Spettacoli — 05/11/2021 at 16:02

Ulisse approda sull’isola della Gorgona e trova riparo

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RUMOR(S)CENA – ISOLA DELLA GORGONA – Il viaggio inizia su un’imbarcazione dal nome Superba, diretta all’isola della Gorgona, dove Ulisse attende insieme ai suoi compagni di avventura lo sbarco di un numero limitato di uomini e donne. Un’isola su cui vivono tanti “Ulisse” non per cause avverse del mare, naufragi o tempeste, ma per espiare una pena. Ben prima dell’arrivo degli spettatori, partiti per assistere alla rappresentazione di Ulisse o i colori della mente, qui sono arrivati Gianfranco Pedullà, Francesco Giorgi e Chiara Migliorini che alla Gorgona hanno dato vita al “Teatro del Mare”: un laboratorio con la finalità di permettere ai detenuti di vivere un’esperienza di comunicazione sociale mediata dai linguaggi teatrali, in una commistione di azioni artistiche, di culture e lingue per le diverse provenienze dei residenti della Casa di Reclusione. Un incrocio multietnico in grado di arricchire il progetto del regista della Compagnia di Teatro Popolare d’Arte. Sulle diversità di una comunità di detenuti si basa il concetto di inclusione sociale che prevede il recupero durante la detenzione.


Qui Ulisse – uomo si trova ad agire a diretto contatto del mare e si confronta con una condizione di isolamento dettata, anche, dal dover vivere sull’isola e non solo dentro le mura carcerarie. I detenuti presenti alla Gorgona beneficiano di una libertà altrove sconosciuta: lavorano la terra e accudiscono gli animali godendo di una libertà di movimento che altrove non sarebbe possibile, ma qui diventa un valore aggiunto, al fine di tornare alla vita esterna con delle potenzialità da sfruttare grazie all’apprendimento di mansioni professionali nel settore dell’agricoltura e vinificazione, attività praticate sull’isola. Il teatro qui trova una sua collocazione idonea e rappresentativa nel contesto in cui si svolge: la conformazione stessa dell’isola che diventa palcoscenico e scenografia naturale senza artifici, gli elementi a disposizione come l’aria, l’acqua e la terra. Un microcosmo umano immerso in macrocosmo naturale. Ulisse o i colori della mente concede al visitatore – spettatore un’occasione unica e irripetibile: l’estrema vicinanza con un luogo di reclusione che si trasforma in un ambiente aperto e accogliente.

Ulisse o i colori della mente crediti foto di Alessandro Botticelli

Un teatro in cui gli echi sonori di voci e di suoni emanano antiche melodie. Compaiono le sirene che ammiccano con maschere di uccelli piumati, appare un cranio e ossa umane. Il loro canto attrae Ulisse, ma invano, subentra un coro lamentoso come una voce da un altrove sconosciuto mentre l’uomo viene legato per evitare di cadere nel desiderio. La polvere si solleva dal suolo e si percepisce il suo sapore amaro. Si ode il verso stridulo del gabbiano. Il vento sibila sull’isola, il cielo si oscura per l’avanzare di nuvole minacciose. È l’ira degli dei che si abbatte su chi non ha voluto inchinarsi al loro volere. La punizione divina come metafora di quella comminata a chi ha infranto la legge terrena. Gli attori hanno visi induriti, espressivi, segnati, danzano e cantano nelle loro lingue d’origine. Alcuni vengono dall’Africa come lontani navigatori giunti da terre lontane. Il mito e la poesia si fondono insieme. La maga Circe è vestita di rosso seducente per catturare e trasformare gli uomini in bestie fino a costringerli a inginocchiarsi e grugnire diventati dei maiali per essere considerati delle “stupide creature”.

crediti foto di Alessandro Botticelli

Spettacolo poetico e struggente dove la partecipazione si fa naturale e spontanea nell’aderire ad un patto con il teatro e con l’umanità che è presente anche nelle azioni più comuni, l’accoglienza, la partecipazione al dibattito dopo la rappresentazione insieme agli attori, al direttore del carcere Carlo Mazzerbo, tutti uniti per dialogare insieme e condividere un’esperienza che termina solo con l’imbarco verso la terra ferma. Ulisse si congeda da noi e forse ha scelto di restare lì, novella Itaca.

Visto sull’Isola della Gorgona il 26 settembre 2021

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