ALTRITEATRI — 03/04/2024 at 18:31

Omaggio di Buscarini e Boccuzzi alle Arti del secolo ‘900

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RUMOR(S)CENA – PIACENZA – Lo spettacolo Trois Pièces Francaises, conclude lo spazio della rassegna dedicata al teatro danza, al Teatro dei Filodrammatici a Piacenza, nell’ambito della programmazione della Stagione del Teatro Gioco Vita, Fondazione Teatri di Piacenza e nello specifico in collaborazione  con Piacenza  Classica Festival e l’Associazione DAS De Arte Saltandi. Il binomio tra Riccardo Buscarini, coreografo performer e Benedetto Boccuzzi musicista pianista, si sviluppa per l’occasione, nel proporre un omaggio all’intersezione delle Arti sceniche che nel secolo del ‘900, hanno prodotto e dato vita a collaborazioni sinergiche in campo artistico, nello specifico tra danza, movimento e musica con elementi scenografici pittorici.

Debussy dialoga con Ravel, passando per le sonorità di Satie. Boccuzzi e Buscarini propongono tre quadri che spaziano dal 1904 al 1924, anni in cui i Balletti Russi di Diaghilev erano in tournée in Europa a Parigi, divenendo poi Monte Carlo la sede per due decenni di produzione del loro laboratorio creativo, ove l’icona del danzatore Nijinsky si consacra nel firmamento tra le stelle tersichoree. Un Epoca fertile ricca di scoperte, invenzioni, come il cinematografo dei fratelli Lumière, che nel 1895, elaborano uno spettacolo fatto di proiezioni di fotografie scattate in rapida successione, in modo da dare l’illusione di movimento, davanti ad un pubblico pagante in sala, colto da stupore e meraviglia.

Il tableau della Danse sacrée et danse profane con musica di Debussy, era già stato commissionato al coreografo Buscarini , partecipando al 45° Cantiere Internazionale d’Arte di Montepulciano, da cui l’idea di estendere e tessere la trama  con altri autori compositori del periodo in un’azione duplice tra musica e movimento per dare corpo in scena ad un trittico dal sapore “avangarde” minimalista nell’evocare l’epoca gloriosa dell’innovazione. Le sapienti mani di Benedetto Boccuzzi, newyorkese, eclettico compositore, pianista, scivolano sui tasti del pianoforte per ricreare un’atmosfera in bianco e nero tra i giochi di ombre e i tagli delle luci con le movenze del danzatore Riccardo Buscarini, di formazione londinese,  mentre a tratti strizza l’occhio alle pose di profilo di Nijinsky in  L’Après-midi d’un faune in chiave iconoclassica per arrivare ad una forma plastica più metafisica, in cui il corpo soggetto è oggetto  installazione vivente,  indossando una tutta total body vagamente fetish di paillettes riflettente la luce, simbolo di un progresso in divenire che ha scandito un’epoca.

Visto al Teatro dei Filodrammatici di Piacenza il 29 marzo 2024

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