Recensioni — 05/08/2023 at 12:31

La vita della memoria: recital Arvigo-Ernaux

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RUMOR(S)CENA – GENOVA – La memoria per Annie Ernaux premio Nobel 2022, in una concezione che trasfigura l’ineludibile influsso proustiano, non recupera il tempo perduto della vita, bensì la salva, la vita di ciascuno e quindi quella di tutti. Strumento di questo salvataggio, che la scrittrice francese richiama con insistenza e che ha profondamente a che fare con il ‘sentimento’ che percorre la vita anche quando ne perdiamo il contatto, ma che contemporaneamente ne preserva laicamente ovvero agnosticamente quella religiosità che la parola porta con sè, è la scrittura capace di disegnare i tratti della memoria della vita o della vita della memoria, dando a questi una dimensione che va oltre la contingenza pur mantenendola intatta.

Alla scrittura Ernaux sembra accedere vedendone una sorta di tautologicamente soggettiva oggettività, in cui il perdersi del passato nel futuro e di entrambi nel presente che non può essere fissato è evidenza trasfigurata in un tempo che si fa circolare, e dalla scrittura emerge così e diventa concreta sostanza del cuore e della mente una sorta di ‘realismo della memoria’ che nella parola scritta trova, e appunto salva, la realtà della realtà.

Tutte le immagini scompariranno è dunque il titolo di questo recital su testi di Annie Ernaux portato da Elena Arvigo de Il Teatro delle Donne di Firenze al genovese Festival in una notte di Estate di Lunaria Teatro. Un recital che a partire proprio da quella premessa estetica, necessaria anche alla stessa drammaturgia, si addentra, svelandoli, nei profondi recessi di quella oggettiva-soggettività narrante su cui la scrittrice francese ha costruito uno dei suoi racconti più famosi L’evento, da cui fu tratto il film La scelta di Anne – L”Événement vincitore del Leone d’oro alla Mostra del cinema di Venezia 2020, un accadere che mescola, in questa vera e propria ricostruzione teatrale, quasi ne fosse una premessa di consapevolezza poi vissuta posticipatamente, con i ricordi che sostanziano un’altro suo racconto, La donna gelata.

Entrambi straordinari e scandalosi inciampi della vita, la relazione con un giovane studente di trent’anni più giovane, lei già moglie e madre, in cui precipitano i momenti di una personalissima educazione sentimentale, e poi, o prima quando la scrittura incrocia e ridisegna il tempo degli accadimenti, la scelta di una ragazza “che cerca disperatamente di abortire in un mondo che non le riconosce questo diritto”.

Situazioni narrative entrambe capaci di consolidare oppositivamente e dinamicamente il soggettivo nella sua singolarità con l’oggettivo di una Società che fatica a comprendere ed evolvere, così che questo soggettivo possa e riesca a contribuire al mutamento anche nel mondo di ciò che la vita ci ha mostrato.

Una trama indissolubile che la parola, talvolta lirica e spesso tragica ma sempre necessariamente letteraria, costruisce e in cui questi due elementi si valorizzano e paradossalmente comprendono, mantenendo la essenziale irriducibilità dell’uno nella mutevole Storia dell’altro.

A tutto ciò dà un essenziale contributo la presenza scenica di Elena Arvigo, soggetto drammaturgico con la sua propria singolarità capace di fondersi nella singolarità della scrittura senza strappi o infedeltà, ma insieme soggetto recitante, attrice che quella parola ‘agisce’, più che recitare, riuscendo così ad esserne insieme dentro, artuadianamente commossa, e fuori, brechtianamente alienata a sollecitare il nostro partecipare e soprattutto ‘entrare’ con lei.

Una bella prova, dunque, sia di scrittura scenica che di recitazione, grazie alla quale gli elementi di scavo e quelli di denunzia, evidenti soprattutto nel racconto di Anne e dell’evento che le accade, non si sovrappongono elidendosi ma si completano.

In piazzetta San Matteo a Genova in una scenografia semplicemente di luce (e ombra) che favorisce nella Arvigo la scelta e la capacità di uscire dalla semplice lettura per essere, dei testi scelti, vera e propria protagonista. Una grande partecipazione e con-fusione di affetti sigillate dai molti applausi finali.

TUTTE LE IMMAGINI SCOMPARIRANNO da testi di Annie Ernaux Premio Nobel 2022, progetto e regia Elena Arvigo, con Elena Arvigo, Il Teatro delle Donne Firenze.

Visto a Genova in piazzetta San Matteo il 31 luglio 2023

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