Culture — 05/04/2017 at 23:52

L’inaugurazione del Teatro delle Ariette: “un patto tra l’uomo e la natura”

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CASTELLO DI SERRAVALLE VALSAMOGGIA (Bologna)- Chi ha avuto la fortuna di andarci sa cosa significa fare teatro in un luogo lontano dalle città, dai teatri con i velluti. In mezzo alla campagna immerso nel verde. Si sale per una strada che costeggia boschi e torrenti e una volta arrivati in cima alla collina chi ti accoglie lo fa con semplicità e una generosità famigliare quale potrebbe essere la visita ad amici e parenti. Con l’unica differenza: il convivio è anche l’occasione di assistere a spettacoli unici nel suo genere dove la creazione artistica è gemellata al piacere di degustare i prodotti della terra, alimenti sani e genuini preparati artigianalmente.  Succede in un ex deposito di attrezzi agricoli divenuto negli anni uno spazio artistico gestito dal Teatro delle Ariette.  Sabato 8 aprile   viene inaugurato  acquisendo  il nome del luogo che lo accoglie e della Compagnia che lo abita, chiamandosi Teatro delle Ariette. Sorto in mezzo alla campagna, circondato dai boschi per sancire un patto tra l’uomo e la natura.  Paola Berselli, Stefano Pasquini, Maurizio Ferraresi sono i “padroni di casa” e gli artisti che lo hanno fatto nascere.

Inaugurato per la prima volta l’8 aprile del 2000 con lo spettacolo di Armando Punzo e Nicola Rignanese “Teatro no”, il Deposito Attrezzi non è natocome un vecchio edificio ristrutturato ma è stato immaginato delle Ariette a partire dalla disponibilità di una superficie edificabile in proporzione alla superficie della loro azienda agricola. Non potendo chiedere di costruire un teatro, doveva per forza essere un edificio rurale. Così, nello spirito del Teatro nelle Case, è stato presentato il progetto per la realizzazione di un deposito attrezzi, da usare per farci teatro come già avevano usato la casa, il fienile e i campi. I lavori sono iniziati il 28 giugno del 1999 e costruito dalle mani di Paola Berselli, Stefano Pasquini e Maurizio Ferraresi. La costruzione è stata completamente autofinanziata, usando i risparmi che Paola e Stefano avevano fatto in dieci anni di attività agricola e agrituristica, coltivando la terra delle Ariette, trasformando in cibo il grano, i pomodori, le patate, servendoli ai clienti. L’inaugurazione avviene alla presenza di tanti artisti con i quali le Ariette hanno condiviso il proprio percorso artistico.

 

Alle ore 11 Marco Martinelli legge “Farsi luogo. Varco al teatro in 101 movimenti” (ed. Cue Press 2015),  regista, drammaturgo e fondatore del Teatro delle Albe. Per Martinelli il concetto di “farsi luogo” rovescia la barbarie uniformante della società dei “non-luoghi”: è un concetto-strumento di lavoro, viene da lontano e torna a più riprese nell’illustrazione della sua arte di drammaturgo e regista, per un teatro che trovi il proprio senso anche, ma non solo, nella creazione di comunità. Non un manuale di teatro, ma una mappa etica e estetica per la prassi scenica, il rinviare tutto al fuoco primario che fa ardere l’attore-artista.
Alle ore 14  “Walkabout – Camminata Sul Tetto del Mondo”, esplorazione partecipata con sistemi whisper-radio, a cura di Carlo Infante di “Urban Experience”.

Walkabout significa “cammina in giro”: è un format di performing media in cui conversazioni peripatetiche si combinano con trasmissioni radiofoniche nomadi, per un’esplorazione partecipata. Un’azione di resilienza che trova in questa frase una sua esplicitazione: “Viaggiamo dentro noi stessi quando ci ritroviamo in luoghi che ci ricordano cosa cerchiamo”.
Alle ore 15.30  il film “Parliamo d’amore? (in Valsamoggia)” di Stefano Massari e Stefano Pasquini ( Italia, 2016, produzione Teatro delle Ariette), che vede protagonisti i ragazzi del Collettivo La Notte e gli spettatori incontrati lungo il percorso di ‘Territori da cucire 2016’, progetto di teatro e cinema per il territorio della Valsamoggia che il Teatro delle Ariette cura dal 1997.

