che allude a una connotazione artigianale della magia: quasi un ossimoro), con In stato di grazia affronta un tema ancor più impegnativo per le sue implicazioni sociologiche: il rapporto fra genitori e figli. E lo fa indirizzando la propria attenzione sulla situazione di genitori con figli portatori di forme diverse di disabilità: dall’autismo, alla sindrome di down, al ritardo cognitivo, al disturbo ipercinetico. Ne nasce uno spettacolo atipico nella forma, proposto come “favola inchiesta ispirata a Pinocchio interpretata da otto bambini con e senza disabilità”, dove all’azione teatrale si alternano le interviste video dei genitori dei medesimi otto bambini e ragazzi che vediamo agire in scena, di un’età compresa fra i nove e i quindici anni.

Matilde-foto-Soheil-Raheli

Secondo la regista Francesca Merli e a Laura Serena e Lia Gallo (attrici non prive di interessi ed esperienze psicopedagogiche), che hanno collaborato al progetto e all’elaborazione drammaturgica, il Pinocchio di Collodi proponeva, in modo abbastanza trasparente, l’archetipo di una famiglia anomala. E da questa intuizione sono partite, con un laboratorio durato un anno rivolto agli otto bambini, che ha tuttavia coinvolto anche i genitori. L’obiettivo dell’operazione non era puramente teatrale, ma implicava un impegno sulla integrazione di bambini abili e disabili. E proprio questa visione etica, sottesa al lavoro, ha messo le tre artiste di fronte all’interrogativo sull’opportunità di esporre in pubblico la sofferenza della disabilità. È inutile ricordare come spesso si è riscontrata in teatro una carenza di questa sensibilità umana.

Matilde-foto-Soheil-Raheli

La risposta che Domesticalchimia ha fornito a questa domanda è sottesa al singolare titolo scelto per lo spettacolo, che rivela la ricerca di un equilibrio, fra l’esplorazione e la resa artistica, da un lato, e il rapporto umano dell’altro: cioè uno stato di grazia. Un equilibrio perennemente precario, che però si può asserire essere stato raggiunto, anche negli inevitabili imprevisti che si possono verificare in scena. A prova di ciò riporterei il parere di una spettatrice, che si dichiara non particolarmente interessata al teatro del sociale o con disabili: “Ho trovato lo spettacolo spassoso e piacevole, anche se i temi drammatici non erano affatto nascosti né accantonati, e nessun bambino era escluso dalla sua quota di sofferenza. Il mio un applauso finale non è stato un atto di elemosina: mi sono davvero divertita. Mi sono anche resa conto dei problemi che hanno dovuto affrontare le attrici/operatrici, i confini della libertà da dare ai bambini, disabili o normodotati che fossero, la difficoltà di gestire l’imprevisto innamoramento fra due piccolini (Tiago e Matilde) che si rivela con un tenerissimo bacio in bocca”.

Raffaele con Lia Gallo e Laura Serena foto Soheil Raheli

Efficaci nel loro duplice ruolo di attrici di conduttrici di un evento che ha inevitabilmente anche le a connotazione di un happening: Lia Gallo, puntiglioso Grillo parlante e Laura Serena, seducente Fata dai capelli turchini dalla parrucca celeste e la maliziosa, trasparente crinolina seicentesca. Appezzabile la franchezza e la disponibilità dei genitori, nelle interviste condotte con onestà e rispetto da Francesca Merli: un messaggio di integrazione rivolto a tutti gli adulti.

Non casualmente lo spettacolo si inserisce in un progetto di Campo Teatrale, che promuove nelle scuole e sul territorio un teatro che sia strumento di inclusione, di affermazione di sé e di rispetto per la diversità. Inoltre, per ogni biglietto venduto nella stagione 2022/23, Campo Teatrale si impegna a piantare un albero in varie regioni dell’Africa, e non soltanto. Ma ciò che rimane più impresso è l’appassionato impegno dei bambini, che emerge dal sorriso gioioso di Matilde, ma anche nel volto imbronciato di Tiago, nella timida grazia di Chiara: momenti niente affatto patetici, che attingono invece a livelli di poesia.

      

Chiara foto Soheil Raheli

Visto a Milano il 4 dicembre 2022 a Campo Teatrale di Milano

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