Teatro, Va in scena a — 02/05/2012 at 22:46

Sconnessioni studio per una cantoria metropolitana al Teatro della Contraddizione

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Dopo la Trilogia d’Indagine sull’uomo e sulla sua intimità, che ha impegnato la Compagnia,  le Scimmie Nude tornano con lo spettacolo Sconnessioni studio per una cantoria metropolitana, un nuovo progetto di ricerca che sarà presentato da giovedì 3 al 13 maggio 2012 (inizio alle 20.45) al Teatro della Contraddizione, via della Braida 6 di Milano per la Stagione Sperimentale Europea. Testo e regia di Gaddo Bagnoli. In scena Angelo Bosio, Ermelinda Ҫakalli, Claudia Franceschetti, Igor Loddo, Andrea Magnelli, Laura Rinaldi. Un gruppo di attori nuovi affiancano quelli storici della compagnia, tutti selezionati dall’Atélier Scimmie Nude 2011, un nuovo filone di studio e un lavoro in costruzione, da presentare in una prima forma non definitiva per testare le reazioni del pubblico.

 

Le Scimmie Nude affrontano per la prima volta il problema del rapporto tra gli individui, tra il singolo e gli altri. Cosa succede all’uomo, quando si mette in relazione con gli altri? Quali sono le sue reazioni? Come struttura la sua vita? Il progetto di ricerca Sconnessioni, tenta di indagare questo conflitto, esplorando la capacità dell’uomo di adattarsi (o meno) a quello che la società gli impone. Questa indagine viene condotta con gli strumenti tipici della direzione artistica Scimmie Nude, che da anni, attraverso il proprio studio teatrale, analizza l’Uomo per studiarne il comportamento, la sua reattività animale e i rapporti reciproci con l’ambiente esterno.

I sei personaggi senza nome di Sconnessioni, avvinti e sperduti in un coro metropolitano, cominciano da una sensazione di distacco individuale dagli altri. L’essere sociale e l’essere individuale sono due realtà ben distinte ma interconnesse tra loro. I personaggi si cercano, si inseguono, ma ad un tempo si evitano nell’indifferenza e nella crudeltà più assolute. Essi si stringono in cori d’insieme e poi si abbandonano all’isolamento e alla solitudine. Attraverso i loro intrecci scenici, vivono il loro perenne stato di disequilibrio sociale e personale. Per non sentirsi un semplice ingranaggio di una società nella quale non si rispecchiano mai fino in fondo e per garantire un’esistenza riconoscibile a se stessi e agli altri, vogliono differenziarsi e mettersi in evidenza anche in maniera esagerata, estrema e bizzarra. Attraverso questo comportamento riescono a mantenersi ‘a galla’ con una certa autostima.

In questa ricerca sta maturando il pensiero che l’esistenza umana nella sua pratica si consumi in questa eterna lotta tra l’individualità e la socialità – dice Gaddo Bagnoli, regista e autore dello spettacolo – L’essere per sé e l’essere per gli altri dipendono reciprocamente l’uno dall’altro in quanto scopo e mezzo. Il desiderio dell’uomo di piacere al mondo e di essere stimato è fondamentale per potersi riconoscere.” I personaggi di Sconnessioni hanno il problema di fondersi e allo stesso tempo di distinguersi dal proprio gruppo di appartenenza sia esso intimo (famiglia e amici) o sociale (lavoro, religione, sport, eccetera). L’idea è che la conflittualità e l’inconciliabilità di tali esigenze non escluda il loro reciproco stretto legame e che in ognuna di esse sia insita la condizione dell’esistenza dell’altra. Ancora una volta solo l’amore e l’accettazione possono rappresentare una via d’uscita da questa antica lotta di affermazione e di libertà, che oggi prende sempre di più i contorni di un egoismo rabbioso, cieco e disperato.

 

info@teatrodellacontraddizione.it; 025462155

 

 

 

 

 

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