 

 

Teatro delle Ariette-Tutto quello che so del grano foto Stefano Vaja

Alle ore 17 Enrico Falaschi, Massimo Marino, Stefano Vaja, Stefano Pasquini presentano il libro “TEATRO DELLE ARIETTE. La vita attorno a un tavolo” a cura di Massimo Marino (ed. Titivillus 2017). Il libro racconta il Teatro delle Ariette, di una piccola comunità che non ha mai abbandonato l’idea che rappresentare spettacoli voglia dire incontrare altri intorno a storie, preferibilmente vere, piene di vita, perché così sono più credibili, e che fare teatro debba essere anche una forma moderna del convivio. Perché attorno a un tavolo non si consuma solo un pasto: si scambiano esperienze, gioie, dolori. Il libro ne segue i faticosi inizi, il successo italiano ed europeo di Teatro da mangiare? e degli altri spettacoli, i laboratori, gli incontri, il teatro nelle case… Una storia narrata attraverso diari, lettere, testi teatrali composti dal 2000 a oggi, con i racconti di ciò che è avvenuto oltre le parole, dietro le parole, attorno a un tavolo, a tavoli diversi, tra necessità dell’incontro e inquietudine, tra voglia di vivere e lutti, in una vicenda che inizia da quel 1989 che ha sgretolato certezze e avviato nuovi cammini.

 

Sul tetto del mondo Stefano Pasquini e Maurizio Ferraresi

Alle ore 18.30 Francis Peduzzi, direttore dal 1991 di Le Channel, Scène Nationale di Calais (Francia) in “Il fiume va. L’idea di un teatro” parlerà della sua esperienza di direttore e della sua idea di teatro pubblico.

Alle ore 20 partecipazione di Daniele Ruscigno, sindaco di Valsamoggia.
Alle ore 20.30 Armando Punzo, regista, attore, direttore di Carte Blanche / Compagnia della Fortezza, presenta “Come se il mondo dovesse cominciare solo ora. L’utopia comune”.

Dai Pescecani a Pinocchio, da Hamlice a Mercuzio, da Santo Genet a Dopo la Tempesta, le drammaturgie degli spettacoli della Fortezza sono crogiuoli di coraggio e insurrezione, negazione e rivoluzione, distruzione e reinvenzione. Attraverso una drammaturgia del tutto inedita in cui si intersecano pagine, frammenti e monologhi storici innervati di questo spirito utopico e le straordinarie musiche di scena scritte ed eseguite dal vivo da Andrea Salvadori Un’ antologia dei suoi versi da poeta guerriero introdotta e commentata da Rossella Menna. La stessa tensione utopica, declinata secondo forme e modi del tutto originali eppure straordinariamente vicini, anima il Teatro delle Ariette, con cui Armando Punzo intrattiene un rapporto di affinità elettiva fin dagli esordi teatrali della compagnia. La serata offrirà l’occasione di intrecciare in alcuni momenti temi e ricordi che fondono la storia delle due esperienze artistiche nel segno dell’utopia comune che ne ha generato e ne rinnova anno dopo anno l’incontro.

Tra gli artisti ospiti Giuliano Scabia poeta, drammaturgo, regista, e “Les grandes Carrioles” cucina di strada con i cuochi di Les Grandes Tables, Cuisine du quotidien et de l’extraordinaire de La Friche La Belle de Mai di Marsiglia.

Le specialità del Forno Garagnani di Bazzano, il vino di Corte d’Aibo di Monteveglio, la birra di Fermenti Sociali di Savigno e naturalmente la mortadella del babbo Ennio Pasquini.
Ingresso  gratuito.

Teatro delle Ariette

Via Rio Marzatore 2781 – località Castello di Serravalle

40053 Valsamoggia (BO)

051.6704373

info@teatrodelleariette.it – www.teatrodelleariette.it

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