Cinema, Recensioni Film, SOS CINEMA — 07/02/2023 at 11:56

Bussano alla porta, sono le nostre paure inconsce

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RUMOR(S)CENA – SOS CINEMA – Esegesi del film BUSSANO ALLA PORTA di M.Night Shyamalan – 5 punti cardine di riferimento, per addentrarsi nel nuovo stupefacente incubo horror filosofico del Maestro di tutte le nostre paure inconsce M.Night Shyamalan. E nel suo “bosco” simbolico dove una coppia gay con figlioletta è costretta a scegliere, da 4 inquietanti personaggi, chi uccidere fra loro 3 per salvare l’umanità dalla fine del mondo. 1)L’apocalisse di Giovanni  2)Ifigenia in Tauride di Euripide già riletta al Cinema da Yorge Lanthimos ne “Il sacrificio del cervo sacro” 3) “La scelta di Sophie” di Alan Pakula tratto da Williams Styron 4) l’Hitchcock de “La congiura degli innocenti” dove l’orrore si tinge di surreale in un altro”bosco” 5) L’uso della fiaba nella psicanalisi ,in particolare in Jung.  “Bussano alla porta” è infatti una favola nera, in cui precipitano poco a poco influenze mitologiche e stereotipi culturali moderni. Uno specchio perfetto e concentrato da Kammerspiel ,dove riflettere un’altra delle grandi paure rimosse a suon di false sicurezze(anche in quel cottage nel bosco c’è maxi tv e tutto l’armamentario delle false protezioni domestiche):  la fine del mondo. Se nel superbo “Old” Shyamalan affrontava la paura di invecchiare in un resort sul mare, in questo perfetto “Bussano alla porta ” indaga la paura della fine tout court, totale e planetaria. La mette di fronte a una scelta estrema, a un sacrificio  personale e costruisce un apologo chiaro e tesissimo sull’impossibilita’ di crearsi sicurezze di fronte all’ineluttabile.   Non a caso ,se in “Old” a invecchiare di colpo era un gruppo di turisti in piena forma fisica e in poca forma psichica, in “Bussano alla porta ” a doversi sacrificare è una coppia gay per secoli oggetto di aggressioni omofobiche quindi martire in partenza, come gli ebrei ne “La scelta di Sophie”. Il girato è magistrale, essenziale, velocissimo, sintetico, assolutamente mozzafiato tra il Kubrick di “Shining” e la frontalità di Sergio Leone. E non è secondaria la scelta di un cast formidabile. Tra  cui notevolissimi :Dave Bautista gigantesco orco fiabesco ,Abby Quinn(gia’ nel remake di “Prima del matrimono) e Nikki Amuka-Bird(“Old”)  inquietanti invasate da famiglia Manson e Ben Aldridge di nuovo new gay come nel bellissimo “Spoiler Alert” ancora inedito in Italia.

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