Teatro, Va in scena a — 05/05/2013 at 18:02

Voci di dentro del gruppo “Stranità” in prima nazionale al Teatro della Corte di Genova

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Va in scena a Genova in prima nazionale, domenica 5 e lunedì 6 Maggio 2013 alle ore 20.30 lo spettacolo Voci di dentro al Teatro della Corte (Teatro Stabile di Genova). Anna Solaro, attrice e regista presso il Teatro dell’Ortica di Genova, coordina da anni un gruppo teatrale molto speciale, Stranità, un laboratorio di teatro sociale svolto in collaborazione con il Centro di Salute Mentale della ASL 3 in un percorso di teatro integrato che porta in scena laboratori e spettacoli. Una sfida per la salute mentale: le dispercezioni uditive, le voci, sono un aspetto tragico e misterioso della vita di molti individui. Queste voci di dentro sono rappresentate – attraverso canoni poetici, la liberazione creativa del corpo e l’autoironia sempre sottesa alle diverse situazioni – in una pièce che racconta sul palcoscenico la solitudine fatta di tanti personaggi interni che devastano e rendono a volte impossibile vivere, lavorare, amare o anche solo sopravvivere. Attraverso il racconto collettivo si disvelano le mille sfaccettature, i “botta e risposta” che fanno la parte del leone nella vita degli “uditori di voci”. Un problema che la moderna psichiatria non ha risolto, che i farmaci non hanno guarito e che ora il nostro teatro affronta, anche per alleggerire ogni singola persona di un carico che sovente è troppo grande da portare.

Il progetto verrà mostrato e condiviso con i ragazzi e gli insegnanti degli Istituti di Scuola secondaria di II grado, avvicinando gli studenti all’azione teatrale e artistica, intesa non solo come espressione di sé, ma come impegno, come “luogo” della riflessione pubblica, di miglioramento della qualità della vita. Pensiamo utile ricondurre il nostro lavoro ad esperienze emotive vicine alla quotidianità dei ragazzi, proponendo una riflessione su ciò che è classificato “dentro” e ciò che è “fuori”. Ciascuno infatti ha sperimentato il disagio dell’essere escluso dal gruppo o dal proprio sé. Durante gli incontri con il gruppo di Stranità i ragazzi della scuola potranno dire e mostrare le loro “voci di dentro”: con gli amici, in famiglia, in classe, nella folla, nel silenzio. Partendo da questa spontanea condivisione cercheremo insieme una maggiore consapevolezza sulle dinamiche che generano la patologia.

Il Teatro dell’Ortica nasce a Genova nel 1996 per sviluppare un progetto di Teatro di Comunità con sede nei locali della Provincia di Genova siti nell’Auditorium in Via Allende a Molassana. Nel 1999 inizia un percorso nell’ambito del Teatro Sociale che coinvolge soggetti che si trovano in condizione di disagio e di emarginazione. Dal 2006 si organizzano laboratori teatrali per bambini, adolescenti e adulti. Il Teatro dell’Ortica collabora con enti e associazioni differenti offrendo sia formazione specialistica che formatori, propone attività laboratoriali nelle scuole. Dal 2008 partecipa a progetti di partnership europea sull’uso del Teatro Sociale. Il Teatro dell’Ortica raggruppa un nucleo di attori che proviene da esperienze formative diverse, dall’animazione al cabaret, al teatro dell’assurdo. Anche quest’anno partono le offerte formative, per cui al corso di Operatore Pedagogico Teatrale, giunto alla settima edizione, si aggiungono la Scuola di Teatro Comico e vengono riproposti i corsi di Teatro per bambini e adolescenti.

Anna Solaro, cofondatrice del Teatro dell’Ortica, attrice, regista e operatrice pedagogico-teatrale, da anni coordinatrice del gruppo teatrale Stranità.

Stranità è il nome del laboratorio di teatro sociale del Teatro dell’Ortica che, oltre operatori socio-sanitari, attori e volontari, coinvolge alcuni pazienti psichiatrici in collaborazione con la Salute Mentale della ASL3 genovese e con il supporto della Regione Liguria. Stranità nel 2013 compie vent’anni! È nata dall’esperienza del laboratorio teatrale: è un luogo attento al processo, all’apertura, all’accoglienza in cui ognuno fa come si sente e come può, senza essere giudicato, coinvolgendo la cittadinanza e rendendo il teatro uno strumento “vivo”, uno strumento di lotta all’emarginazione sociale e di promozione culturale per i cittadini.

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